Kick-ass, meglio il fumetto o il film?

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kick-ass-005Solitamente si tende a criticare ogni trasposizione cinematografica la cui trama si discosta da quella originale. Eppure amiamo gli adattamenti con cambio di città o epoca, quindi la domanda sorge spontanea: perché?

La risposta è semplice: se ci è piaciuto più il libro o il fumetto critichiamo il film, se invece sono allo stesso livello ed eravamo già preparati a grandi cambiamenti, oppure sono l’uno la copia esatta dell’altro, allora il nostro indice di gradimento è alla pari.

Nessuno credo abbia da ridire sul film di Watchmen, che io personalmente considero un capolavoro, poiché ricalca perfettamente il fumetto di Alan Moore.

Allo stesso modo tutti amiamo la trilogia de Il Signore degli Anelli, questo perché fonte e prodotto derivato sono entrambi meravigliosi, poi io sono faziosa perché il primo capitolo (Il Signore degli Anelli-La Compagnia dell’Anello) è il mio film preferito in assoluto, però non posso essere l’unica nel mondo ad averlo apprezzato visto che la saga ha vinto 17 Oscar su 30 nominations.

Il problema è che poi escono in sala film come Kick-ass e tutte le teorie sovra citate risultano essere ‘inappropriate’.

Dico inappropriate perché non calzano affatto: tutti ci aspettavamo una trasposizione fedele e abbiamo avuto una storia che più alternativa era quasi impossibile.

Eppure… eh c’è poco da fare, eppure l’abbiamo apprezzato. Oggi troppe domande sorgono spontanee e di nuovo, perché?

Nel fumetto il povero Dave Lizewski è un povero sfigato che, senza arte né parte, si mette una maschera per diventare un supereroe ma, nonostante tutte le botte che prende (e ne prende tante), rimane sempre uno sfigato.

Il fumetto si conclude in una maniera davvero pietosa: il nostro protagonista rannicchiato ci descrive l’immagine che vede sul suo telefonino con Katie e il suo ragazzo insieme (per usare un simpatico eufemismo e censurare le volgari descrizioni forniteci).

In sintesi Dave è magrolino, bruttino, sfortunato in tutto e dopo queste esperienze anche illividito.

E poi c’è lui. Sì, proprio lui: Aaron Johnson. Bello, atletico e affascinante veste i panni di uno sfigato che le conquista tutte. Ha avuto più ragazze un nerd sfigato in calzamaglia di quanti gatti ha la mia vicina zitella (e ne ha tanti…).

La trama molto meno violenta (si fa per dire) cela stupri e violenze sulle donne e si discosta molto da quella del fumetto da cui è tratta.

E qui vengono messi a confronto  John Romita Jr con Matthew Vaughn (stesso regista di X-Men-L’inizio e Kingsman per intenderci), Mark Millar e Jane Goldman.

Entrambi questi lavori sono perfetti nonostante le diversità. Trama, ambientazione, personaggi sono senza difetti in entrambi.

Le storie funzionano anche a sè stanti. I pochi punti comuni conferiscono solo un filone conduttore che permette alle due opere di essere connesse e confrontate.

Quindi la prossima volta, evitiamo di criticare un film dicendo “è troppo diverso dal fumetto”, perché non sempre è un male, soprattutto se prendendo spunto hanno dato vita a un lavoro molto buono, con una trama compiuta e avvincente.

Per concludere quindi: il film di Kick-ass ci piace perché anche da solo funziona e funziona molto bene, per cui: cosa aspettano a girare il 3?

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Vittoria Borghese

Laureata in Architettura e appassionata di fumetti.