Noi di ProjectNerd siamo sempre stati a favore della diversità d’opinioni e soprattutto aperti ad ogni tipo di critica, osservazione e suggerimenti (purché costruttivi, di distruttivi siamo abbastanza pieni).
Ed è con questo spirito che scriviamo questo breve editoriale a quattro mani sull’evento appena conclusosi de “La Sagra Dei Fumetti”, enunciando il lato positivo e negativo della kermesse veronese per eccellenza ad opera del variopinto collettivo di Think Comics.
Partiamo con il presupposto che quest’anno Projectnerd.it ha potuto allestire un vero e proprio stand espositivo approfittando della presenza di numerosi ospiti (li vedremo poi) e della grande collaborazione offerta dai nostri partner commerciali.
Tutto questo ha permesso di vivere la fiera non solo da partner tecnici che hanno realizzato materiale fotografico e video ma anche come veri e propri espositori partecipanti all’evento, detto questo vediamo come è andata.
CAMBIO DI LOCATION
L’edizione 2017 della sagra fumettistica per definizione non si è svolta al vallo Bastione San Procolo di Verona come lo scorso anno, bensì nei pressi dell’impianto calcistico del Verona che ha assicurato ampi spazi per fiera e visitatori e una facilità di raggiungimento disarmante. Scegliere come location un enorme parcheggio solitamente adibito ad accogliere le automobili delle tifoserie calcistiche ha permesso ai migliaia di visitatori di trovare facilmente il proprio posto auto, dettaglio non di poco conto. Certo non si può dire che tale parcheggio fosse più affascinante del parco San Procolo o addirittura del Castello Scaligero di Villafranca di Verona, ma la praticità della location dell’edizione 2017 ha regalato diverse soddisfazioni (alcune di esse a doppio taglio).
E infatti non gioca assolutamente a favore di Think Comics scovare ed allestire ogni anno un nuovo evento in una nuova location, il senso di destabilizzazione e la pigrizia del nerd medio sono un ostacolo per chi, anno dopo anno, ha dovuto lottare contro la cialtronaggine di sindaci e amministrazioni comunali (vedi il comune di Villafranca di Verona e il suo sindaco conservatore di dubbi valori etici come il giardino inglese).
La quasi definitiva scelta di andare nel cuore della città veronese aveva giovato, in parte, l’anno precedente ma il nuovo trasloco ha di fatto creato i presupposti di una fiera “alla prima edizione” dove problemi logistici, incomprensioni, eventi e fatalità dell’ultimo minuto, hanno costretto l’organizzazione a quattro salti mortali consecutivi con doppio avvitamento laterale.
Moltissimi appassionati dell’evento non hanno avuto da ridire sulla cosa ma i nuovi spettatori della sagra dei fumetti hanno visto purtroppo una quinta edizione che aveva tutti gli ostacoli di una prima, scialba, edizione.
C’è una convenzione in corso ora, si spera che questa permetta una stabilità negli anni a venire.
DISPOSIZIONE E MAPPA
Chi segue Projectnerd.it sa benissimo che noi apprezziamo molto le fiere con una viabilità ottimizzata e una gestione tematica degli stand logica e “democratica“. Nel caso della Sagra dei Fumetti 2017 mi è sembrato praticamente tutto in ordine. Gli stand in fiera sono stati vari e tutti quanti interessanti (sebbene la maggior parte fossero di carattere commerciale), mentre ci è piaciuta un‘area autori ben più vasta dello scorso anno e ben più caratterizzata grazie all’utilizzo di più stand quadrati adiacenti fra loro. Qualcuno potrebbe dire che alcuni stand fossero meno in luce rispetto ad altri ed è difficile non dare torto a costoro.
A tal proposito sono sicuro che lo staff di Think Comics sarà disponibile ad accogliere qualsiasi tipo di feedback. In generale, la disposizione logistica della fiera è promossa a pieni voti.
