Secondo alcune recenti testimonianze, sembra che la causa che ha fatto rimandare la data d’uscita dell’attesissimo Red Dead Redemption 2 debba essere ricercata tra le discussioni fra Rockstar Games e Sony. Secondo i rumor divulgati da Blasting News USA, celebre per promuovere in tutto il territorio statunitense informazioni “calde”, la società americana sarebbe già molto avanti nello sviluppo del terzo capitolo di Red Dead, ma i piani sono cambiati quando Sony ha imposto il veto riguardo al multiplayer Cross-Play suggerito da Rockstar stessa. Proprio per questo motivo gli sviluppatori di GTA e Max Payne si son visti nella posizione di dover riprogrammare tutto quanto, dovendo per forza posticipare l’uscita del gioco.
Sapendo che Rockstar ha la volontà di far uscire i suoi titoli con meno bug o glitch possibili, rassicura il fatto che la società statunitense stia operando per modificare il netcode del gioco prendendosi tutto il tempo necessario per compiere un buon lavoro. Certo: sarebbe stupido fare altrimenti. Da quello che si è potuto osservare nei vari trailer di annuncio, Red Dead Redemption 2 sembra esser un gioco enorme destinato a fare la storia del videoludo. Dopotutto è stato finanziato dalle oltre 60 milioni di copie vendute di Grand Theft Auto V e non poteva che venirne fuori un gioco coi controgatti. Probabilmente direte che è fin troppo presto cantare vittoria, ed è vero: anche GTA V sembrava essere un capolavoro incredibile, rivelatosi poi un titolo sì ben fatto, ma discreto nei contenuti. Tuttavia Red Dead Redemption non può che proporre al pubblico tematiche di spessore, nonché una trama di gioco legata a un ambiente virtuale vivo e mozzafiato e son sicuro che Rockstar non tradirà queste aspettative perché è questo che il pubblico vuole
Vi è però una questione ancora irrisolta su cui pochi hanno per ora riflettuto. Perché mai Sony dovrebbe mettere il veto sui videogiochi Cross-Play? Di cosa ha paura? Voglio dire: Playstation 4 è attualmente la console più potente sul mercato, la più venduta e la più desiderata pertanto: è lecito aspettarsi che Sony abbia paura del Cross-Play per il semplice fatto che tale feauture potrebbe dare credito agli avversari di mercato? Secondo me no: in tal caso la direzione nipponica avrebbe poco di cui temere. Piuttosto il motivo sembra più essere di natura tecnica.
Xbox Live poggia su di una infrastruttura moderna e velocissima composta da oltre 300’000 server dedicati. Giusto per dirvene una, il già ottimo servizio online di Xbox 360 ne utilizzava al massimo poco più di 5’000. Considerando che i server di Xbox Live sono mossi dalla piattaforma Microsoft Azure, essi possiedono la capacità di offrire anche servizi di Cloud Computing, utili per la gestione di una miriade di operazioni, tra cui il Cross-Play. Insomma: Xbox Play Anywhere è possibile proprio grazie alla duttilità dei server Ms, tecnologicamente ben più avanzati di quelli di Sony Computer Entertainment.
E’ infatti risputo che Sony non è produttrice di Software dalle incredibili potenzialità: se così fosse probabilmente Bill Gates parlerebbe giapponese. Proprio per questo motivo, storicamente Sony non è mai riuscita a garantire una esperienza online alla pari di Microsoft o altri competitori, seppur sia sempre stata in grado di offrire comunque un servizio godibile. Certo: nelle prime interviste riguardo alla possibilità di online gaming con Ps2 (parliamo di conferenze stampa del 1999), Sony parlava addirittura di finanziare una rete telefonica di sua proprietà da portare in tutto il mondo, una idea tanto folle quanto impossibile, finanziariamente parlando, da supportare. Questo però fa capire quanto Sony sia ben più tradizionalista nel gestire la sua infrastruttura di rete (che tra le altre cose non sembra nemmeno essere così sicura come si potrebbe pensare), quindi il veto da parte di Sony alle richieste di Rockstar, nel caso di Red Dead Redemption 2, o di Physionix nel caso di Rocket League, potrebbero essere semplicemente conseguenza del fatto che la rete di server di Sony non può semplicemente supportare il Cross-Play con piattaforme complesse come Xbox Live.
Ma la motivazione può esser così banale? Beh, forse. Rocket League, per esempio, possiede funzionalità di Cross Play con gli utenti Ps4 da Pc. Magari questo accade perché i server Steam non sono diversi da quelli utilizzati da Sony, motivo per cui la compatibilità risulta essere più naturale. Ma può esser possibile che una multinazionale stimata debba arrendersi davanti alle avversità tecniche? Riprendendo le parole espresse dai manager di Sony Computer riguardo alla possibilità di rendere qualsiasi gioco “Cross-Play“, si evince che la società nipponica aveva effettivamente intenzione di iniziare a collegare tutti i dispositivi in commercio tra di loro, ma sembra che le cose siano cambiate molto velocemente dubito dopo la divulgazione di quelle parole. A tal proposito mi vien da pensare che Sony non sia tanto incapace di rimodernizzare la sua infrastruttura server, piuttosto osserva come di poco interesse le spese per intraprendere la strada della condivisione invece già confermata da Microsoft e addirittura Nintendo.
Qualsiasi sia la motivazione dietro la scelta di Sony, sembra che Rockstar stia provando in tutti i modi a convincere l’operativo giapponese a cambiare idea sul Cross-Play. Questo fa capire anche quanto Red Dead Redemption avrà una componente multiplayer corposa tanto quanto il secondo episodio (ricordo che il primo “Red Dead” fu “Red Dead Revolver”), il che non può che rallegrarci. Comunque Rockstar Games ha tutta la potenza necessaria per convincere Sony a cambiare il suo business plan e chissà che proprio grazie a Red Dead Redemption 2 non entreremo in un’era videoludica ove le sole esclusive faranno la differenza.
Sarebbe davvero bello.