Lamù compie 35 anni

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Il 14 ottobre 1981 andava in onda in Giappone la prima puntata del cartone dedicato alla sexy aliena con i capelli blu. Cinque cose da sapere su una serie d’animazione diventata cult.

Lamù, l’aliena più sexy di sempre compie  oggi 35 anni. Questo per quanto riguarda la sua versione animata. Da quando è comparsa sul piccolo schermo la prima volta in Giappone il 14 ottobre 1981, con i suoi capelli blu, tra i quali spuntano minuscole corna, e il corpo mozzafiato, ha fatto sognare una moltitudine di adolescenti . L’approdo in Italia è di due anni più tardi, nell’autunno del 1983. Con un successo di pubblico che nel tempo è via via cresciuto nonostante la messa in onda sia sempre stata relegata al circuito delle rete private locali (da Telecapri a Odeon TV), senza mai approdare sulla Rai o a Mediaset, all’interno cioè di contenitori di successo come Bim Bum Bam.

La trama
Lamù arriva sulla Terra seguendo gli alieni Oni, atterrati nella città di Tomobiki (località immaginaria corrispondente al distretto di Nerima, nei pressi di Tokyo) con l’intento di conquistare la Terra. Tuttavia, gli Oni offrono ai terrestri una possibilità di salvezza: se un essere umano, scelto a caso da un computer, riuscirà a toccare entro dieci giorni le corna di Lamù (che è figlia del capo degli Oni e può volare, dunque non è facile afferrarla) la Terra sarà libera. La scelta cade su Ataru Moroboshi, un liceale piuttosto stupido e perennemente in preda all’ormone. Molto interessato alla possibilità di “afferrare” Lamù, Ataru accetta. Dopo varie prove, e decine di fallimenti, riesce finalmente a toccare le corna e a salvare la Terra. Ma Lamù sì è ormai perdutamente innamorata di lui e da quel momento renderà la vita impossibile al ragazzo, che ha tutto in mente tranne che metter la testa a posto e sposarsi.

Forse non tutti sanno che
Nel manga i suoi capelli sono di un colore indefinito, simile a quello prodotto dalla luce riflessa da un cd oppure detto semplicemente “ha i capelli color arcobaleno”.
Nell’anime, per semplificare il compito dei disegnatori, la chioma della giovane aliena assume un colore verde marino o, raramente, blu.
La “mamma” di Lamù
Dietro tutto questo successo c’è Rumiko Takahashi (famosa a livello mondiale anche con Ranma 1/2 e Inuyasha). La “regina dei manga”, come viene chiamata, disegnò per la prima volta Lamù nel 1978. Il manga ha subito un buon riscontro di pubblico e ben presto diviene una serie animata: Urusei Yatsura(in italiano Lamù, la ragazza dello spazio). Prodotta prima da Studio Pierrot (fino al 1984) e poi da Studio Deen (fino al 1986), insieme a Kitty Films e Fuji Television, la serie di 195 episodi viene mandata in onda da quest’ultima tra il 1981 e il 1986.

La sigla misteriosa
Dalla sua prima trasmissione italiana fino alla fine degli anni Novanta, la serie ha avuto come sigla iniziale un brano, mai pubblicato ufficialmente, di cui sono sconosciuti titolo, autori e addirittura l’interprete. E il mistero su questa orecchiabile sigla (che ha contribuito al successo dell’anime qui da noi) permane. Dalle repliche del 1999, la sigla è stata sostituita con “Mi hai rapito il cuore, Lamù”, di Stefano Bersola. E come per la precedente, nemmeno questa sigla è mai stata commercializzata.

La censura
La leggenda che circola tra i fan vuole che Lamù, la ragazza dello spazio abbia subìto la censura che in genere la tv italiana esercita sugli anime giapponesi. In realtà, il cartone è un caso opposto e più unico che raro: non ha infatti avuto nessuna manomissione a livello di adattamento e nessuna censura. Cosa incredibile se si pensa che l’anime affronta in maniera comica situazioni a sfondo sessuale con scene ammiccanti e con una Lamù che svolazza in bikini e, non raramente, senza reggiseno.

Premi
Nel 1981 Lamù ha vinto il prestigioso Premio Shogakukan per i manga – che assegna ogni anno quattro premi al miglior Kodomo (opera per bambini), miglior Shōnen (opera per ragazzi), miglior Shōjo (opera per ragazze) e miglior fumetto dell’anno – in due categorie, sia Shōnen che Shōjo.

Giochi di parole
Il titolo originale del fumetto è Urusei Yatsura, un gioco di parole che si può tradurre sia come “gente chiassosa”, sia come “gli abitanti della stella Uru”: la parola yatsura significa infatti gente e urusei in forma colloquiale vuol dire chiassoso, ma, essendo scritta con il kanji sei , che significa stella o pianeta, si può tradurre anche con il secondo significato.
Il nome “Lum” è un omaggio ad Agnes Lum, una Gravure idol molto popolare in Giappone fra la seconda metà degli anni settanta ed i primi anni ottanta alla quale la Takahashi si è ispirata per creare il personaggio di Lamù. Lum è anche una variante del soprannome dell’autrice (Rum): in giapponese il suono delle lettere “R” e “L” è intercambiabile e questo rende possibile la scrittura del nome usando entrambe le grafie.
Nella versione italiana del manga e della serie televisiva non è stata adottata la translitterazione Lum, ma Lamù.

La statua

Il 4 aprile 2015 a Tokyo, nei pressi della stazione Oizumi-gakuen, nel cuore di Nerima, il quartiere dove sorgono le sedi di diversi studi di animazione, Lamù ha avuto l’onore di una statua. La riproduzione in bronzo della sexy aliena si aggiunge a quelle di altri famosi personaggi di manga, da Astro Boy alla coppia Tetsuro e Maetel di Galaxy Express 999.

Alan Rossi

Esperto di anime, è l'enciclopedia vivente di vecchi anime e di Tokusatsu!