Ultimo Tango a Parigi continua a scandalizzare dopo più di quarant’anni
Bernardo Bertolucci non ha mai cercato di andare per il sottile, né con le dichiarazioni, tantomeno coi suoi film. Ultimo Tango a Parigi più di tutti non smette di essere omaggiato ma anche criticato a distanza di più di quarant’anni dalla sua uscita al cinema. Questa volta la pellicola, che ha perfino rischiato di essere bruciata a causa della sua natura per l’epoca estrema, ha perfino spinto ad estreme conseguenze niente di meno che Facebook.
Come riportato dall’ANSA, la pagina Facebook della sala cinematografica Rouge et Noire di Palermo è stata chiusa proprio a causa di Ultimo Tango a Parigi. In occasione della proiezione del film restaurato il cinema avrebbe postato sul social network un’immagine non conforme alle sue normative, come riporta la notifica recapitata ai titolari palermitani. Pietra dello scandalo la locandina di Ultimo Tango a Parigi che ritrae Brando e Schneider nudi, inquadrati di fianco. Un pretesto per cancellare la pagina di Rouge et Noire che riprende il destino percorso dal film sin dal suo rilascio.
Ultimo Tango a Parigi durante gli anni è stato censurato, cassato e condannato al rogo pochi anni dopo la sua uscita nei cinema. La maledizione caduta sul film raggiunse il suo apice quando la Corte di Cassazione sancì nel 1976 che venissero distrutti tutti i negativi del film e venissero privati a Bertolucci i diritti politici per cinque anni, causa l’offesa al senso comune del pudore, finché nel 1987 la censura permise nuovamente una distribuzione del capolavoro.
Ultimo Tango a Parigi è proiettato in versione restaurata 4k dal 21 maggio in 150 copie distribuite nelle sale di tutta Italia. Per il regista si tratta di uno dei tanti casi di censura alla sua pellicola più introspettiva e drammatica presente nella propria filmografia. Sul restauro dell’opera ha inoltre sottolineato il suo punto di vista durante il Bari film Festival, dove ha anche espresso la propria solidarietà per Kevin Spacey.