Non mi è facile approcciare un argomento così delicato all’interno dei videogiochi.
Solitamente preferisco lasciare che la patata bollente si raffreddi da sola senza rimanerne inutilmente scottato, con un argomento così vasto sarà davvero dura per il sottoscritto riuscire a dire tutto ciò che gli passa per la testa.
Le recenti notizie di questi giorni, mi hanno portato molto a riflettere su quanto il nostro media sia ancora spaccato e pieno zeppo di pre-concetti o regole non scritte.
Martedì all’uscita di Watch Dogs 2 un utente dopo aver ucciso un npc di sesso femminile, si è accorto come quest’ultimo avesse ben definite ed esposte le parti intime.
Subito preso dalla notizia non ha fatto altro che condividere uno screen che in pochissimo tempo è diventato virale su tutti i social al punto da scatenare una caccia alla fagiana nel titolo.
Tutto ciò non è andato troppo genio a Sony, che senza troppe spiegazioni ha cominciato a bannare chiunque mostrasse sui social i nudi inseriti all’interno del gioco, scatenando l’ira degli utenti che a quel punto hanno forzatamente cominciato a farlo. La casa giapponese non si è fatta attendere, prolungando il ban da una settimana ad un intero mese per tutti gli utenti.
Ubisoft nelle ore passate si è detta all’oscuro di tutto e ha fatto sapere che provvederà al più presto a coprire i nudi del suo gioco con una patch apposita.
TRA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE ED IMBARAZZO.
Comprendo il punto di vista di Sony, comprendo che le immagini sui social sono perfettamente visibili a tutti e che le stream di Twich e i video di YouTube siano anch’essi aperti e liberamente visibili.
Punire però in maniera così accentuata un utente che ha condiviso un contenuto regolarmente previsto nel gioco lo trovo davvero eccessivo.
Sarebbe bastato un ammonimento e la rimozione della suddetta immagine, il gioco dopotutto è PEGI 18 e andrebbe approcciato da tutte quelle persone che hanno una maggiore età, ovvero senza troppi giri di parole tutto quel pubblico che per qualche poligono o texture a forma di organo genitale maschile o femminile non si dovrebbe scandalizzare.
Dal canto suo Ubisoft avrebbe dovuto difendere maggiormente la bandiera della libertà di espressione, evitando di uscirsene con un:”Noi non ne sapevamo nulla”.
Non ci ha creduto nessuno per nemmeno mezzo secondo.
Se hai lanciato un sasso non stare lì a nascondere la mano.
Watch Dogs 2 vuole tentare di rappresentare una città; San Francisco conosciuta per la sua vivacità culturale.
Navigando in rete spinto dalla curiosità non nego di aver scoperto che nella metropoli in questione ragazzi che passeggiano nudi nei loro giardini privati o sulle spiagge non sono affatto poco comuni, anzi pare che siano diventati un imbarazzo per l’amministrazione della città Californiana.
La prossima volta dunque, Ubisoft difendi la libertà di espressione e non nasconderti davanti a frasi fatte abbassando la testa di fronte a Sony, esiste di peggio nel mondo videoludico di qualche pixel che vagamente somiglia ad un pene.
UN PROBLEMA…NOTO?.
Sarà per un problema di fondo causa di fattori culturali su cui non mi fermerò perché non è questo ne il luogo ne il momento adatto per discutere di certe cose, se la nostra società percepisce ancora come tabù i nudi e come strumento poco serio i videogiochi.
Ubisoft non è certo la prima ad aver scatenato polemiche.
Eclatante fu il caso di GTA San Andreas, quando un modder riattivò un mini-gioco a sfondo erotico ribattezzato “hot coffee” presente nel gioco ma reso non disponibile dagli sviluppatori .
Ne seguì un accesa polemica mondiale, che portò Rockstar in una situazione critica e l’intera industria a chiudersi in se stessa su questo tipo di argomenti per quasi dieci anni fino ai giorni nostri dove un pene non muove nemmeno una mosca, ma un seno fa muovere un polverone assurdo.
Paradossalmente nella terra del sol levante invece è molto facile imbattersi in videogiochi più o meno espliciti rivolti sia ai fanciulli che alle fanciulle, alcuni dei quali hanno formato un vero e proprio genere i cosiddetti “eroge”.
Sarò di parte scrivendo per una testata chiamata Project Nerd, ma personalmente sono convinto che esistano tabù ben peggiori di questo che se ben contestualizzato all’interno della trama che quel videogioco vuole trasmettere può essere superato.
E per tutte quelle persone che si lamenteranno, non faccio altro che ripetere che i giochi PEGI 18 sono fatti per persone maggiorenni e che con l’avvento di internet, scandalizzarsi per delle parti intime “finte” al contrario di quelle “vere” facilmente reperibili in rete pare davvero un controsenso.
Inoltre sento di muovere una critica al mio stesso media.
TESTE ROTTE, MAZZATE ED ESPLOSIONI OK! MA NIENTE TETTE.
Stiamo sempre parlando di Watch Dogs 2 vero?.
La polemica la conoscete abbondantemente se avete letto fino a qui. Stiamo parlando di un gioco dove si fa polverone per delle parti intime femminili ma si sorvola tranquillamente sul fatto che all’interno del gioco non esistano conseguenze se si usano i civili come birilli o se si apre il fuoco su essi come se nulla fosse.
Di questo però non se ne è parlato.
La verità è che la violenza all’interno del medium videoludico anche se ben poco contestualizzata è cosa accettata.
E’ dura da dire, ma è così.
Abbiamo in alcuni shooter ad ambientazione militare ore di scene idiote dove si deve premere F per torturare un NPC, per tagliargli una gamba o ficcargli un coltello nell’occhio senza una reale motivazione narrativa.
La verità è che il fatto che i videogiochi siano violenti è cosa nota, e non scandalizza oramai più nessuno.
Spariamo alle persone. Investiamo pedoni e smembriamo corpi senza problemi. Ma la vista di una donna nuda è scandalosa tanto da richiedere scuse pubbliche ed una correzione al gioco…
Quanto è strana la nostra società.