Uncharted: La recensione del film

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Grazie all’aiuto in formato Home Video di Eagle Picture abbiamo potuto finalmente recuperare in versione casalinga la visione del film Uncharted di Ruben Fleisher

Una pellicola che è arrivata in sala – e sul nostro divano –  con tutto il peso classico della trasposizione cinematografica di un franchise videoludico di successo. Quasi una maledizione visto che di passaggi da Joypad a popcorn in grado di accontentare lo spettatore ne sono stati realizzati praticamente zero.  Le possibilità sono decisamente avverse per Nathan Drake, ma sarà riuscito a convincerci contro ogni aspettativa?

Nel mondo cinematografico Nathan Drake ha tutte le potenzialità per essere l’erede di Indiana Jones – o meglio per affiancarsi a esso visto che il franchise Disney è ancora vivo e vegeto – e magari prenderne il posto per una generazione che è cresciuta più con le sue avventure sulla consolle di casa Sony che con la frusta di Ford. Il problema è che fin da subito abbiamo avuto la sensazione che qualcosa non tornasse, che ci fosse un dettaglio che stride con il nostro immaginario, qualcosa di importante, qualcosa che non ci permette di vedere quel Drake come totalmente credibile.

 

Un dettaglio che corrisponde purtroppo alla scelta di Tom Holland come protagonista principale. Sia ben chiaro, nessuno mette in discussione il talento dell’attore in generale, ne la sua capacità di interpretare il ruolo, ma il suo stesso trasmettere “genuina freschezza” che tanto ci ha fatto innamorare di lui nei panni di Peter Parker qui si rivela un limite invalicabile, come se fosse una versione troppo ingenua del personaggio, troppo diversa da quella che è nell’immaginario del mondo dei videogiocatori. Allo stesso tempo si tratta di una scelta azzeccata per chi non conosce il franchise, per chi ne ha sentito il nome da amici e parenti senza aver mai giocato, quello che forse è il bacino d’utenza principale di questo titolo cinematografico.

Se soprassediamo su questo punto, Uncharted è comunque un film che svolge per bene il suo compito, è leggero e spensierato nei toni, intrattiene il giusto e convince nella sua semplicità con tutti gli elementi giusti per un film d’avventura, mette in mostra una buona chimica tra i suoi due co-protagonisti. Nulla di profondo o particolarmente entusiasmante, ma non è questo che si vuole cercare in questi lidi.

Se cercate in Uncharted un titolo che vi riporti totalmente al mondo videoludico, quasi certamente vi troverete delusi anche stavolta. Se invece vi accontentate di una pellicola divertente e d’avventura, beh in questo caso l’obiettivo secondo noi è centrato.

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD