Condividiamo lo schermo con Cristian e Eleonora di Bad Vices Games l team dietro “Ravenous Devils” e il nuovissimo “While We Wait Here” ci racconta i retroscena delle loro avventure.

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Per chi segue Indieca Podcast da un po’, non è una novità quanto io sia appassionato di giochi di management culinario e quanto sia fifone davanti a qualunque prodotto che nelle tag abbia la parola “horror”.

Ma nel maggio del 2022, per un bizzarro allineamento di astri, ho scoperto Ravenous Devils, un gioco che fondeva proprio queste due categorie, grazie alla classica classifica su YouTube dei migliori upcoming indie games. La prima cosa che mi ha attirato è stato il tipo di visuale, che personalmente adoro e che secondo me meriterebbe una definizione precisa.

Per farvi capire, è quella che chiamo “Sezionato” o “alla This War of Mine”: un tipo di visuale in cui vediamo un edificio dall’esterno, quasi come se fossimo nella stanza con il giocatore, ma a differenza del nostro character possiamo vedere quello che succede nelle altre stanze. Un side-scroller 2.5D, visivamente appagante, che è anche una tecnica molto interessante per rendere sostenibili i progetti di team piccoli, riducendo il bisogno di asset mastodontici per il world building e mettendo il gameplay in primo piano.

Tecnica a parte, il contenuto era di altissima qualità: un’ambientazione che richiama la lore burtoniana di Sweeney Todd, arricchita da animazioni eleganti e cutscene ben doppiate. Quando ho visto che il prezzo del gioco equivaleva a cinque caffè (ai tempi in cui costavano un euro), ho preso coraggio e… ho chiamato un mio amico, chiedendogli: “C’è un gioco mezzo horror che mi ispira e ho bisogno di supporto morale, ci stai se lo giochiamo insieme?”

Per onestà intellettuale, devo ammettere che il gioco in realtà non è stato pensato per fare paura: la tag horror è lì per via del tema macabro. Le attività che svolgiamo nel gioco sono apparentemente innocue: cucinare nella locanda e creare abiti nella sartoria al piano superiore.

Il menù del giorno, però, è molto diverso dai giochi cozy a cui siamo abituati nei cooking sim, perché la portata principale è a base di carne umana, “gentilmente” concessa dai poveri clienti ignari della sartoria. A gestire questa operazione demoniaca abbiamo due personaggi: lei si occupa della locanda e della preparazione del cibo, lui della sartoria e di altre cose che non vi spoilero.

All’epoca non ero così sul pezzo come oggi sulla scena indie internazionale, quindi non avrei mai immaginato che quel giocone fosse stato realizzato da un micro team di due persone italiane. Ho scoperto l’arcano grazie a un volantino che pubblicizzava uno speech di sviluppatori italiani, e loro erano tra i presenti.

 

Saltiamo al 2024. Qualche settimana fa, mentre esploravo i giochi indie per la rubrica Next-gen di Indieca Podcast, mi sono imbattuto nel trailer di un misterioso gioco narrativo che mischia la meccanica del cucinare con una trama intrecciata dai toni thriller e apocalittici, e l’ho inserito subito in puntata. Secondo voi ho fatto uno più uno e ho capito che si trattava delle stesse persone? No, ma per fortuna nel trailer c’era scritto “dai creatori di Ravenous Devils”.

Da lì, ho preso coraggio una seconda volta e ho chiesto ai ragazzi di partecipare a Schermo Condiviso per parlare del loro nuovo While We Wait Here e del percorso che li ha portati fino a qui.

Se volete scoprire cosa c’è dietro le quinte di uno dei team italiani più interessanti, siete a un click di distanza:

Ascolta l’episodio 20 di Indieca Podcast con ospiti Cristian e Eleonora di Bad Vices Games!

Intervista a Bad Vices Games:
https://open.spotify.com/episode/4T0idyPuKteLr16VyqKfVu

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Leonardo Tedeschi

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