Morte a Videodrome. Gloria e vita alla nuova carne!
Il Leone d’oro alla carriera della 75 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia in programma dal 29 agosto all’8 settembre 2018 verrà assegnato al regista David Cronenberg.
A prendere la decisione il CDA della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. il regista nell’accettare la proposta ha poi dichiarato :
Ho sempre amato il Leone d’oro di Venezia. Un leone che vola su ali d’oro — è l’essenza dell’arte, non è vero? L’essenza del cinema. Sarà davvero entusiasmante ricevere il Leone d’oro”
Alle sue parole hanno poi seguito i commenti del direttore della mostra :
Benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo. Ruotando intorno all’inscindibile relazione di corpo, sesso e morte, il suo universo è popolato di deformità grottesche e allucinanti accoppiamenti, nel cui orrore si riflette la paura per le mutazioni indotte nei corpi dalla scienza e dalla tecnologia, la malattia e il decadimento fisico, il conflitto irrisolto fra lo spirito e la carne. La violenza, la trasgressione sessuale, la confusione di reale e virtuale, il ruolo deformante dell’immagine nella società contemporanea, sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuiscono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabile innovatore di forme e linguaggi
Nella sua carriera il regista si è contraddistinto come un pioniere del cinema body horror, con classici del genere come La Mosca e Videodrome, con il passare del tempo la sua visione del cinema si è un po’ ammorbidita ed espansa ad altri genere cinematografici come dimostrano alcune delle sue ultime pellicola: Cosmopolis (2012), Maps to the Stars (2014) e A Dangerous Method (2011), quest’ultimo presentato proprio durante un edizione della mostra.
Noi di PJN non possiamo che complimentarci con David per il suo straordinario successo, sperando di rivedere una sua opera in sala al più presto.