Dopo il giusto tributo al prossimo Marvel Movies in uscita, questa settimana approfondiamo un villain molto apprezzato nella sua controparte cinematografica, un eroe tragico ma anche un feroce criminale internazionale.
Conosciuto “all’anagrafe” come Erik Lehnsherr o Max Eisenhardt tutti lo conoscono con il suo nome mutante, il leader della confraternita, Magneto.
Il suo vero nome è rimasto avvolto nelle tenebre narrative per diverso tempo ma nulla ha tolto al fascino del Signore del magnetismo, il mutante con l’ombra più opprimente di tutto l’universo Marvel (escludendo Wolverine) e il dominatore assoluto del metallo e dei suoi derivati.
Magneto si è aggiudicato un ruolo di prepotenza prima per motivi ovvi (appare in X-Men #1 ed è subito chiaro il suo allineamento nella storia) poi per l’enorme quantità di materiale scritto su di lui e su ciò che ha attraversato in tre decenni e più di storie e passioni.
Erik (o Max, chiamatelo come volete) nasce in Germania in un periodo difficile come può essere quello nazista, in una famiglia ebrea peraltro cosa che lo porterà ai drammatici scenari dei ghetti e dei campi di concentramento. Sarà nel famoso ghetto di Varsavia che Erik perderà la famiglia ma non se stesso, anzi.
Sarà dopo un’esperienza nel campo di Auschwitz che Magneto inizierà a manifestare i propri terribili poteri, fuggirà con il suo amore adolescenziale (una rom di nome Magda) fuori dall’incubo nazista per trovarsi immerso in quello della lucida xenofobia umana.
Consapevole di non essere come gli altri, Erik (che assumerà tale nome solo dopo questa esperienza) spaventerà a morte Magda durante un’aggressione razzista ai loro danni, la rom fuggirà lontana da lui dopo quell’episodio e darà alla luce i suoi figli in anonimato (i gemelli Pietro e Wanda Maximoff AKA Quicksilver e Scarlet Witch) e continuerà il suo viaggio incrociando quello del suo amico/rivale Charles Xavier al quale subito nasconderà i poteri (così come Charles farà inizialmente) fino a che un attacco contro l’HYDRA rivelerà i reciproci poteri mutanti e segnerà per sempre il cammino dei due uomini.
Magneto è la faccia vendicativa e crudele dell’essere umano, quello che ha sofferto le pene dell’inferno e mai e poi mai vorrà risentirle. Il dramma nazista si ripresenta in Magneto quando gli umani, consapevoli dell’esistenza dell’Homo Superior iniziano campagne di disinformazione, aggressioni, boicottaggi ai danni dei mutanti, ripresentando l’incubo della segregazione e della pulizia etnica.
Il grande potere di Magneto non è infatti il magnetismo ma il dubbio nei cuori delle persone (soprattutto i lettori) che per anni hanno seguito le sue vicende perfettamente consapevoli che dietro la criminalità letale di Erik si nascondeva un uomo ferito e brutalizzato dalla realtà.
Tanto che nel corso degli anni Magneto è passato dal ruolo di criminale a quello di X-men ufficiale finendo poi in quello degli anti-eroi a metà tra la giustizia e la vendetta personale.
Gli appassionati del mutante però non hanno motivo di rileggere le sue peripezie dato che ne sono perfettamente consapevoli, quello che davvero si ricercava in Magneto era…un volto ed un attore che potessero incarnarne tutte le sue sfaccettature.
E’ alle porte del 2000 che il regista Bryan Singer porta alla luce il primo lungometraggio dedicato ai mutanti X di Casa Marvel e nonostante leggerezze e cambi stilistici non proprio benvoluti (come il fatto che gli X-men non indossano le uniformi più classiche ed amate della Silver Age) è subito successo.
