Siamo reduci da una nuova pellicola DC Comics di cui vi abbiamo già dato un’infarinatura (nell’articolo dedicato alla Suicide Squad) sembrava ormai giunto il momento di parlare di questa annosa e a tratti irritante questione.
Prima che un’altra pellicola (Wonder Woman o Justice League, valutate voi) risollevi la polvere delle critiche.
Non partiremo dalla base “Perché la Marvel al cinema è migliore” o dalla base “Perché i film della DC fanno schifo” ma piuttosto da “Perché ci sono cinecomic che funzionano ed altri no?”
Tralasciamo qua le stupide diatribe dei fans puristi che hanno difeso a spada tratta Suicide Squad alla sua uscita: fare una petizione per cancellare un sito (peraltro un contenitore più che un vero e proprio portale di informazione) solo perché dà semplicemente contro ad una pellicola amata (e nemmeno vista poi da chi ha chiesto la chiusura) è segno di un accanimento inutile e dannoso per l’immagine del film stesso.
Salvarlo a tutti i costi perché si erge a difesa di un mondo appena iniziato contro i mostruosi cinecomic Marvel che -anche il peggiore di essi- ha guadagnato quasi più del migliore dei cinecomic DC (non è del tutto vero ma rende l’idea della disparità sul fronte incassi).
La questione, per affrontarla e chiuderla velocemente è la seguente: un utente di Reddit ha indetto una petizione affinché il sito RottenTomatoes (contenitore di recensioni di varie testate editoriali e blog) venisse chiuso dato che forniva una pessima valutazione del nuovissimo Suicide Squad a scapito ovviamente di chi voleva andare a vedere la pellicola con Will Smith, Margot Robbie, Jared Leto e Viola Davis.
Che poi, cazzarola ti frega se il sito giudica negativamente la pellicola? Non hai il cervello e tutti i sensi predisposti a giudicare TU STESSO?
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Sorvoliamo l’argomento per entrare nei dettagli del Protocollo DC ossia quel genere supereroistico molto preciso messo in campo da DC Comics per contrastare l’effetto Marvel.
Però dobbiamo fare una premessa e questa non farà piacere ai fan della DC: se il DCEU (DC Extended Universe) è nato, il merito è tutto di Casa Marvel e del suo MCU (Marvel Comics Universe).
Pensateci un attimo: se dovete fare mente locale su questo fenomeno post 2000, qual’è il film che vi viene in mente per primo? Spider-Man. E poi altro? Iron Man.
Esatto!
Iron Man sebbene all’inizio non fosse legato al MCU ha gettato le basi industriali affinché i pezzi da 90 del fumetto supereroistico venissero fuori dalla carta stampata.
Se vi foste venuto in mente Batman Begins ecco non avete sbagliato del tutto solo che per come è stato “dipinto”, l’opera in tre atti di Christopher Nolan era una cosa a se’ stante, difficilmente collocabile poi in un universo più ampio, come da lui stesso ammesso e come sottolineato dall’attore Joseph Gordon-Lewitt pochi giorni addietro.
Iron Man invece aveva tutte le carte in regola per diventare un tassello minuscolo di un puzzle enorme, arricchito di anno in anno e di Comic-Con in Comic-Con dagli annunci.
Il DCEU nasce ben prima di Iron Man e del MCU (non per questo gli viene dato tributo) come idea alla base di un film chiamato Superman Lives prodotto da Kevin Smith (Dogma) e diretto da Tim Burton.
Questo film con protagonista Nicholas Cage nei panni di Clark-Superman vedeva la Terra minacciata da Doomsday e Braniac e vedeva verso la fine l’inesorabile disfatta dell’uomo d’acciaio ma CON UNA SORPRESA.
Batman (Michael Keaton) sarebbe corso in aiuto del primo cittadino di Metropolis per sconfiggere le entità malvagie, da lì il duo avrebbe radunato supereroi e campioni in giro per il mondo per formare una lega contro il male.
Se avessi iniziato a scrivere storie e sceneggiature nel 1992 probabilmente questa trama l’avrei scritta io.
Perché ci sono tutti gli elementi salienti del divertimento innocente di un ragazzino divoratore di fumetti e tutti i nomi che stavano segnando l’astro luminoso del firmamento dei supereroi al cinema (Nicholas Cage permettendo!).