La criticità di questo punto così come tutti i punti critici dei capitoli successivi sono “figli” della debolezza offerta dalla location in un certo senso. All’ingresso dell’evento ci si trova dinanzi ad uno spettacolo diverso se si guarda a sinistra o si guarda a destra.
L’area commerciale del luogo laddove sono stati disposti gli editori, i rivenditori e l’area Artist Alley (a sinistra guardando il palco principale) è fitta, quasi caotica ma comunque percorribile, centinaia di standisti ognuno con il proprio materiale espositivo e un’area di autori che sono tante piccole isole “felici”.
A destra del palco un’area games di gioco in scatola e alcuni settori dedicati al laser tag ed altre attività “di movimento” che coprono un’area identica a quella che si può trovare a sinistra.
Il risultato?
Nell’area esposizione c’è un assembramento di cose e persone, nell’area destra il deserto e la malinconia. Dettata forse dall’assenza di mordente delle attività offerte.
Un appunto doveroso va all’area Shockdom di quest’anno, un pallido e triste ricordo della grande offerta degli anni passati, ridotto ad una immensa area vendita dove a turni predefiniti si sono intervallati una decina di artisti della casa editrice nata sul web. Un vero peccato e forse il simbolo in negativo di questa edizione.
PALCHI E CONFERENZE
E’ stata fantastica invece la gestione dei palchi, ben tre e tutti straordinariamente sfruttati. Abbiamo adorato la presenza di conferenze a tema, abbiamo adorato poter osservare celebri doppiatori poter interagire col pubblico, abbiamo adorato il concertone di Giorgio Vanni e di tutti i gruppi che si sono presentati a cantare e suonare per tutte le due giornate di fiera e abbiamo adorato un pubblico attivo e attento. Tra le numerose conferenze/spettacoli segnalo quella dedicata a Milo Manara, grande autore di fumetti e grandissima persona dal cuore d’oro, Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer attualmente produttore cinematografico, Alberto Pagnotta e le sue incredibili voci e il concerto di Cristina d’Avena, sempre gradito. In realtà dovrei scrivere decine e decine di pagine per esprimere il mio entusiasmo riguardo ai numerosissimi ospiti della Sagra dei Fumetti 2017: sono stati tantissimi e tutti graditissimi, un vero amplein da parte di Think Comics.
Dal punto di vista critico è doveroso dire che proprio per il fatto che la Sagra offre sempre nuovi spunti ad ogni evento è impossibile nascondere che la presenza fissa e costante di due dei più interessanti (unici!) mattatori delle sigle TV abbia un po’ stancato l’opinione pubblica.
Cristina D’avena che si è esibita il venerdì sera e Giorgio Vanni con il main event di sabato sera hanno allietato la giornata caldissima dei numerosi veronesi e non che sono accorsi per la regina e il re delle sigle dei cartoni animati.
Ma mi domando se questa scelta non sia da rivedere per gli anni successivi, nonostante l’apprezzamento di pubblico per me che scrivo, è giunta l’ora che la Sagra apra anche ad artisti diversi e conosciuti che sappiano calamitare non solo i nostalgici dei cartoon ma proprio un bacino d’utenza più ampio e studiato.
Sarò cinico nello scriverlo ma se per un anno alla Sagra Dei Fumetti non dovessi sentire “Noi puffi siam così” di certo non mi metterei a piangere.
Spettacoli freschi e sperimentazioni rischiose ma di sicuro impatto (per chi la Sagra Dei Fumetti la vuole vivere, indipendentemente da chi o cosa vedrà e sentirà) sono la chiave di volta dell’edizione 2018.
Tutto questo esula dagli altri spettacoli inerenti dal Be A Superhero al collaudatissimo Cosplay contest fino al già citato incontro-canto con il figlio di Bud, Carlo Pedersoli.
Tutti appuntamenti meravigliosi che danno lustro e prestigio all’iniziativa della Sagra Dei Fumetti di coniugare cibo, musica e divertimento nerd.
