Su Netflix il 1° dicembre 2021 è arrivato Il potere del cane, pellicola diretta e sceneggiata da Jane Campion da trasposizione dell’omonimo racconto del 1967 scritto da Thomas Savage
Il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi
Sulla carta il film appartiene almeno in parte al cinema western, ma la realtà è che ci troviamo davanti a un titolo ben diverso da quello che vede protagonisti i classici cowboy, fatto di sparatorie con gli indiani e vita di frontiera.
La trama infatti lo vede più vicino al cinema intimista, concentrandosi quasi totalmente sullo sviluppare i personaggi che animano questa storia più che sulla storia stessa. Ecco quindi che l’importanza maggiore nell’economia de Il potere del cane ricade sui suoi interpreti principali ovvero Benedict Cumberbatch, Jesse Plemons, Kirsten Dunst e Kodi Smit-McPhee, con l’eccezione del personaggio di George tutti gli altri attori sono stati chiamati a mettere in scena ruoli profondamente sfaccettati, che con le loro diverse anime rappresentano il vero epicentro del racconto. Una missione compiuta egregiamente.
La storia procede con incedere lento attraverso i 5 capitoli che la compongono, un percorso scandito da un ritmo che potrebbe allontanare alcuni spettatori, ma che è fondamentale per permetterci di conoscere a fondo i personaggi e la loro storia, che saranno fondamentali per poter capire fino in fondo quella che è l’anima di questa trama dove ogni piccolo dettaglio, anche il più insignificante all’apparenza, ha un suo posto all’interno del racconto.
Non è assolutamente semplice giudicare Il potere del cane, non è una visione per tutti i palati, ma allo stesso tempo se siete attratti da questo tipo di lavori “più autoriali” potreste rimanerne affascinati.
