Uniti si vince, questo è il mantra del film Justice League, confezionato dalla strana coppia di registi Snyder/Whedon con il compito di dimostrare che l’universo cinematografico DC non è nato morto e allontanarsi da ciò che non è piaciuto di Suicide Squad e Batman vs Superman.
Missione compiuta? non è tutto rosa e fiori però secondo me siamo sulla retta via.
La durata di Justice League è perfetta, la carne sul fuoco è veramente tanta, aggiungere storyline e altro materiale ( come in realtà era nei piani originali ) avrebbe appesantito ulteriormente e inutilmente una trama che trova invece fluidità nei 120 minuti.
Una sceneggiatura che scrive un arco narrativo semplice e diretto, in alcuni momenti le forzature si notano però l’unica vera pecca è un colpo di scena mancato in maniera clamorosa o meglio troppo telefonato.
Un altra pecca che ho trovato in Justice League riguarda i personaggi, ma non è del tutto da imputare al film stesso, facciamo un piccolo paragone con il diretto rivale ovvero The Avengers.
La marvel ha sostenuto il suo Team – Up con una struttura al limite dell’impensabile, arrivando all’apice riunendo un rooster per cui gli spettatori già provavano empatia e gettando nel mezzo qualche aggiunta secondaria come Occhio di Falco ( per Hulk il discorso è diverso ).
In Justice League il Team-Up arriva internamente ed in maniera massiccia, in un gruppo di 5 elementi noi ne conosciamo 2 mentre gli altri ci vengono gettati addosso con una scritta pagherò da riscattare il giorno dell’uscita del loro film stand alone, questa mancanza di background nel cast principale ( non portate l’esempio dell’uomo ragno in Civil War perchè è diverso ) aggiunge un ulteriore difficoltà alla sceneggiatura e al cast.
Il trio dei nuovi infatti funziona a corrente alternata ( e la parola corrente non è scelta a caso visti i personaggi in questione ) il risultato migliore si ha forse con Acquaman, Jason Momoa sfrutta il fisico e con un po’ di spallate e qualche linea di dialogo ben piazzata si porta in prima fila seguito da Flash, interpretato da Ezra Miller, il cui ruolo di giovane supereroe goffo e pieno di battutine un pochino mi ha ricordato lo Spider-man di casa Marvel; poco feeling invece per Ray Fisher e il suo Cyborg, del cast è quello che ha pagato lo scotto maggiore dalla trama.
Il trio di vecchi volti invece funziona bene, forse sono troppo paranoide io, però in loro ho trovato lo stesso difettuccio che ho riportato in Thor Ragnarok, l’evoluzione repentina, tutti e tre cambiano modo di pensare e agire dalla precedente apparizione, l’unico ad avere una plausibile giustificazione mistica è Superman, lui è morto e risorto e nessuno può dire nulla sul cosa gli sia accaduto, ma non è nulla che dia realmente fastidio.
Si potrebbe poi discutere di come in tutti questi anni di universi condivisi ne Marvel ne DC siano riusciti a mettere sul piatto un cattivo degno, non è un difetto diretto di Justice League però ne è affetto anche Steppenwolf, una totale assenza di spessore .
Forse mi sarei aspettato di più dagli effetti speciali e dalla fotografia, tralasciando i soldi spesi per evitare il superman baffuto ho trovato la resa grafica degli effetti speciali ben al di sotto di quello che mi sarei aspettato oltre ad una mancanza di epicità nelle scene di battaglia, il gran finale praticamente avviene con solo 3 vite in palio, niente maxi impatto con una città o una totale distruzione, cose che avrebbero dato uno spessore ben più drammatico alla battaglia.
Il resto delle scene action è bene fatto e secondo me hanno imparato molto dal successo del film con protagonista Gal Gadot, Wonder Woman, che mi è sembrata la base su cui hanno strutturato la maggior parte delle coreografie e riprese delle scene d’azione presenti in questo film.
Se gli effetti mi hanno deluso un pochino invece il comparto sonoro mi ha esaltato, qui come in tutti gli altri settori il cambio di mano Snyder/Whedon si è sentito, l’eccentrico chitarrista fiammeggiante di Mad Max Fury Road ,Junkie XL e stato sostituito ( meglio dire integrato ) dal più classico Danny Elfman che ha giocato con la memoria nerd riciclando nei posti giusti i temi storici di Superman e Batman toccando le corde emotive con ottimi risultati.
Justice League quindi è il film più Marvel di casa DC, forse per merito ( o colpa ) dell’ingresso di Whedon il DCU ha trovato il suo equilibrio, la base su cui far partire il loro mondo narrativo in maniera stabile, ora non rimane che attendere gli sviluppi dei prossimi film per vedere se questo è stato un caso oppure una nuova rotta.
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6.5/10
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5.5/10
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6/10
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6.5/10