Il secondo volume di Wonder Woman – Terra Uno sarà pubblicato negli Usa ad agosto. In attesa dell’uscita dell’albo, lo sceneggiatore Grant Morrison e il disegnatore Yanick Paquette ne hanno parlato in un’intervista per la pagina ufficiale della DC Comics.
Come noto, le storie di Terra Uno vedono una reinterpretazione degli eroi più popolari dell’universo DC. Per Diana Prince questo significa un nuovo sguardo sulle origini di Wonder Woman, sulla cultura di Themyscira (l’Isola Paradiso) e sul suo ruolo di ambasciatrice Amazzone nel mondo degli uomini, come sottolineato dallo stesso Morrison.
Volevamo creare una versione della storia di Wonder Woman che fosse quasi plausibile nella realtà. Per questo nel primo volume l’idea era quella di raccontare cosa succede a una bellissima principessa proveniente da un’isola sconosciuta, dove si trovano tecnologie, idee e filosofie migliori, in cui tutto è molto meglio rispetto alla nostra cultura. Come reagisce il mondo a tutto ciò? Il sistema patriarcale del mondo degli uomini, così distante dalla società dell’Isola Paradiso, come reagisce a questa cultura? Il secondo volume è il nostro L’Impero Colpisce Ancora, in cui Diana, forte delle sue convinzioni, prende coscienza delle sfide che il mondo le propone. E ciò che succederebbe davvero a Wonder Woman se si trovasse nel mondo reale.
Yanick Paquette ha invece spiegato il processo creativo seguito per rielaborare la figura di Wonder Woman e per creare scenari e personaggi della serie.
Personaggi come Wonder Woman sono stati rivisitati per generazioni e, sebbene mi piaccia davvero molto quella mainstream di oggi, molto più vicina al classico supereroe, quella delle origini era così bizzarra e originale che è piuttosto triste che oggi venga non dico dimenticata, ma in qualche modo considerata non adatta al presente. Quindi stiamo cercando di renderla di nuovo rilevante. Penso sia una sfida che vale la pena accettare. Adoro il lavoro di ricerca. Ogni volta che disegno dei luoghi reali trascorro molto tempo su Google, “camminando” per le strade o semplicemente raccogliendo una quantità enorme di immagini. Ma, dovendo realizzare paesaggi di fantasia, sentivo di dover usare comunque un elemento base di riferimento, da cui estrapolare le caratteristiche della cultura immaginata. Nel caso dell’Isola Paradiso volevo conservare l’originale ispirazione all’Antica Grecia, ma ho pensato a come questa base di suggestioni potesse essere influenzata dagli elementi della natura, dagli uccelli, dalle conchiglie marine o delle stesse forme femminili tipiche dell’Isola. Volevo si notasse il debito della cultura delle Amazzoni verso il mondo greco, ma senza sentirsi intrappolati da questo.
Anche Morrison ha parlato della sua rielaborazione di Diana Prince per Wonder Woman – Terra Uno.
Per me è stato molto importante tornare alle cose scritte da William Marston e alle bizzarre idee che aveva. Era un uomo davvero interessante, che conduceva una vita interessante e che aveva idee piuttosto particolari. Vogliamo rendere queste idee le radici di Wonder Woman, anche criticandole quando necessario. Ho voluto prendere la fonte originale di Wonder Woman e trattarla come qualcosa di nuovo da offire al pubblico. Qualcosa di molto diverso, ad esempio, dalla versione cinematografica. L’ho amata davvero, ma quel che noi stiamo dicendo qui è che le Amazzoni, sin dai tempi del mito, hanno sviluppato una loro filosofia, un loro modo di parlare, un loro stile di vita. Questo è l’ideale e, allo stesso tempo, la minaccia che rappresentano: sono portatrici di una cultura alternativa.
Morrison ha poi spiegato dove si ambienteranno le storie del secondo volume, sospese tra il Mondo degli Uomini e l’Isola Paradiso.
Andremo avanti e indietro, ma sarà concentrato soprattutto sul Mondo degli Uomini e su come questo reagisce alla presenza di Diana. E’ sempre difficile confrontarsi con una cultura straniera, soprattutto se più evoluta. Per questo Diana sarà sola, separata da amici e famiglia, e si scontrerà con forze e minacce che non ha mai nemmeno immaginato.
Lo scrittore ha anche parlato di Hyppolita, di Ercole e degli altri personaggi e villain della serie.
Amo il personaggio Hippolyta. Adoro la sua idea di prendere il materiale genetico del suo nemico Ercole e di renderlo un’arma per le donne. Il punto di questa storia è che Ercole non è il padre di Wonder Woman, ma solo la fonte genetica da cui Hippolyta l’ha creata. Nel secondo volume vedremo anche lo scontro tra Diana e il dottor Psycho, uno dei villain della vecchia scuola creati da Marston, un mostro ipnotico che nella nostra versione rimane piuttosto simile all’originale, ma a cui abbiamo aggiunto l’ideale di mascolinità tossica tipico della società attuale.
Anche Paquette ha spiegato la sua interpretazione del villain in Wonder Woman – Terra Uno, serie che vede ai colori Nathan Fairbairn.
Credo che Dottor Psycho sia l’avversario perfetto per Wonder Woman a questo stadio della sua evoluzione. Non si tratta di uno scontro fisico, non c’è un combattimento. Diana non lo vedrà arrivare. Non sospetta che una persona stia cercando di piegare la sua volontà per i propri scopi. Penso sia il cattivo perfetto per questa storia. Ho cercato di creare una correlazione tra loro anche con il layout delle tavole. C’è uno scontro tra una figura elegante, femminile, ispirata all’art nouveau e il Dottor Psycho, che ha un’estetica più angolare, più art deco.
In conclusione, Morrison ha spiegato quale sia per lui il punto centrale, la “missione suprema” del personaggio di Wonder Woman.
Diana è l’ambasciatrice di qualcosa di veramente nuovo, di un modo completamente nuovo di civilizzazione, filosofia, cultura, poesia, amore. Questo è ciò che è Wonder Woman. Una figura di progresso, applicata a una vicenda fantastica. Cosa succederebbe se le Amazzoni conquistassero la Terra? Diana è un ponte tra l’attuale mondo patriarcale e un ipotetico futuro.
Nella gallery potete ammirare la copertina del secondo volume di Wonder Woman – Terra Uno e alcune tavole (in b/n) estratte dall’albo. Qui la nostra recensione del primo albo.
Fonte: DC Comics