light fall recensione

Light Fall Recensione Light Fall è il gioco di piattaforme che non ti aspetti

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Light Fall recensione

Si dice che più è piccola la scatola, più l’oggetto che vi si trova all’interno sia prezioso. Non è il caso di Light Fall, che sebbene sia un gioco di piattaforme curato in ogni minimo aspetto, il suo peso è di ben 3 GB. Light Fall è retto dal motore grafico Unity, un gioco di piattaforme a scorrimento orizzontare a 2 dimensioni con qualche elemento in 3 dimensioni. Graficamente è curatissimo e con una scelta di colori azzeccata, la storia sembra non essere male, e il gameplay pare il platform perfetto. C’è almeno una cosa che non va?

Numbra è la terra dove il sole non sorge mai; una terra dalla notte eterna. A nessuno in tutto il mondo importava di Numbra, mettendo da parte i propri abitanti nell’ombra, assopiti. Numbra è una terra dura e che non perdona; solo i più forti sopravvivono, mentre i deboli vengono schiacciati. Nonostante questo, i Kamloops sono migrati là, nella vaga speranza di vivere giorni migliori, trovando pace e tranquillità nell’oscurità perpetua, reduci da una incessante guerra che le loro nazioni vicine hanno scatenato. Anche a Numbra però la pace non sarebbe durata molto, visto che un’oscurità più grande si stava risvegliando e avrebbe inghiottito non soltanto tutta Numbra, ma anche i Kamloops.

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Si apre così Light Fall, narrato tramite intermezzi animati, da una anziana e calda voce, che alla fine si rivela essere un gufo del malaugurio. Beh, non letteralmente, ma io l’ho interpretata così, esattamente come gli antichi greci chiavano il GufoStrix”, un uccello portavoce di sventure che si nutriva di carine e sangue degli animali. Tutte voci ad ogni modo, visto che comunque ho sempre trovato quei volatili veramente affascinanti. E l’ho interpretata così perché fin da quando conoscerà noi, il giocatore, ed il protagonista che il giocatore andrà ad impersonare, si prenderà gioco del povero protagonista senza esperienza e lui il classico anzianotto. Ma in fondo so che “Strix, the Last Night Owlè un bravo gufo, visto che ci ha salvati dalla parte più buia di Numbra, così da poter intraprendere la nostra avventura platformica piena di insidie. Purtroppo, non soltanto non abbiamo un nome, ma non riusciamo nemmeno a ricordare il nostro passato, siamo dunque anime vaganti alla ricerca di risposte mentre salveremo questa terra oscura.

Un cubo per domarli, un cubo per trovarli, un cubo per ghermirli e nell’oscurità incatenarli.

un cubo triangolare (esatto, un cubo triangolare) che offre molte possibilità di gameplay

Come ogni gioco buono che si rispetti, all’inizio è sempre piuttosto facile, dopodiché con l’avanzare dei livelli sono tutti moccoli. Anzi, io direi che all’inizio è anche fin troppo facile. All’inizio del gioco ovviamente non vengono date troppe risposte al giocatore, altrimenti dove sarebbe il mistero? Però, abbiamo questa “scatola” chiamata così anche dal nostro Strix, o cubo, visto che non si vede in 3D, da evocare come piattaforma appena sotto ai nostri piedi, non appena si preme il tasto relativo al doppio salto. Questa piattaforma ci permette di restare ancorati per aria dove normalmente cadremmo. Quindi, nel caso di due piattaforme, una più lontana dell’altra, ci basterà evocare questo cubo nel mezzo e potremo saltare sull’altra piattaforma in tutta sicurezza. I comandi sono sorprendentemente reattivi, basta muovere di poco la levetta analogica sinistra del controller che il nostro protagonista già si muove. E’ anche possibile correre, più si corre, e più i salti saranno lunghi. Come dicevo inizialmente, nelle prime fasi è anche fin troppo facile perché uno essendo abituato al platform più estremo come Super Meat Boy si trova già a suo agio con i comandi, anche perché esattamente come Super Meat Boy, è possibile saltare anche sulle pareti così da raggiungere le cime più alte senza troppi problemi. La soglia del troppo facile la si valica quando sono persino arrivato a fare delle acrobazie dilettandomi piazzando il cubo da una parte e svolazzando tra le pareti, col risultato di saltare da una parte all’altra dello schermo in pochissimi secondi e coprendo una vastissima area con giusto un paio di salti. Anche perché, il cubo puo’ essere in grado di comparire per un massimo di 4 volte consecutive, dopodiché resta piantato la e non si rigenererà fino a che il nostro alter ego non tocca i piedi per terra. Il cubo lo si usa pure per metterlo in un punto preciso nell’area dove vogliamo, ad esempio coprendo un laser per evitare che questo ci bruci. E per bruciare, intendo la morte, visto che Light Fall sfrutta quella formulina dove anche un grissino ti fa ricominciare dal checkpoint precedente anche solo toccandolo. All’inizio avevo detto “cubo triangolare” che praticamente non esiste, ma è a tutti gli effetti così. Si tratta in sostanza, di un quadrato che è stato decorato al suo interno con un triangolo, una scelta stilistica che si ripercuote e si sposa con i colori del gioco.

