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Dolor y Gloria: la recensione del film in concorso a Cannes 2019 Dolor y Gloria è una risposta spagnola a La grande bellezza, senza però incappare nel linguaggio aulico sorrentiniano.

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Qualche anno fa – nemmeno troppi, ma con la velocità a cui va il cinema, sembra davvero un racconto di un fenomeno lontano nel tempo – nei cinema italiani arrivava una meteora infuocata, destinata a scrivere una pagina indelebile nell’estetica filmica di tutto il mondo, e della nostra storia. Quella meteora si schiantò al suolo, e dal suo bozzolo ne uscì fuori un ritratto autentico, anche se aulico, della bellezza nostrana, e della meravigliosa profondità delle crepe nascoste del cuore e degli occhi. Quel corpo celeste, che non venne nemmeno accettato da tutti i presenti alla rivoluzione intellettuale che essa scatenò, proveniva dal pianeta Sorrentino, e si chiamava Cometa La Grande Bellezza. Oggi – sebbene a molti questo dettaglio rimarrà nascosto, o addirittura sconosciuto ai non amanti del cinema d’autore o di Almodóvar – una meteora dal potenziale rivoluzionario più sottile è giunta a Cannes e nei cinema italiani, e si chiama Dolor y Gloria.

No, nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo non stiamo vaneggiando. Dolor y Gloria è un film tanto bello e tanto valido quanto La Grande Bellezza, ed è ad essa che ci rifaremo per recensire un film che non è per nulla comune al cinema odierno: è un capolavoro di assoluta bellezza, che commuove e costerna tanto quanto le macchie d’inchiostro scritte da Mozart mossero ad estasi il Salieri di Miloš Forman in Amadeus. Aprendo le porte della mente e i cancelli del cuore al film di Almodóvar, si scopre un campo sterminato di coltivazioni più uniche che rare, come lo sono appunto le delicate trame registiche con cui lo spagnolo riesce a comunicare in ogni film più o meno gli stessi concetti, ogni volta in maniera più matura, più definitiva. Dolor y Gloria è un punto enorme, quasi un anno zero della sua filmografia, tant’è divina l’arte qui raggiunta dal regista.

Dolor y Gloria non è un lamento, è un dono prezioso

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  • Regia
  • Recitazione
  • Sceneggiatura
  • Fotografia
  • Colonna sonora
4.7

Riassunto

Dolor y Gloria è un racconto esatto della vita, basato sul corpo umano che vive delle differenti fasi della crescita. ed è ad esso che questa si lega, per raffigurare con delle immagini di assoluta e inarrivabile perfezione ciò che la carne umana contiene, sorregge e crea. Questa vita, messa a nudo da Dolor y Gloria, culmina con la riscoperta della voglia di creare, grazie ad un ricongiungimento intimo e passionale col proprio spirito, ora risanato proprio come il corpo di Salvador. Riguardo Banderas, l’unica cosa che si può onestamente dire è complimenti, per aver portato in vita una parte che lo riconoscerà per sempre come un attore che non teme confronti.

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.