In arrivo su Netflix la prima serie tv originale italiana, Suburra, tratta dall’omonimo film.
Registi della serie Andrea Molaioli, Giuseppe Capotondi e Michele Placido. Le vicende, tratte dal romanzo omonimo di De Cataldo e Bonini, sono ambientate a Roma nel 2008, ovvero 4 anni prima rispetto all’ambientazione del film, di cui è regista Stefano Sollima. Cattleya seguirà la produzione, dopo la serie su La banda della Magliana e Gomorra.
L’ambientazione è al centro di Roma, esattamente a Palazzo Spada, ora sede del Consiglio di Stato, testimone in passato di storie di famiglie abbienti, politica e influenze papali.
La serie riprende la coesistenza fra potere politico, ecclesiastico e criminale.
Fra i protagonisti ritroviamo Samurai, personaggio ispirato a Carminati, ex Nero de la Banda della Magliana, interpretato questa volta non da Claudio Amendola, ma da Francesco Acquaroli. La famiglia Anacleti, una famiglia mafiosa zingara di fantasia, creata ispirandosi ai Casamonica, della quale fa parte Spadino, Alberto Anacleti e Gabriele Marchini, proveniente dalla Roma bene. Ritorna anche Numero8, discendente della famiglia criminale di Ostia, interpretato da Alessandro Borghi.
New entry del cast Claudia Gerini, revisore dei conti della commissione vaticana, che vuole entrare a far parte del mondo delle famiglie facoltose di Roma, per merito del suo lavoro, ottenuto grazie alla famiglia del marito.
I protagonisti della serie sono uniti dal potere, che cercano di ottenere a tutti i costi, cercando di liberarsi o della famiglia o dal contesto da cui provengono.
A detta di Molaioli alcuni fatti sono accaduti ma vengono raccontati in maniera differente dalla realtà, altri magari potrebbero accadere.
fonte wired.it