Il film in questione si apre con una scena dedicata interamente al giovane Erik nel campo di concentramento nel momento in cui manifesta i suoi spaventosi poteri di fronte a increduli soldati nazisti ed ebrei deportati e qui già subito si comprende l’importanza di Magneto nell’intera mitologia mutante al cinema.
Il volto del Magneto adulto è affidato a Sir Ian Mckellen attore britannico di stampo teatrale che non molto conosciuto dai giovani entrerà di prepotenza nei cuori di tutti non solo per questa interpretazione ma anche per quella dell’anno successivo (2001) come Gandalf il grigio, stregone della Terra di Mezzo nella saga de Il Signore Degli Anelli di Peter Jackson.
Sir Ian viene scelto non a caso per il ruolo del leader della confraternita dei mutanti: superando il casting di Christopher Lee (immortale Dracula ma anche Saruman nella saga del signore degli anelli) e Terence Stamp per la sua dedizione ed il suo impegno nei confronti dei diritti sugli omosessuali che rappresentano una sicura empatia con il personaggio di Magneto.
Ian Mckellen rivestirà i panni del signore del magnetismo anche nella coppia di seguiti X-Men 2 e X-Men Conflitto Finale ma non solo, anche in camei su Wolverine – L’immortale e X-Men Giorni di un futuro passato.
Se dobbiamo imputare una colpa (minima considerando il peso che ha sull’equilibrio della storia) all’attore inglese è il fatto che non possiede (e non ha mai posseduto) la prestanza fisica del ben più massiccio Magneto che anche in termini di combattimento a mani nude non si lasciava certo indietro nessuno.
Considerando però che il mutante ha sempre prediletto utilizzare i suoi poteri per averla vinta sugli avversari così come il Magneto cinematografico, non possiamo di certo criticare la scelta per il resto OTTIMA di Sir Ian Mckellen.
Ma ovviamente non è stato l’unico Magneto della storia.
Escludendo il giovane Bill Milner (che interpreta Erik da giovane nei campi di concentramento) anche l’attore irlandese Michael Fassbender ha vestito i panni del leader malvagio della confraternità mutante e lui sì che ha colmato i buchi caratteriali che si potevano imputare a Mckellen.
Intendiamoci però, la brutalità, l’efferatezza, la lucida intelligenza e la malinconica depressione del mutante erano già ben radicati anche nel precedente volto di Magneto ma Fassbender che ha preso le vesti da X-Men L’inizio (2011) ha portato tutto ad un livello superiore complice l’età decisamente diversa del personaggio (e dell’attore ovviamente) e il restyling che è stato offerto dall’intero film.
Nel film in questione Magneto dopo un’educazione decisamente controversa nei campi ad opera di Herr Schmidt (in realtà il futuro Sebastian Shaw, leader del club infernale mutante), una volta cresciuto diventa un brutale assassino di nazisti scappati alla giustizia, alla ricerca dell’assassino di sua madre (quel Sebastian Shaw interpretato da Kevin Bacon) e sulla sua strada incontrerà l’amico della vita: Charles Xavier (interpretato nella versione giovanile da James McAvoy).
Tirando le somme, due facce e medaglie di un stessa moneta, adeguati e profondi (grazie alla sceneggiatura non banale nonostante sia targata Fox) al punto giusto da diventare entrambi memorabili e intensi, i difetti caratteriali di uno si compensano con l’altro e viceversa.
Se esistesse un universo Amalgam al cinema sicuramente i due attori uniti insieme creerebbero un Magneto definitivo, ambizioso e crudele ma anche passionale e tormentato in perfetto equilibrio.
Potete comunque assistere a questa “unione” metaforica nel film X-Men: Giorni di Un Futuro Passato nel quale le due versioni di Magneto vengono presentate e messe quasi a confronto (così come quelle non da meno di Charles Xavier ossia Patrick Stewart e James McAvoy rispettivamente il professor X anziano e giovane).
E voi quale preferite tra il vecchio Magneto (Sir Ian Mckellen) e il giovane Magneto (Michael Fassbender)?
Ditecelo!