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Comunque, i primi livelli son più o meno facili così. Dopodiché ci sono i moccoli. Ma è proprio qui che viene il bello e non sto scherzando! Con l’avanzare dei livelli avremo la possibilità, premendo il tasto corrispondente, di distruggere eventuali ostruzioni, sul nostro percorso sfruttando come sempre il nostro cubo. Non mancheranno le tipiche trappole tappezzate in ogni livello e sono quelle che principalmente tenderanno a farvi restare bloccati nello stesso punto per minuti se non ore, portandovi a ripetere la stesso pezzo facendovi anche imparare a memoria la posizione e persino il movimento delle trappole. Trappole che sono fatte anche di cristalli rosa, i principali nemici del nostro protagonista, a cui basta anche solo sfiorarli per morire e ripetere dall’ultimo checkpoint. E queste sono messe in catena, come se fossero state perfettamente studiate per fare in modo che il giocatore ci cada là nel giusto momento se non compone alla perfezione i salti, non sfrutta il cubo alla giusta altezza e il giusto numero di volte per poter raggiungere la prossima piattaforma. Una sfida così non la vedevo da, appunto, Super Meat Boy. E l’ho adorato.

Ad ogni checkpoint è possibile entrare nella stessa stanza dove si trovano quelli che potrei definire oggetti collezionabili, muri di testi (rigorosamente scritti in inglese, come tutto il gioco) che raccontano storie passate e la lore di ciò che è venuto e successo prima di noi. Letture sicuramente interessanti, ma che potrebbero essere giusto un poco ostiche per chi l’inglese non lo mastica bene.

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Arte videoludica

Light Fall graficamente parlando è una meraviglia da vedere. Le sfumature viola e blu la fanno da padrone in un contesto di nero legato all’oscurità che permane a Numbra. Oggetti, personaggi, e sagome sono completamente privi di contorni così da far risaltare un aspetto grafico minimale e che allo stesso tempo grazie ai colori sia molto caratteristico. Ovviamente, nel corso della storia le ambientazioni cambieranno e così faranno anche i colori, meravigliosamente studiati e personaggi ben caratterizzati e disegnati. Tra tutti i personaggi forse il protagonista è quello meno caratterizzato, probabilmente per via della sua piccola stazza e quindi per la carenza di dettagli che lo possano rendere meno anonimo. Le ambientazioni sono anch’esse stupendamente decorate, ove è presente l’acqua rende uno spettacolare effetto di profondità nonostante la natura a 2 dimensioni del titolo. La colonna sonora contribuirà a rendere speciale Light Fall, che vi risuonerà in testa ogni qualvolta che uscirete dal gioco per quanto suoni bene e sia di grande ispirazione.

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Cosa c’è che non va in Light Fall? Praticamente niente, a parte qualche bug tra cui uno clamoroso che ho incontrato durante la fase di test del titolo; all’interno della stanza dei collezionabili si è in grado di salire in alto, così in alto da uscire dall’area di gioco e andare oltre lo stage, anche dove non è previsto che il giocatore vada e non c’è modo di ritornare all’interno se non tramite un riavvio. C’è da dire inoltre che se si attiva la sincronizzazione verticale, il gioco viene bloccato a 30 fps, mentre se la si toglie, va a 60 fissi, non sono riuscito a capire se sia un errore oppure è intenzionale. Mi è capitato a volte poi, che l’audio salti e non si senta più, per poi ritornare da sé.

Niente che ad ogni modo non si possa correggere con un aggiornamento.

  • Storia
  • Gameplay
  • Grafica
  • Sonoro
5

In conclusione...

Light Fall è un gioco da avere, senza troppi giri di parole. Se non avete voglia di leggere la recensione per intero, sappiate che è un gioco meraviglioso da vedere e divertente da giocare.

Manuele Musso

Scrittore improvvisato tra romanzi, sceneggiature e testi brevi. Ama i videogiochi, sarebbe capace di scrivere qualsiasi cosa su questi. Tende a guardare di più all'interfaccia di un videogioco piuttosto che al gameplay in sé, senza contare che pensa solo a quanto è smussato un poligono.