Death Note: quale sarà il prossimo nome sulla lista ??
Di solito prima di scrivere un articolo come questo sul film di death note passo almeno un paio di giorni a litigare con il mio io interiore,con una vocina che mi dice:
lascia stare dai, sapevi cosa stavi per vedere, perfino la scimmia curiosa ti ha abbandonato nella visione e poi non sei nemmeno cosi esperto del materiale originale.
Non è il caso di questo film, per la riproposizione in live action in salsa USA dell’anime Death Note la mia voce interiore non ha nemmeno provato a difendersi, è rimasta in silenzio a fissarmi annuendo ad ogni affermazione e dandomi una pacca sulla spalla per rincuorarmi.
Prodotto dal colosso Netflix e diretto dal regista di You are next e The guest Adam Wingard ( ho volutamente escluso il remake su blair wtf project ),sulla carta al netto dei pregiudizi verso gli adattamenti made in USA di opere ( Dragonbal Evolution, Old boy vanno usati come esempio ) aveva qualche speranza di non essere una delusione totale, speranze che si sono infrante via via nella visione.
Il vero grosso macigno sopra l’adattamento di Death Note è la sceneggiatura, che ho scoperto essere un parto tra le menti che hanno sceneggiato Immortals (Charley Parlapanides / Vlas Parlapanides ) e Jeremy Slater che ci ha regalato Lazarus Effect e Fantastic 4.
Questo spiega un risultato molto più credibile come prequel di Final Destination che all’Anime;anche grazie alla sana passione di Adam per lo splatterume vario che ha reso le scene delle morti quanto meno interessanti anche se senza infamia né lode.
l’eterna lotta ( dei live action ) fra il bene e il male
Nella scrittura troviamo perle del tipo il protagonista Timmy Light Turner che fa colpo su di una ragazza mostrandole il suo quaderno della morte, lei che decide che la cosa gli garba e insieme decidono di sterminare i criminali e per depistare le indagini si nascondono sotto il nome di “Kira” perchè è bello fingersi Giapponesi, tutti ci cascano tranne Batman Detective Conan L che in 4/5 min risolve tutto apparentemente senza motivo, talmente tanto materiale per facepalm che il whitewashing alla fine è stato l’ultimo dei suoi problemi.
Il Cast si barcamena come può, interessante la prestazione di Margaret Qualley ( The Leftovers ) nei panni di Mia.
Meno quelle dei 2 protagonisti Nat Wolff ( Colpa delle Stelle ) e Lakeith Stanfield ( Get Out ), nel mezzo troviamo il ruolo di Willem Dafoe.Il volto dietro la CGI dello shinigami Ryuk, il ghiottone di mele spesso mi è sembrato “scollato” dalla scena.
Il risultato è un opera sotto la sufficienza anche se lontana dal fallimentare Dragonbal Evolution.
Un opera popolarissima in tutto il mondo che in questo adattamento abbandona quasi completamente ogni vena etico\filosofica finendo per snaturare il materiale a disposizione appiattendolo e schiacciandolo nel genere teen.
Speriamo che nel futuro i remake di questo tipo possano avere maggior fortuna, nel frattempo noncurante del risultato ottenuto Adam si vocifera pronto a girare Godzilla vs Kong e soprattutto tornare nel continente del delitto con il remake del film coreano I Saw the Devil .
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5/10