To Hell with Hell: La recensione il team di Lazurite Games ci mette alla prova in un inferno di proiettili

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I ragazzi di Lazurite Games si  sono ispirati a titoli come Enter the Gungeon e Nuclear Throne per realizzare il loro primo titolo, un rogue-like bullet hell intitolato To Hell with Hell, un vero e proprio inferno di proiettili.


Nel gioco ci metteremo nei panni di Natasia, figlia di Asmodius, colui che regna nel mondo degli inferi fin dall’aba dei tempi. Che ora però giace in prigione vittima del colpo di stato di Shaks, un altro demone, che ha assunto il controllo dell’inferno, costringendo l’ormai ex regnante a chiamare in causa sua figlia, con lo scopo di liberarlo e ristabilire l’ordine.


Parlando in puri termini di gameplay siamo davanti ad un twin stick shooter, dotato di livelli procedurali nei quali fare le grandi pulizie di primavera e passare al prossimo stage. Per farlo ovviamente ci vorranno delle armi, i sviluppatori qui hanno voluto sbizzarrirsi creandone un altissimo numero,  partendo  dalla più classica delle pistole e arrivando alle katane, passando per stelle ninja e lanciarazzi. Ovviamente saremo limitati dalla possibilità di portarne con noi solamente 2, dovendo cosi scegliere una sorta di strategia in base al nostro stile di gioco, stesso discorso vale per le maschere, artefatti primordiali in grado di cambiare il nostro aspetto e donarci nuove abilità per un tempo limitato, permettendoci di sparare fuoco, avere un aiutante o essere invulnerabili. Ovviamente le maschere hanno una “vita” e se subiremo troppi danni torneremo alla forma base, dotata dell’abilità di schivata veloce, spesso inutile davanti a veri e propri muri di proiettili.

A fine livello ci sarà consentito di scegliere una perk, un vantaggio permanente che dona ulteriore profondità alla nostra strategia di gioco, almeno sulla carta visto che ragionare in alcuni frangenti sarà un lusso che non avremo. Ogni tanto i nemici rilasceranno qualche bonus, fra munizioni e guarigione, ma mai abbastanza e ancora più spesso prenderli vorrà dire gettarsi nella mischia e uscirne (se va bene) in fin di vita.
La difficoltà diventerà presto al limite del frustrante, entrerete in turbine di morti da cui uscire è molto difficoltoso, con uno sbilanciamento che potrebbe essere addirittura troppo punitivo.

Un altro punto di sfida di To Hell with Hell è la limitata possibilità di salvare, potremo infatti usare solamente X salvataggi per partita (in base alla difficoltà di gioco) una soglia che aumenta ulteriormente i valori di frustrazione e difficoltà.

La grafica è ovviamente essenziale, i livelli procedurali dopo qualche partita tendono a somigliarsi, la mono ambientazione del titolo non aiuta da questo punto di vista, cosi come poco estesa è la soundtrack che tende a diventare monotona nel suo rhythm fra rock e metal .

Nulla di irrecuperabile, To Hell with Hell è ancora in early access su steam, i difetti possono quindi essere ancora corretti dagli sviluppatori e il gioco bilanciato al meglio. Sicuramente è un titolo interessante, se siete amanti delle sfide qui ne abbiamo una per voi.

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  • Grafica
  • Giocabilità
  • Longevità
  • Musiche
  • Trama
1.9

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD