“Ho vissuto con la prospettiva di una morte prematura negli ultimi 49 anni. Non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire. Ho così tante cose da fare ancora.“
Fisico, genio, visionario, divulgatore scientifico è impossibile elencare tutto quello che è stato Stephen Hawking. A soli 21 anni gli è stata diagnostica la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) che, a detta dei medici, gli lasciava solamente due anni di vita. Fortunatamente la forma che colpì Hawking era più “lieve” e lo ha portato lentamente ad una paralisi totale del proprio corpo, giorno dopo giorno la malattia ne ha limitati i movimenti.
L’annuncio della morte dello scienziato è stata comunicata direttamente dai figli con questo breve comunicato:
«Siamo profondamente rattristati dal fatto che il nostro amato padre sia morto oggi. Era un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro vivrà per molti anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza con la sua brillantezza e il suo umorismo hanno ispirato persone in tutto il mondo».
Essendo una mente matematica ci piace giocare per un momento con due dati: nato l’8 gennaio 1942 esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei (8 gennaio 1642) e morto 139 anni esatti dalla nascita di un altro grandissimo genio come Albert Einestein (14 marzo 1879)
Nonostante la sua gravissima malattia non si è mai arreso e ha deciso di portare avanti i suoi studi e la sua fame di sapere. Il suo più grande risultato in campo scientifico è stato senz’alcun dubbio la Teoria del Tutto. Secondo Hawking la sua teoria dimostra che il nostro universo è nato dall’esplosione di un buco nero. Proprio il suo libro “Dal Big Bang ai Buchi Neri. Breve Storia del Tempo” ha segnato un record incredibile di vendite con oltre 10 milioni di copie vendute in quasi 40 lingue diverse.
Oltre che essere una figura di spicco nel mondo scientifico è stato sicuramente un personaggio di forte presenza nella nostra cultura nerd. E’ stato protagonista in diverse puntate dei Simpson, amico-nemico di Sheldon Cooper in The Bing Bang Theory (il titolo è palese omaggio a Hawking)e persino in Star Trek.
In loving memory of Stephen Hawking. It was an honor to have him on The #BigBangTheory. Thank you for inspiring us and the world. pic.twitter.com/9rWoYqIToy
— The Big Bang Theory (@bigbangtheory) 14 marzo 2018
Come possiamo vedere dal tweet era un personaggio a cui non si poteva non voler bene. Aveva una fortissima ironia e non ha mai avuto problemi a scherzare sulla sua malattia.
Spulciando su internet ci sono un sacco di curiosità e aneddoti sulla sua vita e quello che più mi ha colpito è anche quello più assurdo. All’età di 9 anni andava malissimo a scuola, non aveva voglia di studiare e i suoi voti erano tra i peggiori della classe. I compagni però lo avevano soprannominato “Einstein” perchè la sua passione più grande era smontare qualsiasi radio o orologio per studiarne ed impararne il meccanismo.
Se non avete mai visto “La teoria del tutto” di James Marsh (vi lascio qui una nostra recensione)recuperatela assolutamente oerche è un film toccante, profondo e unico. Resterete impressionati dalla forza di volontà e dalla genialità di questo Uomo.
Mi piace ricordare Stephen Hawking con una delle sua frasi più belle:
«Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via».