L’E3 con il pubblico più critico (e stupido) di sempre

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Il titolo è in realtà un gioco di parole mal riuscito, ma mi sembrava di buon gusto inserire le parole “pubblico” e “critico” nella stessa headline. In ogni caso, se state leggendo questo articolo senza aver letto il suo diretto prequel, non vi preoccupate: anche questo è un articolo stand-alone che, come un po’ accade per Battlefield, non necessita una esperienza precedente per essere goduto appieno.

Già, perché in questo articolo volevo sollevare una questione spinosa secondo me degna di nota. Perché nonostante il mercato videoludico si sia ripreso come un’anatra dopo esser scappata da un incandescente forno a legna, sembra che il pubblico abbia perso la testa una nuova volta, in peggio. Non parlo questa volta di coddari che vanno in giro a criticare qualsiasi cosa non sia Call of Duty o di grandi vendite di videogiochi malriusciti spacciati per grandi capolavori (Es: Titanfall 2), ma di un fenomeno sociale secondo me molto preoccupante che, nonostante non sia esclusivo dell’unico ambiente videoludico, deve essere affrontato.

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Il pubblico videoludico è dannatamente..strano

Riflettendo sull’attuale periodo storico posso assolutamente ritenermi soddisfatto per quanto noi videogiocatori stiamo vivendo. Parlo di grandi annunci, giochi incredibili ed esperienze dalla qualità altissima. Il fatto che Activision abbia perso così tanto potere, ha dato modo ai giocatori di tutto il mondo di scoprire videogames e generi che prima mai si sarebbero sognati di toccare con mano, che sia il tatticissimo Rainbow Six: Siege, il giapponesissimo Persona 5, lo spaccamascella Horizon: Zero Dawn e chi più ne ha più ne metta. Posso assolutamente dire che dall’uscita di The Witcher 3 o poco prima, la comunità videoludica si è accorta di cosa voglia dire acquistare e godere di un titolo di grande qualità: un fenomeno del tutto positivo. Tuttavia, a quanto pare, sembra che questa ricerca del “bello“, si stia trasformando in qualcosa di più subdolo e negativo, praticamente nefasto.

Da tempo sostengo che il pubblico videoludico non sappia assolutamente che cosa vuole. Lo diceva Steve Jobs: “I consumatori non sanno quello che vogliono fintanto non gli mostri ciò che desiderano“. Il fatto è che la massa di persone pensa e agisce secondo strani meccanismi sociali e sono in tanti a formulare richieste che, alla fine, nemmeno condividono. A tal proposito prendo in considerazione Microsoft. L’azienda di Redmond sta facendo di tutto per assecondare il volere del pubblico, una cosa che Stefano Lavori, a priori, disincentirebbe. Secondo il pubblico giocante, le attuali console non possono garantire una qualità ludica concreta poiché troppo poco potenti. A tal proposito il pubblico ha chiesto a gran voce hardware più potenti che, puntualmente, sono stati forniti sia da Sony che da Microsoft. Sapete cosa è successo? PS4 PRO è la console Sony meno venduta di sempre, mentre Xbox One X è stata presa di mira da shitstorm insensati e da milioni di persone che, a detta loro, della potenza non se ne fanno nulla (e che magari hanno acquistato PS4 perché sulla confezione c’è scritto che è la consolepiù potente del mondo).

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Il pubblico chiede una console potentissima, Microsoft crea una console potentissima, il pubblico afferma di non voler tutta quella potenza perché “Contano le esclusive”

Per non parlare dell’assenza delle grandi esclusive Microsoft. Per quanto sia vero che Microsoft sembri non avere più grandi esclusive da proporre (dopotutto Xbox deve diventare un Pc da gaming economico con Windows 10), è da notare il fatto che tutti i multipiattaforma gireranno meglio su Xbox One X e contando che la maggior parte degli utenti Playstation non possiede esclusive Ps4 (perchè ha acquistato PS4 per giocare ai titoli Third Party), trovo assolutamente di cattivo gusto imputare a Microsoft la colpa di non avere esclusive se nemmeno le esclusive interessano.

