Daredevil Ground Zero

Daredevil Collection 16: Ground Zero – Recensione Continua l'epopea di Ann Nocenti edita da Panini Comics

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Daredevil Ground Zero

• La sceneggiatura: l’inchiostro c’è, la penna funziona, manca una colla che unisca

Anche Ground Zero, come il suo predecessore Sognatore americano, si conferma una raccolta nel segno dell’eterogeneità. Questa seconda tranche di Ann Nocenti si apre nuovamente con una vetrina sui disperati che abitano le strade di Hell’s Kitchen e sulla corruzione che dilaga: un ex galeotto è testimone oculare di accordi politici torbidi e tra lui e la scelta giusta si frappone Chance, un killer mercenario bizzarro, ma stuzzicante, sulla falsariga di quelli a cui la Nocenti ci ha già abituati con lo scorso volume della collection. La posta in gioco si alza col la seconda storia, ancora una volta in co-op con la Vedova Nera; il racconto ha i toni di un thriller, riprende e rilancia il tema dei soldati riprogrammati mentalmente e la narrazione allucinata tocca apici ragguardevoli accompagnata da un più che coinvolgente apparto grafico. Grandi aspettative, purtroppo in parte disattese, erano da me nutrite anche nei confronti dell’episodio che ospita Wolverine; la trama sull’assassino che si aggira per le strade di New York ad uccidere mutanti viene brutalmente troncata da un finale inspiegabilmente repentino: aveva potenzialità non indifferenti, peccato! Veniamo ora al piatto forte, forse il più atteso, ossia la discesa in campo di John Romita Jr ai disegni. Le storie del duo sono di discreta qualità, specie per l’apprezzabile background costituito dalle vicissitudini del consultorio legale istituito da Matt e Karen per aiutare i poveri e gli indifesi; dopo l’eclissi di Rinascita, Matt Murdock e la legge sono tornati più intensi che mai, ed è sempre bello quando in Daredevil viene dato il meritato spazio a questa componente. Anche in questa sezione, tuttavia, non si fatica a scacciar via qualche perplessità sulla discontinuità di trame, forse dovuto alla soluzione editoriale obbligata di inserire, proprio in quel momento, un tie-in dell’evento “Fall of the mutants”, che dà alla storia un’impronta marcatamente fantascientifica; il tutto, però, si risolve in una guerriglia urbana che mi ha ricordato alla lontana il milleriano Ritorno del Cavaliere Oscuro, e questo non mi è dispiaciuto. Insomma – ora si può dire – possiamo dare alla mia affermazione iniziale un taglio lievemente più negativo e constatare che, più che nel segno dell’eterogeneità, Ground Zero viaggia sull’onda della discontinuità, anche se nel complesso il lavoro è sufficiente.

• I disegni: un ricco giardino di talenti

Degna di una nota di merito è anzitutto la prestazione grafica di Keith Giffen nel secondo episodio della raccolta; si può muovere qualche critica alla realizzazione dei lineamenti della Vedova Nera e al volto esageratamente allungato di Matt Murdock, ma immagino siano arrangiamenti da contestualizzare nel disegno grottesco che l’intera vicenda vuole tracciare. Coordinazione perfetta tra penna e matita. Altro stile interessante è quello di Rick Leonardi, più per la resa visiva di Wolverine che per quella di Daredevil: anatomie marcate ma mai sgradite all’occhio. Quanto all’attesissimo John Romita Jr, va fatto qualche appunto in più. Il suo tratto è sempre riconoscibile, ora come allora; non sempre fa impazzire, ma qui se l’è cavata in maniera distintamente buona. Cosa proprio non gli è riuscita sono le riprese a figura intera di Daredevil, approssimative e dai contorni appena abbozzati, che fan storcere il naso se confrontate con i primi piani interessanti che ha riservato all’eroe. La raccolta si conclude con le matite di Steve Ditko: forse in questo contesto paiono anacronistiche, ma è un’altra occasione buona per chi – giovane come me che scrivo – dei lavori di certi maestri non ha avuto troppo spesso la possibilità di imbeversi la vista.

• Commenti finali

Questo viaggio nella run di Ann Nocenti si fa sempre più intrigante, anche se per qualche piccola porzione di tempo sembra di stare su montagne russe in cui la qualità sale e scende. Riconfermo che vale la pena leggere questi numeri della collection per avere una visione inedita sul supereroe di rosso vestito. In aggiunta, non vi conviene saltare nessuno dei numeri che stanno uscendo attualmente, se volete gustarvi due chicche dal valore generalmente riconosciuto che verranno pubblicate nei prossimi volumi: la saga di Cuore Nero e quella di Typhoid Mary!

PRO

1) Tornano Matt Murdock e i legal cases che tanto ci erano mancati

2) Il ricco giardino grafico ci dà una visione ad ampio spettro sui talenti dell’epoca, Giffen e Romita Jr su tutti

3) La varietà di trame abbonda (anche se, a mio giudizio, questa volta troppo)

CONTRO

1) Forte discontinuità tra gli episodi

2) Poca cura riservata ad alcune sceneggiature, o troncate sul meglio o non ben congegnate

3) Romita Jr un po’ approssimativo

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7/10

Il giudizio di Two-Face

La run di Ann Nocenti procede linearmente, senza deludere troppo ma anche senza sbalordire. Il versante grafico è sempre apprezzabile, specie perché riflette una varietà che non sortisce lo stesso effetto sul plot delle sceneggiature, disomogenee. Che sia la calma prima della tempesta, prima del grande boom?

Two-Face

Un nickname per nulla casuale: due amici, due studenti di giurisprudenza, due appassionati di fumetti; nel tempo libero, gestori della pagina Facebook And comics for all.