Image Comics porta Oliver Twist in una Londra post-apocalittica. Prenderà il via il 23 gennaio la nuova serie Oliver, che vedrà come protagonista il celebre orfano creato Charles Dickens, ma in un’ambientazione del tutto nuova rispetto a quella classica del diciannovesimo secolo.
La serie, infatti, è ambientata in un’Inghilterra uscita da una lunga e disastrosa guerra che ha lasciato il Paese devastato e attanagliato da un terrificante regime. Le speranze per unire gli inglesi contro questa terribile dittatura risiedono in una sola persona, il giovane Oliver.
La serie è firmata dallo scrittore Gary Whitta e dall’artista (e co-creatore) Darick Robertson, che dunque rivisitano il classico di Dickens per dare ai lettori una versione completamente nuova del celebre racconto. Nella gallery seguente trovate le copertine dei primi tre numeri di Oliver, firmate da Robertson, e alcune tavole tratte dall’albo d’esordio.
Whitta e Robertson hanno parlato della loro nuova serie in una lunga intervista rilasciata al sito newsarama. I due hanno spiegato come il progetto sia nato nel 2003 e portato avanti nel corso degli anni malgrado i numerosi impegni lavorativi di Robertson. Whitta ha anche precisato come non si tratti di un’ambientazione genericamente post-apocalittica in stile Mad Max, ma la serie si distinguerà per l’ambientazione inglese, una combinazione di ambienti urbani e rurali.
Nei suoi disegni Robertson ha poi introdotto un’estetica ispirata allo steampunk, oltre a documentarsi sulle immagini di Londra durante la Seconda guerra mondiale. Whitta ha poi illustrato l’idea di base del racconto.
Dopo la guerra che ha distrutto gran parte del mondo, l’Inghilterra si sta lentamente ricostruendo. C’è un governo e un esercito in atto, ma la società è ancora in procinto di rimettersi in piedi e la maggior parte delle grandi città sono diventate inabitabili a causa di tutte le radiazioni quindi è più una società feudale, rurale ora.
Lo scrittore ha poi assicurato che non si tratterà di un mero adattamento del libro, utilizzato unicamente come ispirazione generale e punto di partenza per i personaggi. Whitta, infine, ha rivelato come la sceneggiatura fosse stata inizialmente concepita come un lungometraggio, non escludendo dunque un possibile adattamento a cinematografico della serie.
So che, di questi tempi, alcuni fumetti sono essenzialmente brochure illustrate per la versione cinematografica o televisiva che i creatori sperano che genererà, ma non è questo il caso. Se il fumetto piacerà ai lettori la considererò una vittoria e un buon risultato per me. Tutto ciò che verrà dopo sarà in più.