La seconda giovinezza dei Simpson

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Bla Bla Bla senza Tonino Accolla non è la stessa cosa.
Eh ma non fanno ridere come un tempo.
Eh hanno stufato, hanno cambiato tutte le voci.

So benissimo come partirete prevenuti leggendo questo articolo, perché immancabilmente la gente si lamenta. Anche quando non ci dovrebbe essere nulla di cui lamentarsi.
Nell’episodio “Lo show di Grattachecca & Fichetto e Pucci” dove Homer doppia il nuovo membro del cartone animato violentissimo si dice che un prodotto che ha regalato ore ed ore di intrattenimento, qualora sbaglia qualcosa, non è tenuto a risarcire il suo pubblico casomai dovrebbe essere il pubblico ad essere in debito con quel prodotto.

Ecco perché i Simpson non si devono vergognare di nulla, specie di noi italiani e della nostra mania di abbattere sistematicamente tutto quello che non ci piace o non troviamo coerente con il nostro pensiero.

Basti pensare alle frasi ad inizio articolo per capire come il voler lamentarsi sia come accendere un mini cicciolo: Tonino Accolla è morto. Pace all’anima sua. Ho un enorme rispetto per questo attore/doppiatore ed ha segnato la mia infanzia ed adolescenza non solo come voce di Homer Simpson, ma la vita va avanti.
Perché nessuno ha mai detto la stessa cosa per Vittorio Amandola? Non sapete chi è? Perché siete ipocriti.
Non fanno ridere come un tempo. Visione interessante ma io ne ho una diversa per voi: non è che voi avete smesso di ridere piuttosto?
Prendiamo ad esempio Zelig, un programma comico nato dal cabaret milanese, al tempo in cui l’adolescenza la faceva da padrone e i comici dello Zelig erano Sergio Sgrilli, Ale & Franz, Gabriele Cirilli il programma era esilarante.
Poi i tempi sono cambiati, i comici sono cambiati ma soprattutto è cambiato il PUBBLICO. Voi.
Avete smesso di ridere, non trovate divertente più nulla anzi, trovate offensivo tutto ciò che vi viene servito come battuta.
Lo stesso per i Simpson.
Hanno cambiato tutte le voci. Vero. E’ un dato di fatto, molti sono andati via per età (Mario Milita) o per scadenze di contratti capestro (Ilaria Stagni e Liù Bosisio), non si può negare che l’attività di doppiatore in italia sia vessatoria e molto dura.
Basti pensare che in USA dove i Simpson sono ancora al top, i doppiatori fanno il bello e cattivo tempo dello show con contratti e cifre che raggiungono i 6 zeri.
In Italia basta poco per cambiare le cose, è un dato di fatto ma come per Tonino, THE SHOW MUST GO ON.

COME TI SMONTO LA FAMIGLIA

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Quando è iniziato il famigerato declino dei Simpson in favore dei grossolani e pungenti Griffin?
Più o meno possiamo datare questo tracollo all’inizio della messa in onda di The Family Guy (I Griffin in USA) ma la cosa risale anche prima, più o meno all’UNDICESIMA STAGIONE dei Simpson.
Quella per intenderci dove c’è un’intera puntata-documentario sulla famiglia Simpson e sulla loro ascesa e discesa del panorama televisivo (Dietro la Risata).
Le stagioni prima, soprattutto le prime cinque sono considerate dai fans e dai critici della tv come l’età d’oro della famiglia in giallo.
Episodi come Homer & Apu o Mr. Spazzaneve sono nell’immaginario collettivo le pietre miliari dello show animato, battute pungenti e veloci, nonsense assurdi ed una morale dietro ogni episodio che dimostrava come Matt Groening sapeva far commuovere ben prima di Seamour (il cane di Fry in Futurama che tutti noi sappiamo essere una delle cose più TRISTI della tv post anni 2000).

