Nel mondo dell’informatica più emozionante esistono due figure molto simili, ma idealmente opposte. Vi sono gli hackers, agguerriti informatici fedeli all’ideale che nel web tutti siamo uguali, in una sorta di anarchia totale nel pieno rispetto reciproco delle libertà altrui. Gli hackers, sostanzialmente, sono personalità agenti per lo più nel mondo dell’informatica che propagandano l’idea per cui non debbano esserci limiti sui contenuti digitali, bensì libertà totale su fruizione e consumo delle arti condivise in rete a favore del benessere del prossimo (ma non di chi ha creato i contenuti con tanto sforzo e dedizione). Tuttavia secondo le moderne definizioni, è “hacker” chiunque sia capace di pensare fuori dagli schemi.
Esistono invece i crackers, solitamente i cattivoni operanti anche loro nel mondo informatico con lo scopo di mettere in pratica azioni fraudolente. Se gli hackers possiedono un forte codice etico, i crackers sono l’esatto opposto. Danneggiano il prossimo per trarne profitto, quasi sempre monetario. Si intrufolano virtualmente in banche e sistemi di sicurezza aziendali con l’obiettivo di estrapolare dati e rubare denaro e spesso mettono in pratica strategie per colpire inconsapevoli privati mediante l’utilizzo di mail di Phishing o altri diabolici stratagemmi (se in rete qualcuno vi chiede i dati personali per una transazione non sicura, non forniteli mai!).
Chiariti questi due concetti, i quali probabilmente ritorneranno in futuro sotto forma di approfondimento (forse), è giunto il momento di parlare del motivo per cui durante i giorni scorsi, diversi utenti hanno incontrato difficoltà nell’utilizzare la piattaforma Xbox Live e in generale nel fare acquisti negli store digitali di Microsoft. L’azienda di Redmond ha oggi dichiarato che tali disservizi non sono stati provocati da motivi tecnici, bensì da un gruppo di Hackers patentato con il nome di “New World Hackers“, lo stesso gruppo che da tempo mina la campagna elettorale di “Dumb Trump” e gli svariati siti di gruppi terroristi islamici affiliati all’FB..opss..ISIS.
Non è la prima volta che XBL è vittima di attacchi informatici
Uno degli esponenti del gruppo Hacker responsabile dei dissesti, intervistato da Newsweek ha dichiarato che l’intento del Team non era quello di danneggiare i giocatori e rubare loro dati sensibili, cosa che non hanno fatto, bensì provare il deficit di sicurezza delle piattaforme online di Microsoft e lanciare un monito all’azienda stessa di intervenire in qualche modo per la salvaguarda dei dati dei propri clienti. Ovviamente l’Hacker non ha rivelato il suo nome, ma ha terrorizzato i cronisti del sito internet americano affermando di essere in grado di spazzare via in pochi minuti l’intera infrastruttura Microsoft se solo lo volesse. Tale non è l’obiettivo del gruppo, poiché Hacker non ha la volontà di danneggiare il prossimo, ma si è rivelato preoccupato riguardo al futuro dei sistemi online dell’azienda di Gates.
Zack Whittaker, opinionista de “ZdNet“, aveva già espresso scetticismo nelle parole del gruppo nel momento in cui gli stessi si infriltrarono nei server della BBC, definendo lo scalmanato gruppo di informatici come “in cerca di fama e attenzioni da parte dei media”. Tuttavia, l’attacco ai sistemi informatici di Microsoft e in generale di alcuni esponenti dello spettacolo statunitense, ha provato la forza del piccolo gruppo informatico, ribadendo l’idea per cui la sicurezza dei sistemi online è ancora troppo bassa. Il problema non è affatto da sottovalutare e in qualche modo, seppur non legale, l’azione di New World hackers è stata benigna, nella speranza che M$ prenda in considerazione il suo monito.
Alla fine è vero: i sistemi infomatici odierni fin troppe volte rivelano vulnerabilità tali da mettere sotto scacco milioni di persone. E’ ora che i fornitori di servizi inizino davvero a investire nella sicurezza informatica.
In questo momento vi sto hackerando la vostra Ps4. Non ci credete? Andate a controllare..