Living with yourself: La recensione della prima stagione su Netflix la nuova serie con Paul Rudd

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Il 18 Ottobre è arrivata su Netflix la serie black comedy Living with yourself.  Mattatore della prima stagiona di questo show – composto da 8 episodi da circa 24 minuti – l’attore Paul Rudd, reso celebre dal ruolo di Ant-Man nel MCU e qui interprete di un duplice ruolo che lo vede nei panni di Miles Elliot e del suo clone

La storia dietro alla serie è semplice, Miles è una persona mediocre, sepolta dalla routine quotidiana fra lavoro e vita matrimoniale. Un collega gli consiglia però un modo per cambiare vita con il risultato di trovarsi a competere con un clone, la versione migliorata dello stesso Miles.

Molti dei numerosi spunti di riflessione dati dall’argomento della clonazione o più in generale del doppio ripescano dalla letteratura e da altre pellicole, come ad esempio il classico Sosia di Dostoevskij opera che ha ispirato in parte anche il film del 2014 The Double con Jesse Eisenberg .  La serie però sceglie una via meno drammatica e in un certo qual modo più “frivola”, mettendo in scena una uno show rapido e scorrevole, che cerca di rimanere il più possibile chiaro e dritto al punto, nonostante scelga di approcciarsi allo spettatore in maniera non del tutto lineare, alternando i punti di vista dei diversi personaggi in maniera personaggio-centrica e incastrando le storyline di volta in volta, andando di fatto avanti nel tempo di pochi passi per episodio.  Tutto sommato questa scelta non cronologica risulta convincente e utile alla narrazione essenziale di Living with yourself.

Lo show si appoggia praticamente nella sua interezza sulle spalle di Rudd, che si dimostra fondamentalmente in palla portando sul piccolo schermo due versioni distinte dello stesso personaggio, caratterizzandole con pochi semplici tratti. A raccordare il tutto la figura di Kate, moglie di Miles e centro di gravità per le due versioni dello stesso uomo.

Se siete in cerca di uno serie TV rapida, che non vi tolga mesi e mesi per essere completata, Living with yourself è l’ideale. Sicuramente vi strapperà qualche sorriso, ma non certo risate a crepapelle.

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Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD