In realtà di quanto sto per esprimere, è già accaduto. Siamo infatti nel 2016 e sono in molti ormai a conoscere la figura di Modders e programmatori amatoriali, il più delle volte con vocazione positiva e anche di ammirazione. Sono varie le società che hanno valorizzato le creazioni dei Modders andando poi a creare nuovi generi videoludici: si pensi a Valve con Counter-Strike, nato come mod di Half Life, o al più recente Portal, il quale ha sicuramente colpito il cuore di tutti gli amanti dei puzzle-games. Senza dimenticare che il titolo più giocato su PC di tutti i tempi, League of Legends, è frutto di una mod di Warcraft 3.
Esistono però aziende che i Modders proprio non li vogliono vedere. Tra queste vi sono tra le società più innovative e lungimiranti dell’intero panorama videoludico, tra cui Rockstar Games/Take Two e Nintendo.
Vorrei difatti trattare di questo delicato e interessante argomento proprio in merito alla posizione di Nintendo, specificando che quanto segue è frutto di una mia personale opinione.
Sono affezionato a tanti giochi della casa giapponese così come molte altre persone: Super Mario, Donkey Kong, Metroid, Wanderful 101 e tanti altri, per me sono dei veri e propri capolavori e non lo metto in dubbio, ma se c’è qualcosa che mi fa arrabbiare, è la politica interna dell’azienda la quale si dimostra spesso essere forse troppo severa nei riguardi dei suoi fan più “attivi”.
Prenderò in esame l’ultimo eclatante caso. Pokémon Uranium è un titolo fan-made gratuito realizzato in RPGmaker XP da un team di due sviluppatori: hanno impiegato nove anni a realizzarlo. Il 6 agosto 2016 è uscito con la versione 1.01, in tre giorni il download è arrivato a 1,5 milioni, ma già al quarto giorno il link ufficiale è stato rimosso dal sito. Cosa è successo? Nintendo ha mandato email ai produttori ricordandogli che il marchio è registrato e loro non avevano il diritto di utilizzarlo, così il team ha deciso di rimuovere il proprio gioco dal sito ufficiale; che ora è possibile reperirlo per vie traverse (mentre i due ragazzi hanno già detto che il supporto al gioco continuerà nonostante tutto). Una azione lecita e a norma di legge, certo, ma il tutto poteva risolversi a favore della grande corporazione nipponica. Voi direte “Ma si sa che Nintendo è iper protettiva verso le proprie IP e non è la prima volta che succede e sicuramente non l’ultima.”
Continuando un po’ a seguire la vicenda c’è chi dice che la casa giapponese, osservando la cifra di download raggiunta in così poco tempo, si sia un attimo allarmata decidendo di stroncare la cosa sul nascere. Io penso che il comportamento aggressivo dell’azienda di Kyoto corrisponda a una lacuna creativa dell’azienda stessa, che la porta inevitabilmente a essere molto protettiva (e chi non lo sarebbe?). Nintendo vive solo grazie a quelle poche Ip selezionate tra le tante create, quali sono in grado di fruttare una valanga di soldi senza grossi investimenti in merito, come la necessità di creare qualcosa di nuovo. Pertanto Nintendo continuerà naturalmente a sfruttarle sino a che la gente non si stuferà e per non far stufare il pubblico si deve far di tutto affinché il pubblico non chieda prodotti migliori, come per esempio tornare a un regime creativo più solido e variegato. Tale è secondo me il motivo per cui Nintendo adotti una politica conservazionalista nei confronti di tutti quei fan che vogliono solo omaggiare marchi storici, prodotti che possono mettere in pericolo il business moderno della società.
Ora solo per ipotesi vorrei fare un piccolo What If, ovvero che cosa sarebbe successo se Nintendo si sarebbe comportata diversamente nei confronti di questo progetto. Il 6 agosto 2016 esce Pokemon Uraniun, dopo tre giorni ci sono già 1,5 milioni di download, la casa giapponese si accorge della cosa, contatta il team di sviluppo dicendo che il lavoro che hanno fatto in nove anni è davvero ottimo (potete andare a cercare recensioni su questo fan-made e leggerete che è un gran bel gioco per essere amatoriale) e hanno deciso di supportare il loro progetto, i download continueranno e raddoppieranno in pochissimo tempo. Nintendo si potrebbe ritrovare tra le mani un altro gioco sempre della serie Pokemon a costo zero e dalle grandi potenzialità, avrebbe guadagnato punti con l’opinione pubblica (perché riconoscono e apprezzano il lavoro ben fatto sui propri marchi da altri), molto denaro e tutti sarebbero stati felici.
Alla fine, quanto ho descritto è proprio quello che altre aziende hanno già compiuto e sperimentato con grande successo.
Detto questo, posso solo continuare a sperare che Nintendo prima o poi cambi totalmente opinione e apra di più la mente nei confronti di un settore che può dire qualcosa anche dalla parte del pubblico.
I giocatori più tradizionalisti apprezzano spesso azioni di questo genere e spesso l’azienda viene ricompensata con una immagine migliore agli occhi dei consumatori e un nuovo business da sfruttare. Io penso che Nintendo debba iniziare a pensarla in modo più moderno come già fatto dalla conferenza. Violare i diritti d’autore è certamente contro la legge, ma essere capaci di creare il buono da una azione apparentemente maligna non è da tutti e Nintendo ha tutte le capacità di far nascere un campo di bellissime rose anche in un campo totalmente sterile.
In ogni caso, se Nintendo avesse preso con se Pokémon Uranium pubblicandolo sotto marchio Nintendo, avrei apprezzato moltissimo, incentivato a pagarlo a prezzo pieno.