• La sceneggiatura: un mix di normalità e fantasia
La famiglia di Caterina decide di trasferirsi a Bahìa de la Luna al fine di garantire condizioni di vita migliori alla sorella minore, Maya, affetta da fibrosi cistica, malattia degenerativa che colpisce l’apparato respiratorio e per la quale ancora oggi non esiste una cura.
La giovane Cat è riluttante al trasferimento, che non solo comporta uno stravolgimento di abitudini, ma anche la perdita delle storiche amicizie e dei rapporti consolidati nella sua vecchia città. Ella è affranta dal cambiamento, ma al contempo sollevata dal fatto che la sorella potrà condurre una vita più serena, complice il clima ventoso di Bahìa de la Luna.
La bellezza di Fantasmi, ultima fatica della pluripremiata Raina Teigelmaier – che nel corso della sua lampante ascesa ha già conquistato ben tre Eisner Awards -, sta nel fatto di trasporre su carta una storia di assoluta normalità, se si eccettua l’elemento “paranormale” dei fantasmi che popolano la ridente cittadina. Il racconto di Caterina e Maya riesce ad essere intenso e appagante, pur senza che ci sia una così solida vicenda a coprirgli le spalle.
La semplicità del racconto è però solo superficiale: Fantasmi ha infatti il pregio di poter essere apprezzato da tutti, dai più piccoli per le belle riflessioni sulla vita e per le vicende adolescenziali che vi si svolgono, e dai lettori più grandi, che potranno scoprire una graphic novel matura e portatrice di un vero e proprio inno alla vita. Infatti, la località di Bahìa de la Luna ogni anno si trasforma per poter ospitare il dia de los muertos, una festa simile a Halloween, ma molto meno commerciale e decisamente più ricca di significati. Questa celebrazione, tipicamente messicana, è davvero straordinaria: tramite la morte si esalta la vita. Dunque, una lettura perfettamente calzante anche per il periodo attuale, che vede spopolare nelle sale italiane Coco, ultima fatica della Disney Pixar, incentrata proprio su questo particolare giorno di festa.
Ed è in questo momento che la storia raggiunge il suo apice, lanciando uno splendido messaggio di positiva speranza. Le tavole dedicate a questa suggestiva celebrazione sono incredibilmente intense, cariche di messaggi e sottotesti profondi. Una volta chiuso il volume sarà forte il senso di soddisfazione che vi avrà lasciato, credetemi, sarà come aver respirato a pieni polmoni la fresca aria di Bahìa de la Luna.
Poco sopra accennavo all’elemento fantastico, che risulta mai fuori posto o inadeguato; la presenza di veri e propri fantasmi, per nulla spaventosi, presentati come nuvolette dai tratti morbidi e sfumati o nella forma di colorati scheletri, è utile per rappresentare graficamente un concetto difficile come la morte e al contempo per lasciare aperto uno spiraglio di speranza nelle due giovani protagoniste della storia.
I dialoghi sono semplici, frizzanti e vivaci, adatti alla lettura di un pubblico più giovane. La caratterizzazione dei personaggi è invece un piccolo punto debole, nel senso che solo le due sorelle sono adeguatamente approfondite, mentre gli altri soggetti sono piuttosto evanescenti; notevole la simpatia della piccola Maya, la cui voglia di vivere, entusiasmo e dolce ingenuità superano e sconfiggono la fastidiosa malattia della fibrosi che l’affligge. La sua energia vitale esplode in ogni vignetta e la sua trascinante gioia e voglia di stupirsi per ogni cosa creano un legame emotivo deciso e coinvolgente con il lettore, al punto da far sì che l’empatia con Caterina risulti persino minore, nonostante sia indubbiamente lei la protagonista. Insomma, una vicenda solo all’apparenza semplice, ma che nasconde una molteplicità di sfumature e significati che esaltano le bellezze della vita in ogni sua componente.
• I disegni: un lavoro minimale, ma nel complesso soddisfacente
La grafica è calzante per la tipologia di opera. Uno stile morbido, con linee delicate e essenziali fa da sfondo alle vicende di Caterina e Maya. In alcuni casi, specie in alcune tavole un poco più ambiziose, il tratto è fin troppo scarno limitandosi a contestualizzare in maniera adeguata la vicenda. Ottima la palette cromatica, che raggiunge il suo apice durante la festa dei morti, in cui anche i disegni riacquistano una vivacità e un dettaglio decisamente maggiori rispetto a quanto si è letto in precedenza. Nulla di grave, lo stile cartoon e il tratto essenziale della Telgemeier si adattano perfettamente alla storia, essendo funzionali alla narrazione. Non siamo di certo di fronte a uno stile iperrealista o votato alla ricerca del più piccolo dei dettagli, ma di fronte ad una storia così semplice e così ricca dal punto di vista umano si può anche soprassedere.
• Commenti finali
Leggete e regalate Fantasmi, specie ai più piccoli, che potranno apprezzare una storia delicata e semplice, ma ricca di preziosi significati. Un volume adatto davvero a chiunque, carico di una forte componente emozionale e riflessiva, che ha il pregio di trattare un argomento delicato come quello della morte in una chiave adolescenziale, epurandone gli aspetti più terribili ed esaltando al massimo le piccole gioie che la vita spesso ci dispensa. Una lettura che lascia un profondo senso di completezza, di appagamento e felicità. Insomma, un inno alla vita da non lasciarsi scappare!
PRO
1) Una lettura che infonde serenità e positività, adatta davvero a chiunque
2) Ricco di messaggi importanti, narrati con estrema semplicità e delicatezza
3) La caratterizzazione di Maya è meravigliosa
CONTRO
1) Il formato “diario” dell’edizione italiana lo rende difficile da sfogliare e godere appieno
2) Disegni forse troppo semplici
3) Non tutti i personaggi sono adeguatamente caratterizzati
Il giudizio di Two-Face
Se cercate una vera e propria iniezione di positività, fate vostro questo volume. Di certo non ve ne pentirete. In un aggettivo piuttosto adatto: fantasmagorico!