Michael Keaton avrebbe ripreso il ruolo di Batman dopo anni di abbandono da Batman Returns, si sarebbe vista la Justice League e non solo, Tim Burton che ha segnato gli episodi più dark e trendy del pipistrello di Gotham sarebbe tornato a prendere le redini di un franchise alla deriva da Batman Forever a Batman & Robin.
Solo che in quanto sogno nel cassetto di un futuro redattore di Project Nerd, questa storia faceva acqua da tutte le parti.
Più o meno come scrivere un romanzo horror ambientato in una scuola e descrivere il ripostiglio del bidello come un nascondiglio di armi di distruzione di massa (fatto reale).
A distanza di anni vedere Tim Burton alle prese con Superman sarebbe stato imbarazzante sia per il regista che per il personaggio per non parlare di Nicholas Cage che ha segnato il suo destino interpretando il più brutto e malsceneggiato supereroe Marvel della storia (Ghost Rider, giustamente tornato in mano ai legittimi proprietari dopo due film orribili).
L’idea di formare un team si ruppe alla nascita con un film che aveva dalla sua una vagonata di concept art e costumi (addirittura una prova visiva di Cage in costume da Superman) ma che allo stato pratico era inguardabile.
Con l’avvento della tecnologia digitale e con l’arrivo di nuovi cineasti la situazione sembrò tornare propizia per un ritorno del DCEU ma anche qui, una sceneggiatura debole, una scelta stilistica interessante ma messa in pratica male ed una non propriamente azzeccata scelta di casting interruppe il sogno dei facoltosi uomini di Hollywood.
Nel 2014 infatti venne rivelato che con Lanterna Verde (2011) si era tentata la carta di un nuovo multiverso DC.
Lo stesso team tecnico che aveva portato Ryan Reynolds a recitare con una tuta in CGI stava realizzando un film stand alone su Flash. Il velocista (che non era ancora stato scritturato) avrebbe conosciuto la Lanterna Verde della Terra nel suo lungometraggio dando il via al grande disegno divino del Multiverso.
Così non andò.
Il primo debole (ma poi favorevole) tentativo di portare finalmente la dimensione DC al cinema venne messa in campo da Man of Steel o L’uomo d’acciaio.
Da un’idea di David Samuel Goyer (produttore ma anche sceneggiatore di fumetti come Silver Surfer, Ghost Rider e molti altri), il film doveva mostrare i supereroi in una versione adulta e al passo con i tempi un po’ come ha fatto il non-cinecomic del Cavaliere Oscuro.
E quale miglior personaggio analizzare se non Clark Kent AKA Superman AKA il figlio di Krypton per eccellenza?
L’uomo d’acciaio riprende i discorsi lasciati a metà da Superman Returns di Brian Singer e dalla quadrilogia di Superman con Cristopher Reeves, l’uomo che ha davvero fatto sognare il mondo.
Lo fa con un taglio adulto ed inquadrature dinamiche, con un uso forse eccessivo di effetti speciali e con un totale stravolgimento delle origini di Superman e della sua gente.
E qui arriva il primo grande difetto: immergere il nuovo senza mai osservare il passato, l’origine. Quello che ha fatto di Superman quello che è ora e che in MoS non esiste.
Una Lois Lane che conosce l’uomo d’acciaio ben prima di Clark, una origine in un pianeta alieno finemente descritto e poi fine a se’ stesso (i paesaggi, la tecnologia di Krypton è meravigliosa certo ma a che serve?).
Un destino diverso riservato all’ultimo figlio del pianeta smeraldo e diciamocelo, un generale Zod che non ha saputo conquistare nessun favore, Terence Stamp (in Superman I e II) ha saputo fare meglio tenendo una sola espressione per tutto il film.
E poi? La cosa più terribile che si potesse riservare a Superman.
Giustiziare Punire un nemico.
Lì l’uomo d’acciaio fallisce. Veramente. E non siamo minimamente ai livelli di Batman dove lasciava che Ra’s Al Ghul perisse nell’incidente del treno di Gotham in Il Cavaliere Oscuro.
No!
Qui c’è un supereroe che è Dio che elimina selvaggiamente un malvagio, pur salvando delle vite (sacrificandone milioni nel suo duello con Zod, che ipocrisia!)
La stessa ipocrisia che è alla base del progetto successivo del DCEU: Batman Versus Superman.
La volontà di fare un film sopra ogni riga e creare un ambiente oscuro e dark per i supereroi DC continua la sua discesa nel limbo sceneggiatorio creando la prima grande rivalità tra supereroi (antecedente anche a Civil War).
Le premesse sono ottime, messe in campo fumettistico da Frank Miller nei lontanissimi anni ’80 ma anche qui la volontà di creare qualcosa di nuovo e di moralmente difficile crea un pericoloso precedente che stronca BvS per la critica (il pubblico invece sbava ovunque ci sia la parola Batman).
Dare al nuovo Batman (interpretato da Ben Affleck) una morale violenta, che giustizia i criminali senza troppe remore e con una personalità che vuole portarlo fino alla distruzione di Superman è una cosa che fa rabbrividire, perfino più della morte di Zod per mano di Superman.
Qui il vigilante che ucciderebbe se stesso piuttosto che uccidere un criminale non si fa troppi riguardi nello spezzare colli e sfondare casse toraciche.
Inutile il tentativo del regista Zack Snyder (regista tra l’altro anche di Man Of Steel) di inserire il plot di Robin, massacrato dal Joker come “Una morte in famiglia” per giustificare il modus operandi di un crociato che ha fatto della più rigida moralità la sua battaglia più grande.
Rimescolare poi personaggi come Lex Luthor (Alexander Luthor per chi non lo sapesse, figlio di quel LEX che è nemico di Superman) creando non un macchiavellico megalomane assetato di potere ma uno scienziato giovane e brillante con psiche distorta che porta poi a deliri quasi comici.
Un suicidio e anche qui, a nulla vale il plot di Darkseid che sembra aver manipolato il giovane scienziato per tutto il tempo. Troppo debole e troppo poco strutturato per risultare credibile.
Contemporaneamente a BvS si ha l’annuncio quasi sussurrato di Suicide Squad, l’ultimo attualmente, film della DCEU ad essere apparso.
Qui la storia è recente, il film a dispetto dei primi due film viene lodato per il suo umorismo e per l’azione frenetica.
Fare film in questo modo rende bene alla Warner che trova la sua piccola gallina dalle uova d’oro in Harley Quinn (l’attrice Margot Robbie) e Deadshot (Will Smith), per nulla iconico e fortemente attaccato alla mentalità della DCEU vista finora, il Joker di Jared Leto.
Un delirio di supervillain che però funziona così strano e presentato così com’è.
Che poi la storia sia una cosa partorita dalla mente di un bambino può anche funzionare, se la cosa non si prende troppo sul serio.
Qual’è il problema del DCEU?
Proprio quello di prendersi troppo sul serio.
Proporre materiale maturo per una serie di personaggi partoriti per un pubblico giovane, soprattutto Superman.
Creato per dare un motivo di orgoglio e di valorizzazione per i più giovani tra gli americani.
Proporre un supereroe valoroso, giunto sulla Terra per difendere i più deboli per poi eliminarne a dozzine involontariamente per un duello e pretendere poi le scuse per aver eliminato un nemico a sangue freddo?
E pretendere da Batman che con la morte di un “figlio”, un coraggioso uomo armato solo di tecnologia e forza di volontà inizi a massacrare sistematicamente i nemici? per quanto subdoli e malvagi siano? (per poi lasciare in vita quello che è diretto responsabile della morte del figlio in questione?! MAH!)
No!
Nessun appassionato dei fumetti “originali” di Batman e Superman potrà mai giustificare queste aberrazioni sceneggiatorie, chi lo fa è per amore del personaggio ma non della storia.
Zack Snyder e compagnia hanno creato un universo profondo, fatto di scelte coraggiose e audaci certo ma che non rispecchiano in nessun modo l’origine dei personaggi che mostra.
La Marvel? La Marvel per quanto pacchiana e creatrice di film bene o male, tutti uguali, crea un universo coerente a volta maturo a volte demenziale, di quell’universo da cui trae origine.
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Ora sono annunciati Wonder Woman per il 2017 e Justice League per lo stesso anno.
La mia impressione sarà quella di trovare nuove pennellate profonde di un universo che non ha capito molto da dove proviene.
Lunga vita alla DCEU!
Forse prima o poi capiranno qualcosa!