Dirk Gently

Dirk Gently vol. 3: Il salmone del dubbio (parte 1) – Recensione Continua la serie ispirata ai romanzi di Douglas Adams

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• La sceneggiatura: Arvind Ethan David ha (quasi) convinto

State leggendo le parole di un profano della fantascienza. Il genere non è mai stato troppo nelle mie corde, né – ed è strano, perché, guardandomi attorno, essere appassionati della materia non sembrerebbe essere un requisito indispensabile – ho mai letto alcunché di Douglas Adams, universalmente noto per il suo romanzo Guida galattica per autostoppisti. Ebbene, il fumetto oggetto di questa recensione è ritagliato sul personaggio creato dallo stesso Adams, Dirk Gently, per l’appunto, detective olistico, ovverosia capace di intravedere la connessione profonda che esiste tra tutte le cose, abilità che lo aiuta a risolvere casi in maniera alquanto insolita. Ero molto scettico sull’opportunità di buttarmi in questa nuova avventura, ma, convinto anche dalla risonanza mediatica dell’omonima serie TV, disponibile su Netflix, alla fine mi sono risolto a dare a questa serie una chance. Il volume in esame vede Dirk alle prese con un avvenimento inquietante che lo riguarda: improvvisamente, nella sua mente affiorano ricordi di esperienze che tuttavia lui non ha mai vissuto, con persone dalle identità e dai caratteri ben definiti. Panico: è la risposta istintiva che la mente di ognuno di noi opporrebbe ad un fatto del genere; non quella di Dirk, però, che con l’aiuto della sua assistente/amante (tragicamente bisognosa di segnali dal poco acuto detective) e di un suo ex professore universitario inizia a sbrogliare la matassa. I ricordi che tormentano Dirk non sono falsi e artificiali, ma appartengono a piani della realtà alternativi: il verificarsi di un evento ha escluso le altre possibili declinazioni di quel fatto, che continuano ad esistere in altri livelli dell’esistenza, interferendo nella vita del Dirk originale.

Promossa l’idea, non inedita ma sempre affascinante, e promosso anche il linguaggio che veicola il concetto a fondamento di questa intuizione, sempre cristallino e semplice, tanto da rendere accessibile certe astrusità anche a chi non bazzica nel settore; la fantascienza avrà sempre bisogno di un metodo simile. Tuttavia, finito il volume, un fondo di delusione rimane, del tipo “Tutto qui?”; le premesse sono accattivanti, ma la narrazione manca di mordente: è certamente stramba e curiosa, ma anziché invogliare alla lettura certi momenti sono più disorientanti che coinvolgenti, per un risultato complessivo a tratti eterogeneo. Insomma, la carne al fuoco è tanta, c’era forse da aspettarsi una gestione più oculata delle 128 pagine di cui si compone il volume.

 

• I disegni:  Ilias Kyriazis non sarà un mago nella tecnica, ma sa dar sfogo al suo estro

Dividerei questa sezione in due parti. Una prima parte dedicata ai disegni in senso stretto, che difficilmente sarebbero da annoverare in una Hall of Fame, ma che sono comunque godibili, di buona compagnia. Una seconda parte più puntuale la dedicherei invece ai disegni in senso lato, ossia alla costruzione delle tavole e all’interazione tra aspetto dialogico e grafico; sotto questo aspetto, il volume brilla per innovatività, presentando pagine dal design sempre fantasioso, in cui le vignette e le parole che ne fanno parte non seguono uno schema razionale, giocano come fa la fantascienza con i tasselli della realtà. Dirk Gently vol. 3 si rivela dunque una soddisfacente esperienza visiva, riconoscente verso quel modo di intendere il fumetto come piattaforma su cui si gioca la partita per spingere l’arte ad oltrepassare costantemente i confini che imprigionano le idee.

 

• Commenti finali

Dirk Gently vol. 3 si guadagna ampiamente la sufficienza di questo recensore poco sci-fi. Consiglio pertanto agli appassionati del genere di assicurarvi questo fumetto e ai neofiti come me di uscire dalla propria zona di comfort: il volume scivola piacevolmente e, chissà, probabilmente la seconda parte de Il salmone del dubbio ha in serbo piacevolezze che ora abbiamo introiettato solo in potenza. Vi invito dunque a rimanere connessi, come gli indizi che solo il detective olistico Dirk Gently può legare assieme!

 

PRO

1) La trama di fondo è intrigante

2) Grande sinergia grafica tra dialoghi e disegni

3) Intrattiene anche i non appassionati del genere

 

CONTRO

1) Il contenuto poteva essere più significativo e intenso

2) Abilità olistiche non pervenute o, altrimenti, passate in sordina

3) I disegni avrebbero potuto risollevarlo, ma anche per quelli basti la sufficienza

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6.5/10

Il giudizio di Two-Face

Dirk Gently vol. 3 affascina con tematiche che, proprio perché verosimili, incalzano la curiosità del lettore, la quale però – almeno per il momento – non ne esce totalmente soddisfatta. La costruzione delle tavole denota invece un guizzo creativo capace di distrarre l’attenzione sulle altre carenze, gioca con la fantasia e ci porta a zonzo con l’immaginazione, come una degna creazione fantascientifica. Insomma, che la seconda parte de Il salmone del dubbio sveli tutte le potenzialità di questa serie!

Two-Face

Un nickname per nulla casuale: due amici, due studenti di giurisprudenza, due appassionati di fumetti; nel tempo libero, gestori della pagina Facebook And comics for all.