CRITICA AL DIO SOLE
Il sole scottante è stato inoltre alimentato dalla natura della nuova location: i ciottoli del pavimento si sono surriscaldati creando un effetto piastra difficile da gestire. Inoltre, essendo in un parcheggio, l’ombra limitatissima non ha offerto grande riparo per i visitatori, che si son visti ammassare nelle poche zone d’ombra per avere un po’ di ristoro. Certamente tale problematica non poteva essere predetta in modo efficace nel corso dell’organizzazione dell’evento, ecco perché mi sembra importante far notare che il calore è stato motivo di difficoltà per molti. A tal proposito potrebbe essere utile installare grandi ombrelloni nelle diverse macro-aree o invitare baracchini itineranti con bibite fresche. Può essere un’idea. E citando Adrian Fartade: “Se sentite così caldo, iniziate a pensare che la situazione peggiorerà proprio per causa nostra”.
Non ci si può fare nulla certamente su questo punto, questa è stata (assieme alla prima edizione) la fiera più calda in assoluto. Le numerose tensostrutture ed i gazebi espositivi erano una serra aperta dove decine di persone annaspavano letteralmente alla ricerca di un minimo di refrigerio.
Pochi i punti nebulizzatori che avrebbero senz’altro giovato, disposti letteralmente agli antipodi delle aree di interesse maggiore.
Il caldo ha però fatto la fortuna dei numerosi incontri sui palchi collaterali, il palco incontri sempre affollato e quello di animazione dove si sono ritrovati in continuazione animatori e pubblico, per ballare e divertirsi.
La ricerca dell’ombra ha senz’altro aiutato molto le varie attività che negli anni passati sono sempre state leggermente snobbate.
Un difetto evidente (e questo ha senz’altro un effetto molto triste per me) è che con questa esperienza, non sarà forse più automatico per alcuni autori la presenza all’evento, cito proprio uno dei tanti che ha sempre dichiarato come la Sagra Dei Fumetti fosse un evento a cui mai avrebbe mancato presenza e che quest’anno tra la disposizione infelice (a suo dire) e la calura impossibile da gestire ha avuto questo ripensamento sulla sua posizione.
Ovviamente se non saranno prese le dovute contromisure.
IL NOSTRO STAND
Volevo inoltre spendere due parole riguardo alla presenza della squadra di Projectnerd alla Sagra dei Fumetti con il proprio stand dedicato. L’atmosfera felice della Sagra di ha permesso di incontrare molti di voi, di discutere con perfetti sconosciuti di tematiche senza tempo, di reincontrare vecchi amici e di farcene di nuovi. Questo anche grazie alla presenza di simpaticissimi fumettisti come la fantasmagorica coppia formata da Davide La Rosa e Sara Spano, due personalità dannatamente interessanti e talentuose (Nine Stones è una figata pazzesca), e Kumi Shire, una fumettista sarda emergente dal tratto stilistico sorprendente. Con noi, sebbene in forma “virtuale”, anche Matteo Nannini con il suo straordinario Wiland. A tutti loro dico grazie: hanno reso lo stand di Projectnerd.it unico, bello e inimitabile.
Un saluto ed un ringraziamento anche a Laura Braga che per un tempo limitatissimo ma comunque gradito ha usufruito del nostro spazio per alcune piccole dediche sui suoi meravigliosi sketchbook.
IN CONCLUSIONE
Non ci siamo andato giù piano ma siamo convinti della bontà dei feedback ricevuti e siamo, dopo cinque anni passati assieme, convinti che l’organizzazione di Think Comics, quest’anno più che mai saprà cogliere le note dolenti e riscrivere la storia della Sagra che merita di andare avanti per altri venticinque lustri.
Un plauso va a Simone Bazzanella, Stefania Marino Gambazza e Andrea Lucchi per aver dato maturità ad un evento ormai consolidato ma che per problemi che minano sempre la base logistica dell’evento, costringe tanti a rivedere ogni nuova edizione de La Sagra come una prima, incasinatissima edizione.
Noi ci saremo anche nel 2018, nonostante il caldo e tutto quanto, ci piace troppo!