I giocatori Xbox One giocano di più: ma è vero?

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A quanto pare la politica del nostro amico panzuto Phil Spencer, che grazie alla sua crisi di mezza età e alla sua propensione di spacciarsi come un ventenne in piena forma è riuscito a rinvigorire il parco titoli Xbox One, sembra funzionare. Se al lancio della console Microsoft avvenuto nel corso di novembre 2013 gli acquirenti della Scatola X avevano una irrefrenabile voglia di buttare giù dalla finestra il loro nuovo “videoregistratore“, sembra che la situazione sia parecchio cambiata.

Secondo una indagine condotta da Global Web Index, una agenzia di rielaborazione di “Big Data“, i giocatori Xbox One passano in media 2 ore e 27 minuti davanti alla loro console preferita, rispetto agli utenti Ps4 che invece in media passano davanti al loro televisore pad alla mano circa 2 ore e 15 minuti. La vera sorpresa, che a quanto pare conferma la regola, è sapere che dei 17’990 intervistati, coloro che possiedono una Wii U passano in media 2 ore e 26 minuti coi titoli Nintendo.

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E’ interessante scoprire che i possessori di console Next Gen passino più tempo a giocare rispetto ai possessori di console Old Gen

 

I dati qui sopra vanno certamente interpretati e sicuramente confrontati con la reale esperienza quotidiana. Secondo il grafico di Global Web Index, i giocatori Xbox One assieme a quelli Wii U sono più portati a un focus totale verso il videoludo, in accezione positiva. Probabilmente gli utenti che possiedono Xbox One e Wii U si divertono di più, ecco perché passano più tempo in compagnia delle loro console e penso sia davvero così.

La comunità di Xbox One e Wii U è secondo me molto più positiva e stimolante rispetto a quella che invece affligge Ps4, fin troppo spesso colpita da personalità che rendono in assoluto l’esperienza più brutta. Nel mio caso per esempio, mi basta accedere a qualche partita Online per essere sommerso da urla, insulti e messaggi poco gradevoli da parte di altri giocatori, il che purtroppo è la conseguenza diretta di una console rivolta alle masse (accadeva la stessa cosa su Xbox 360 nel passato).

Tuttavia vi è anche da considerare un altro dato: dei quei quasi 18’000 intervistati, probabilmente la maggior parte possedeva una Playstation 4 pertanto più persone compongono la media, più preciso e diverso il risultato può diventare. Prendendo in considerazione un numero più grande di utenti Ps4, non mi meraviglio che il dato finale sia più basso rispetto a Xbox One e Wii U, ma è altrettanto probabile che se ci fosse stato un numero equo di intervistati per ogni piattaforma, probabilmente il tempo di gioco passato dai giocatori con Ps4 si sarebbe sicuramente alzato.

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Fattori come età e occupazione sono purtroppo determinanti in questa media

La media di Global Index non tiene quindi conto di una equa proporzione di pubblico delle diverse piattaforme e soprattutto non tiene conto dell’età e dell’occupazione degli intervistati. Un adolescente di sedici anni ha sicuramente più tempo a disposizione per giocare ai propri titoli preferiti rispetto a un trent’enne impiegato o a un cinquantenne manager di una azienda. E’ quindi normale pensare che un pubblico formato da soli adolescenti spenda moltissimo tempo in media sulla propria console rispetto a un pubblico adulto, che per forza di cose può utilizzare solo poche ore a settimana per videogiocare.

La media di global Index può considerarsi vera? A livello teorico descrive uno scenario interessante: i possessori di Xbox One e Wii U sembrano godere di più del loro acquisto, mentre gli utenti Ps4 un po’ meno, ma se la media avesse preso in considerazione altri fattori utili all’indagine, sicuramente il risultato sarebbe stato profondamente diverso.

Detto questo, vorrei ritornare ai tempi del liceo e spararmi sessione di gaming da 10 ore quotidiane nel doposcuola. Mi serve solo una macchina del tempo, non sarà impossibile trovarla, no?

 

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.