Proseguendo ho trovato strane e stupide affermazioni riguardo all’ultimo arrivato in casa Ubisoft: Assassin’s Creed Origin. Vi ricordate quando orde di giocatori affermarono che la saga parigina Open World per eccellenza doveva necessariamente ritornare alle origini perché “spade e pistole portano il gameplay a essere banale e ripetitivo“? Oltre al fatto che il gameplay di Ac è sempre stato di basso livello (dato che ciò che conta è la trama di gioco), Ubisoft sembra aver ascoltato letteralmente le richieste dei giocatori tanto da creare un titolo che spiegasse per filo e per segno l’origine degli assassini, da qui “Origins”. Insomma: il nuovo capitolo è un ritorno letterale alle origini della serie, proprio come i giocatori avevano chiesto. Ma, colpo di scena, pensate un po’, i giocatori rifiutano l’idea di ritornare in un universo narrativo fatto di case basse e tanta strada a piedi perché “in fin dei conti ci aspettavamo qualcosa di diverso, di più moderno”.

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Il pubblico chiede un Ac come l’originale, Ubisoft crea un Ac come l’originale, il pubblico rifiuta il ritorno alle origini della serie perché “voleva qualcosa di più moderno”

Non solo: avete presente che il nuovo Ac propone una mappa di gioco completamente esplorabile e renderizzata in tempo reale senza l’alcun minimo di caricamento? Dai trailer gameplay si evince un livello tecnico eccezionale che fa affidamento su di un colpo all’occhio incredibile basato su un orizzonte visivo totale (si può vedere tutta la mappa da ogni posizione), da modelli poligonali incredibili e da una gestione delle luci molto avanzata. Ebbene: nel trailer di gioco si scorge una sezione in cui il protagonista riesce ad arrivare sino in cima a una grande duna e, indovinate un po? Nonostante l’orizzonte visivo estremo, nonostante modelli poligonali spaccamascella e nonostante la grafica in tempo reale renderizzata in 4K, milioni di giocatori si sono scagliati contro Ubisoft perché la texture di una delle centinaia di dune di un deserto vastissimo di un gioco ancora in fase di sviluppo non è ben definita (secondo loro). Essi: a quanto pare sono davvero capaci di valutare la componente grafica di un videogioco.

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Già: Assassin’s Creed Origin propone un livello tecnico da “Playstation 3”

Ma arriviamo all’ultimo caso di questa strana psicosi qualitativa: Spider-Man. Lo Spiderman di Insomniac Games è un gioco stupefacente su tutti i fronti. Guardacaso il suo trailer è il più visto tra tutti i trailer dei titoli presentati all’E3 su Youtube, mentre il titolo stesso è il più discusso dai più celebri videoblogger. Chissà come mai che a tanti videogiocatori i giochi presentati a Los Angeles fanno tutti schifo (addirittura c’è chi ha detto che God of War è un gioco vecchio perché è già stato presentato lo scorso anno), tranne il loro amato Spider-Man che, guardacaso, è il più idolatrato dagli Youtubers di tutto il mondo. Capite che questo poteva accadere con qualsiasi videogioco? Certo: sono felice che il pubblico si interessi più a Spider-Man che a quella fregatura di Destiny 2, ci mancherebbe altro. Tuttavia se gli Youtuber di tutto il mondo avessero esaltato, che ne so, Sea of Thieves, tutto il pubblico avrebbe iniziato a idolatrare Sea of Thieves senza alcun ripensamento.

Capite?

Spaventoso.

In ogni caso questo E3 2017 ha secondo me sollevato un problema noto da tempo, ma non ancora affrontato a dovere: i videogiocatori, gran parte di loro, non sono appassionati di videogames come loro da tempo affermano. E’ giusto iniziare a pensare che il 99% dei “videogiocatori” non sono appassionati di videogames perché altrimenti col cavolo che bollerebbero “Detroit Become Human” come un videogioco pattume “perché non si spara“, non so se mi spiego. In secondo luogo è sempre più palese quanto i videogiocatori siano sempre più facili da soggiogare: basta sponsorizzare lo Youtuber di turno ed ecco che tutti iniziano a pensarla allo stesso modo. Fa niente se a loro non interessa nulla di quello che dicono, fa niente se nemmeno sanno cosa stanno affermando: l’importante è adeguarsi alla massa e iniziare a dire le stesse cose che i tanti dicono (e fanno), e pubblicare il tutto sui social network.

Fa niente se poi condanni Microsoft per proporre una console “Only Digital” affermando di voler acquistare solo titoli fisici, quando i dati di vendita sottolineano come il Digital Delivery su Console abbia superato il business retail.

Fa niente se osanni Sony per le sue esclusive e poi non ne compri nemmeno una.

Fa niente se dici che ci vuole la potenza di calcolo di un Pc da gaming Moderno se poi l’unico titolo che giochi è League of Legends.

L’importante è affermare con le proprie corde vocali le opinioni che fanno tendenza.

Basta che non mi toccate Beyond Good & Evil 2: poi per il resto potete anche fo****i.

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.