Per quanto il fascino scaturito dalla creazione di Hello Games, No Man’s Sky, sia tuttora innegabile, è altrettanto innegabile che l’enorme aura di hype formatasi attorno al titolo in fase di produzione sia risultata quantomeno esagerata, e sfociata in una cocente delusione per praticamente tutti (consumatori, investitori, venditori e sviluppatori). Se da una parte lo stile artistico ispirato e le meccaniche originali hanno attizzato l’interesse del pubblico (e nonostante questi potrebbero essere a parer mio ancora dei buoni motivi per comprare il gioco ad un prezzo modesto), le scellerate scelte di marketing e i gravissimi errori nello sviluppo non possono non essere interpretati come un affronto verso chi ha creduto nel progetto. Molte delle features promesse non si sono presentate nella build finale, e il lavoro svolto era tutt’altro che pulito. Va da sè dunque che la controversia subito seguita non solo è giustificata, ma dovrebbe essere immolata ad esempio per il futuro. Insomma: “Ve l’avevamo detto”.
Questo video riassume perfettamente gli scempi commessi con No Man’s Sky:
Probabilmente ad essere rimasta più delusa tra tutti gli altri deve essere stata però Sony stessa, publisher ufficiale del titolo e promotrice di un’enorme campagna pubblicitaria a favore di Hello Games. Se vi chiedete quale è il pensiero della software house giapponese al riguardo, vi interesserà leggere cosa ha risposto Shawn Layden, main executive di Sony, alla richiesta di ulteriori informazioni durante un live streaming su Youtube Gaming:
“No Man’s Sky è stato un incredibile progetto per Hello Games, avevano una grande visione. È qualcosa che non è mai stato fatto prima, e il team è pur sempre molto piccolo, essendo composto da sole sei persone. L’ambizione dei ragazzi era enorme.”
Layden ha poi dichiarato che il team “ci sta ancora lavorando sopra”:
“Lo stanno ancora aggiornando. Stanno cercando di farlo assomigliare il più possibile alla loro visione originale. Io stesso l’ho giocato molto appena è uscito“.
“Penso che da questa esperienza abbiamo imparato che non dovremmo soffocare l’ambizione. Non dovremmo soffocare la creatività. Non vogliamo che gli sviluppatori siano messi in schemi predefiniti e che siano costretti a seguirli, seguendo ciecamente i canoni di uno shooter, o di un adventure, oppure ancora di un picchiaduro. Forse un giorno, col tempo, No Man’s Sky rivelerà la propria vera natura.”
Layden ci ha tenuto dunque ancora a lodare quanto fosse grande l’ambizione di Hello Games, e che talvolta “non riesci a farla diventare realtà al primo tentativo”: “Nessuno vorrebbe mai ammettere di non poter realizzare qualcosa. Insomma, nessuno direbbe mai “No, non sono in grado di farlo”. Le persone ci provano davvero: di tutte le industrie in cui ho avuto il piacere di lavorare, quella dei videogiochi è dove la gente si mette davvero in gioco, dove si ha il coraggio di dire “sì”. È qui che vogliono provare a realizzare le proprie ambizioni, a rendere possibile quella visione. Nessuno si tira indietro da una grande sfida, ma talvolta semplicemente non ci riesci al primo tentativo“.
Per quanto mi riguarda, nonostante gli indubbi privilegi che ho citato all’inizio di questo articolo, davanti a questo clamoroso (e piuttosto triste) dietrofront, vorrei rispondere con una semplicimmagine, proveniente direttamente dagli studi di Hello Games:
