La mirabolante presentazione di Jake Joke

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Nonostante gradirei volentieri perdermi in infinite ed estenuanti orazioni sulla mia personalità, la mia storia, le mie caratteristiche e il resto di quello che è il mio argomento preferito di discussione (ovvero il mio Ego), ciò non è possibile, per ovvi motivi di logistica. E di buonsenso.
Direi quindi di saltare la parte in cui descrivo accuratamente il momento in cui i miei genitori sono stati tanto folli dal volermi concepire, per giungere immediatamente al presente e dare il via alla presentazione vera e propria.

Mi chiamo Antonio, ho 18 anni, e ho scelto lo pseudonimo di “Jake Joke” perchè è una valida alternativa anglofila al mio tradizionalissimo e italianissimo nome vero, nonostante non abbia molto con cui spartirvi. Vivo dalle parti di Milano e videogioco fin da piccolissimo, fattore che mi ha permesso di integrarmi da subito nella cultura Pop, ma anche di appassionarmi a tutto ciò che concerne il ludico o la narrazione.

Sono costantemente affascinato dal nuovo, ho sempre bisogno stimoli freschi che mi facciano sperimentare ogni campo mai da me prima analizzato. Questa assidua propensione al cambiamento mi ha donato una buona elasticità mentale, mettendomi a mio agio in situazioni sempre differenti: ecco perchè non disdegno mai alcun genere di videogioco, apprezzo contemporaneamente concezioni videoludiche totalmente diverse, dal GDR all’Arena, passando per i Picchiaduro fino al Walking Simulator. I miei generi preferiti sono tuttavia l’Action Adventure, l’Action RPG e il Platform. Gioco poi su letteralmente ogni piattaforma, e nonostante i miei occhi siano spesso puntati al futuro, il Retrogaming esercita su di me un magnetismo formidabile, spingendomi a recuperare quando posso cimeli elettronici e perle rare dimenticate nella polvere. Il mio bisogno ossessivo-compulsivo collezionistico ovviamente ringrazia.

Oltre ai videogiochi le mie mensole sono appesantite anche dai libri, altra affezionata passione che mi accompagna fin da quando sono stato in grado di esercitarla. Lettura e scrittura fanno parte del mio codice genetico, perchè vedo nella narrazione il modo migliore di esprimere l’animo umano, in tutte le sue forme e sfaccettature. Quindi insieme ad Arte, Film, Musica e Fumetti confido nei videogiochi come il medium capace, forse più di tutti, di fare quanto appena detto, in virtù della loro stessa natura “immersiva”, contaminata inevitabilmente da tutti gli altri sistemi di informazione. Ecco perchè tra le mie saghe preferite figurano quelle che, meglio delle altre, sono state in grado di trasmettere concetti altrimenti eccessivamente banalizzati. Ciò tuttavia non significa che l’aspetto puramente e tecnicamente “ludico” non sia per me importante. Difatti oltre a esempi come BioShock, Fallout o Metal Gear Solid si trovano anche SMB3, Demon’s Souls, e Hotline Miami. In Project Nerd spero di espandere e condividere con altre persone tale visione.

Analizzando e sviscerando ogni opera, ma soprattutto confrontandomi costantemente con gli altri, ho imparato a mettere in discussione qualunque cosa, allontanandomi da convinzioni dogmatiche e sviluppando nel tempo delle doti di analisi o critica razionale per me molto importanti, specie perchè mi hanno messo sulla strada dell’amore per la Filosofia, insieme a tutto ciò che vi gravita intorno. Non sarà raro trovare nei miei articoli e nelle mie riflessioni saggi precetti socratici  o oscuri richiami a qualche ampolloso esistenzialista francese.

Però, tranquilli: sarete liberi di mandarmi a quel paese.

 

Jake Joke

Eclettico e poliedrico, ama fare esperienza di ogni sezione dello scibile umano, specie quando si tratta di videogiochi, dove non disdegna alcun genere. Librofilo, appassionato di Filosofia e abituato a fare pindariche elucubrazioni che spesso non portano da nessuna parte. Sogna di sposare Ken Levine.