Gli anni d’oro sono dal 1991 al 1995 e se guardate bene i dati “di felicità” italiani di quell’epoca, coincidono perfettamente con un più spensierato modo di vedere le cose. La gente è serena e si gode la vita, i Simpson vanno alla grande.
Inizia un periodo di forte depressione non solo in Italia, grandi problemi e piccole casualità minano la nostra serenità collettiva e nonostante tutto in Italia è il momento migliore per i Simpson che catalizzano ancora di più l’attenzione ed i consensi.
Stranamente è il momento in cui il cartone animato migra da Canale 5 e diventa FISSO (ancora oggi è lì!) su Italia 1 nel pomeridiano o nel post-pranzo.
Lisa La Vegetariana, Maxi-Homer, Springfield Files sono solo 3 degli episodi delle stagione tra la sesta e la decima che hanno segnato non solo il consenso del cartone americano ma anche delle sue voci.
Da quel momento molte emittenti e molti programmi per ragazzi presero come ospiti Ilaria Stagni, Monica Ward e anche Liù Bosisio e Tonino Accolla anche se questi ultimi non erano propensi alla vita sotto i riflettori, Liù nella fattispecie nelle interviste definiva tutto il lavoro con i Simpson come un semplice lavoro, senza spunti ne interesse particolare. Molto fredda ma anche capace di grande umanità la signora Bosisio per anni ha lavorato nel teatro finendo purtroppo ed ingiustamente con il venir catalogata in due modi: o Marge Simpson oppure la signora Pina Fantozzi (lei la porta al cinema nei primi due episodi della saga del ragioniere).

Mediaset fa propri i Simpson, inizia con il macinarli come mai si era visto fare proponendoli addirittura in 2 orari diversi (nel pomeriggio e nel pre-serale), repliche su repliche che come Ken il Guerriero non dispiacevano mai. Ma proprio mai.
Sarà forse questo l’errore iniziale? Vomitare addosso al pubblico italiano puntate su puntate, in continuazione? Ancora oggi, anche ora che sto scrivendo questo articolo i Simpson si stanno mostrando al pubblico con gli episodi dell’ottava stagione.
I ritmi di doppiaggio e messa in onda non erano al pari di oggi, se oggi dobbiamo attendere solo qualche ora al tempo dovevamo aspettare MESI per vedere la puntata inedita trasmessa in Italia e questo per le reti mediaset era come dare una scossa ulteriore alla cosa: rilanciare alla grande i Simpson dopo mesi di repliche con l’annuncio delle nuovissime puntate inedite.

Insomma, sarò impopolare ma vedermi riproporre la stessa minestra ogni giorno per 365 giorni all’anno a me stava stufando. Già al tempo.

LUNGA SFIGA ALLA REGINA

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Dal 2000 in poi cambiano gli sceneggiatori, i Simpson si ritrovano dopo anni di solitudine a contendersi il pubblico delle sitcom animate con altri pezzi da 90 (inutile negarlo) come i Griffin, South Park e King Of the Hill (mai veramente approdato in Italia).
Gli sceneggiatori puntano perciò sull’accontentare il pubblico medio dei Simpson, un pubblico stupido.
Homer più cretino. Più Boe negli episodi. Più Bart e più scherzi. Più episodi di relazione marito-moglie.
Insomma un disastro.
Dare retta alla gente, specie se americana e inebetita da anni di episodi fa male ai Simpson tanto che fino al 2007 i Simpson sono lì lì per essere cancellati, ascolti appena sufficienti.
La Fox non vuole ammazzare la sua gallina dalle uova d’oro e affida tutto il suo potere a Groening che lancia alla grande l’altra sua serie, Futurama.
Geniale. Profonda e incompresa. Futurama viene cancellata per due volte dalla Fox (la seconda volta definitivamente, qualche anno fa).
C’è però una cosa che il pubblico italiano adora, Homer.
Il personaggio che incarna in se’ tantissimi elementi tipicamente mediterranei (la pancia tipo) è amato e benvoluto.
I Simpson in Italia restano a galla solamente per lui, inutile dirlo. Ma la gente si lamenta degli episodi che sono sconclusionati e folli, troppo stupidi anche per il più stupido dei telespettatori.
A ben vedere il cambio di sceneggiatore ha fatto danni evidenti nella famiglia gialla, infatti se prima ogni episodio era strutturato in maniera tale che si iniziava con una trama per poi finire in una trama completamente diversa, ora tutto è così tremendamente lineare e giàvisto che non ha davvero più senso vedere i Simpson.

UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

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Per me i Simpson sono tornati alti (non come un tempo certo ma adeguati al loro spirito iniziale) nel 2007 all’alba delle Diciottesima stagione che racchiude al suo interno delle perle di tv come Kil Gil Volumi 1 & 2 e altri esperimenti che non possono dirci che sono banali e ripetitivi.
Certo vedere Bart e Lisa ancora alle elementari con una punizione ancestrale come scrivere alla lavagna (lo stesso Bart in un episodio dirà “Ma c’è ancora qualche bambino che fa questo?”) e Maggie ancora poppante fa strano, dopo quasi 30 anni.
Ma l’esperienza dei Simpson sembra ritornare. Storie nonsense ma con un fondo di cinismo e riflessione, battute fulminanti e gag che fanno VERAMENTE ridere.
Quanti di voi possono dire di aver visto queste stagioni pre-film? Pochi sospetto.
Forse era l’anno giusto per lanciare anche il primo film al cinema ed infatti tra la Diciottesima e la Diciannovesima stagione dei Simpson esce il FILM con una storia banale ma funzionale, il film è tutto quello che otto stagioni televisive non sono state: divertente.
Rinascono i Simpson. Lunga vita ai Simpson.
Peccato che le malelingue sono sempre in agguato. I temerari del nostalgico VHS non si arrendono all’idea che i Simpson sono cambiati quando in realtà a cambiare di più sono stati proprio LORO in prima persona.

A dare un colpo decisivo alla questione purtroppo ci si mettono i contratti di lavoro: Liù Bosisio e Ilaria Stagni vengono liquidate e le voci storiche di Marge e Bart Simpson scompaiono facendo spazio a Sonia Scotti e Gaia Bolognesi.
E di più, nemmeno un anno dopo questo cambio muore per un bruttissimo male anche Tonino Accolla che lascia per sempre il suo Homer.
Verrà rimpiazzato da Massimo Lopez ma apriti cielo!

Non sono più gli stessi!
Dovrebbero smetterla di trasmetterli!
Volevamo TizioCaio al posto di Lopez!
I Simpson fanno schifo al c***o!

Tutta gente colta e riflessiva che non ha mai sentito parlare di “The Show Must Go On” ma che non si piega di fronte all’ineluttabilità della morte e non vede ciò che di buono c’è ora: Massimo Lopez ricalca fedelmente Homer, forse più di quanto faceva Tonino che però ha creato un mito, ha allevato una generazione di ragazzi sulla sua voce e la sua vocalità.
Massimo Lopez questo lo comprende ed è per questo che il suo Homer Simpson è simile ma molto diverso.
Una cosa che i detrattori puristi della serie non tollereranno mai.

CIUCCIAMI IL CALZINO

The-Simpsons-Season-24-Episode-2-Treehouse-of-Horror-XXIII

I Simpson andranno avanti. Perché una serie che si prende in giro da sola parlando del famoso “salto dello squalo” (vedasi: Happy Days) non può che essere perfettamente consapevole di essere una serie vecchia ma affatto stanca.
La serie 24° 25° e 26° sono serie brillanti, non perfette perché racchiudono in se’ ancora stupidaggini di relazione marito-moglie (ormai sappiamo tutto di Marge e Homer, quasi più di loro) e trame scontate ma vi sfido a guardare la Paura Fa Novanta XXIII ed a non ridere per le trovate che sono state inserite e per il doppiaggio che hanno saputo trasmettere.
Poi vi aspetto qui e ne parliamo insieme ok?

Condanno i Simpson ai lavori forzati? No. Non mi pare proprio. Sono vecchi e qualche volta stantii come gli anziani nella casa di riposo di Nonno Simpson ma basta infondergli un po’ di plasma giovane (come Burns che aveva bisogno del sangue del giovane Bart in una delle puntate classiche) e sanno ancora sorprendere, lo fanno senza cattiveria gratuita o violenza insensata come i Griffin che sanno essere pungenti ma fin troppo cattivi ed ostili.
I Simpson sono dei signori. Sappiateli riscoprire.
Oppure Ciucciatevi i calzini e Ciao Ciaoino Caro Vicino.

Fonti: EUROSTAT (per indici di benessere)
Fonti: Wikipedia (per episodi e cronologie)

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The_Leunam

Infermiere di giorno (e di notte, e nelle feste, e nei weekend) e giustiziere blogger di notte. Si diletta nella scrittura di libri e fumetti con spruzzate di sceneggiatura.