Christopher Nolan

Christopher Nolan: ProjectNerd lo incontra a Cannes per il cinquantennale di 2001 Il regista Christopher Nolan ha oggi espresso la sua opinione sulla responsabilità nel restaurare 2001 e discusso la natura dei suoi film.

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Sono passati esattamente cinquant’anni da quando 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick ha cambiato il cinema per sempre. Non a caso, il manifesto dell’evento riporta la dicitura “cinquant’anni fa un film ha cambiato tutti gli altri per sempre”. Dal 1968, tutti i cineasti che hanno cercato di esprimere un concetto rivoluzionario o controcorrente, è dovuto passare forzatamente dalla matrice innovativa di Stanley Kubrick. Dopo tutti questi anni, quello che a detta di molti è il suo diretto erede, Christopher Nolan, si è occupato di un restauro audiovisivo degno delle sue opere migliori, ma non senza riserve.

Durante il Rendez-vous di oggi al Palais des Festival a Cannes, di fronte ad una platea tra cui spuntava anche il nome di Dennis Villeneuve, Christopher Nolan ha parlato della responsabilità che ha sentito nel rimettere mano al capitale artistico che 2001 rappresenta. “Non ho mai frequentato le scuole di cinema. Mio padre mi diceva che dovevo prendere una laurea come si deve, quindi presi una laurea in Inglese. Non mi pento della scelta che ho fatto, anzi, aver fatto questo tipo di studi ha favorito il mio modo di ragionare e quindi di scrivere i miei film. Parecchi di loro provengono da Kubrick, è un’ispirazione per me, aver trattato il suo patrimonio per modernizzarne la risoluzione è una responsabilità enorme.”

La responsabilità di cui ha parlato Christopher Nolan non è esclusivamente artistica, ma sopratutto tecnica. Il regista è tra i migliori curatori della qualità audiovisiva dei propri film, non ha sorpreso che fosse proprio lui a voler curare questo restauro, che darà alla luce una versione 70mm digitalizzata nella definizione più alta che il team sia riuscito a realizzare. “Quando recuperi qualcosa del genere dal passato, come 2001, passare dall’analogico al digitale è un processo che richiede una cura particolare. Sono comunque felice di aver lavorato a questo progetto, anche se avevo le mie riserve.”

Durante l’evento, Christopher Nolan ha poi fatto un excursus personale della propria carriera e del proprio modo di fare film. “Tendo a vedere le mie opere come qualcosa di tridimensionale, che accade simultaneamente. Alcuni percepiscono quello che faccio come una separazione di eventi, in realtà io tratto le cose in modo lineare. Come la trama di Memento, che per molti è risultata fin troppo articolata, in realtà è un discorso che va a ritroso in maniera logica, è un percorso meticoloso ma perfettamente ricostruito. Sono storie che metto giù col piacere di creare mondi diversi, a volte con lo stesso filo conduttore. Dunkirk, Inception e Interstellar, non a caso, rappresentano una trilogia del tempo e del modo in cui analizzarlo, partendo dal passato, passando per il presente e guardando anche al futuro. Riesco a creare questi mondi sopratutto grazie al contributo dell’ingegneria del suono e di Hans Zimmer”.

Per Christopher Nolan, il fatto che l’Academy abbia riconosciuto il valore della componente sonora di Dunkirk è il segno dell’importanza che esso ha per il regista. Lavorare sulla parte sonora di uno dei suoi film equivale a lavorare sulla rappresentazione vera e propria della sua concezione del tempo e di come vuole che esso sia rappresentato.

La notizia che più di tutte ha fatto scalpore, almeno nel post evento, è la dichiarazione di Christopher Nolan sulla trilogia di Batman. Stando alle parole del regista, con Batman Begins il discorso Bruce Wayne doveva chiudersi lì, nessuno aveva pensato ad una serie di film. Film, che Christopher Nolan vede più come delle storie sui villain, piuttosto che sul Cavaliere Oscuro. “Bruce Wayne non ha superpoteri, sì, è molto ricco, e questo gli consente di fare quello che fa, ma dovendo affrontare un discorso come i cinecomics di Batman, credo che alla fine quello che viene fuori è una storia sui nemici di questo supereroe, piuttosto che su di esso”.

Il lavoro svolto da Christopher Nolan su 2001: Odissea nello Spazio rappresenta una vera e propria pietra miliare della sua filmografia, per l’intento di preservazione che il progetto si pone di mantenere. PJN presiederà alla proiezione di domani al Festival di Cannes, restate connessi suoi nostri canali social per assistere alle dirette dell’evento.

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Francesco Paolo Lepore

Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.