Il tanto atteso Ciclo della Meteora di Dylan Dog è iniziato. Ed è iniziato col botto, anche se quello ci sarà (forse) alla fine. A dare il via al primo gruppo di episodi in stretta continuità nella storia dell’Indagatore dell’Incubo è il numero 387, Che Regni il Caos!, un albo come da tempo non se ne vedevano nella serie.
In questo episodio lo sceneggiatore e curatore della testata Roberto Recchioni richiama i vari spunti narrativi disseminati durante la sua gestione di Dylan Dog. Lo fa ribaltando (apparentemente) alcune canoni classici dell’Indagatore dell’Incubo, per presentarci invece un Dylan Dog pienamente autentico, forte di quella che, da sempre, è la sua caratteristica peculiare: l’umanità.
Il Ciclo della Meteora accompagnerà i lettori fino al numero 400 di Dylan Dog. Il concept è molto semplice, quanto efficace: una meteora sta per schiantarsi sulla Terra, con tutte le conseguenze in termini di panico sociale che un evento di tale portata può creare. Tuttavia, in Che Regni il Caos!, ad essere a conoscenza della minaccia che incombe sul pianeta è solo John Ghost, l’ambiguo miliardario che da tempo aleggia sulle vicende di Dylan Dog.
Il suo scopo è creare un caos controllabile, grazie a cui poter controllare le masse. Per riuscirci ha bisogno di simboli: un mostro, il redivivo Axel Neil, il killer con l’ascia, che compie una mattanza nel centro di Londra; e l’eroe, Dylan Dog, l’uccisore di mostri. Ma chi sono i veri mostri?
La domanda rappresenta notoriamente uno dei capisaldi del fumetto creato da Tiziano Sclavi e, ora, Recchioni torna a rivolgerla ai lettori con tutta la sua carica originale. Una domanda che, forse ancor più di 30 anni fa, è necessario porsi oggi, data la facilità con cui l’etichetta di mostro viene affibiata nella società attuale. La risposta, d’altronde, è nota a tutti i lettori di Dylan Dog, e lo stesso Indagatore dell’Incubo la ribadisce con forza in questo albo.
La trama imbastita da Roberto Recchioni per Che Regni il Caos! dà dunque una prima sistematicità (a dispetto del caos…) al lavoro svolto dall’autore nella gestione della serie. I fili narrativi lasciati in sospeso iniziano qui a essere richiamati, a partire dalla figura di John Ghost, probabilmente il personaggio più importante introdotto da Recchioni nella saga dell’Indagatore dell’Incubo. Come da sua cifra stilistica, l’autore romano confeziona un albo ricco di citazioni, richiami e rimandi ad altre opere e allo stesso Dylan Dog e lascia ampio spazio alla metanarrazione.
Questa caratteristica risulta in tutta la sua evidenza nei dialoghi, come dimostra Axel Neil, che parla solamente attraverso titoli e versi di brani rock. Ma oltre al citazionismo e agli spunti metanarrativi, nelle pagine di Che Regni il Caos! trovano spazio battute memorabili come quel “Non sono un eroe, e di sicuro, non sono dalla vostra parte” rivolto dall’Old Boy a una squadra di rondisti e giustizieri fai-da-te.
Ai disegni di questo albo sono stati chiamati Leomacs, che illustra la prima parte di Che Regni il Caos!, e Marco Nizzoli, a cui è affidata la seconda. Il primo, con il suo tratto ruvido e dinamico, rende in modo davvero efficace le scene di azione contenute nella prima parte. Nella sequenza della strage compiuta da Axel Neil nel centro di Londra torna anche qualche bella scena splatter-grottesca tipicamente dylaniata. A Nizzoli è invece riservata la seconda parte del racconto, che l’illustratore realizza con atmosfere cupe e un tratto lineare.
Nel comparto grafico è da segnalare anche il tentativo di destrutturare la classica griglia bonelliana, con l’uso di splash-pages e doppie splash-pages finora difficilmente apparse nella serie regolare di Dylan Dog. Infine, solita menzione per la copertina di Gigi Cavenago, che mese dopo mese continua a sfornare delle vere perle. L’albo è stato distribuito dalla Sergio Bonelli Editore anche con una speciale variant cover, realizzata da Giuseppe Camuncoli, con effetto lenticolare.
Con Che Regni il Caos! tornano inoltre i Tarocchi dell’Incubo, illustrati da Angelo Stano. All’albo sono infatti allegate le prime 20 carte del mazzo. Le altre saranno distribuite con i numeri 388, 389 e 390 di Dylan Dog. In allegato al Color Fest #28, in uscita l’8 febbraio 2019, ci sarà invece la scatola per riporre il mazzo e un libretto di istruzioni scritto da Bepi Vigna.