opera dopo opera è riuscito a entrare nei cuori di moltissimi lettori di tutte le parti del mondo. Dalla sua mente sono nate alcune delle graphic novel più lette degli ultimi anni ed ecco perchè fin dal suo annuncio la serie Netflix Sweet Tooth ha attirato l’attenzione di moltissimi fan. Aggiungeteci poi che nella lista dei produttori di questo show fantasy possiamo trovare il nome di Robert Downey Jr e di sua moglie e che in qualche modo alcune situazioni della trama sembrano scritte proprio nel momento attuale e il gioco è fatto.
La trama ha per protagonista Gus, un ragazzino che a prima vista sembrerebbe umano, se non fosse per le sue corna e le orecchie da cervo. Il bambino vive all’interno di una casetta nascosta nel cuore del parco di Yellowstone assieme a suo padre, che lo ha nascosto al resto del mondo per proteggerlo dai pericoli del mondo fuori della recinzione. Il mondo di Sweet Tooth infatti è stato completamente cambiato da una misteriosa pandemia chiamata semplicemente morbo, che ha decimato la popolazione mondiale. Nessuno conosce le reali origini della malattia, ma in tanti pensano possa essere legata alla comparsa altrettanto misteriosa degli Ibridi come Gus, bambini nati con sembianze di animali. Quando il padre di Gus muore a causa della malattia il piccolo decide di andare alla ricerca di sua madre, con il supporto di Jepperd ,un uomo burbero e solitario che – inizialmente controvoglia – lo accompagnerà in questo viaggio negli USA e nel suo stesso passato.
Lo Sweet Tooth televisivo costruito da Netflix decide di intraprendere una via molto diversa dalla sua controparte cartacea, ne mantiene alcuni sviluppi e la struttura narrativa, ma opta per abbandonare quella parte più cattiva e sporca dell’apocalisse di Lemire in funzione di una trama molto più fantasy e in linea con una serie di formazione. Una scelta che può sicuramente far storcere il naso a chi ama le trasposizioni più dure e pure del mondo del fumetto (materiale sempre più raro), ma che innegabilmente paga dal punto di vista dei grandi numeri allineandosi a quello che il gusto del fruitore medio della piattaforma dalla grande N.
Allo stesso tempo però questa non è solo la fiaba di Gus, ma è anche la storia di altri personaggi come il medico Aditya Singh – alla disperata ricerca della cura per il morbo per salvare sua moglie – e di Aimee, una donna che ha trovato il suo scopo nella pandemia, trovando rifugio in uno zoo, le loro storyline avanzano in parallelo finendo per incontrarsi e scontrarsi lungo il tragitto in maniere inaspettate, dando a questo show un aspetto corale, permettendoci di esplorare maggiormente quello che è il background di questo mondo post-apocalittico così particolare.
Nell’insieme, nonostante qualche sbavatura narrativa, l’avventura di Gus funziona abbastanza bene e prende lo spettatore dimostrandosi avvincente. Merito del risultato finale è sicuramente da imputare a un buon lavoro fatto in termini di produzione, di regia e di fotografia. Un po’ meno convincente il make-up degli ibridi, che risulta fantastico per il protagonista e Wendy, migliorabile per il resto dei personaggi secondari. Ottima la scelta del giovanissimo Christian Convery, ha lo sguardo giusto per permetterci di apprezzare la purezza e la semplicità del suo ruolo, in contrasto con la disillusione di Grande uomo Nonso Anozie, che si mette in mostra nei panni della spalla perfetta
Sweet Tooth è un prodotto che funziona, che trova il giusto equilibrio tra l’essere maturo e la fruibilità per i più giovani , offrendo un mondo fantasy fresco e diverso dai soliti standard. La sensazione alla fine di questi 8 episodi è di volerne avere ancora e ancora.