Witch Hunt: La nostra recensione del film al Trieste Science+Fiction Festival 2021

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Parlare di questo Witch Hunt senza fare spoiler è tremendamente complesso, quindi cercheremo il più possibile di fare attenzione per evitare di rivelare troppo su quello che è film diretto da Elle Callahan e che abbiamo visto durante il Trieste Science+Fiction Festival 2021

Ci troviamo in una versione alternativa del mondo attuale, un mondo deve la stregoneria esiste e L’11esimo emendamento della costituzione USA prevede la morte per chi ne fa uso. Il governo america è intenzionato a peggiorare la situazione introducendo un ulteriore legge che vorrebbe schedare i parenti delle persone accusate di stregoneria, inserendoli in liste per tenerli sotto controllo. Qui conosciamo Claire, una giovane studentessa la cui famiglia fa parte di un’organizzazione che aiuta le streghe ad attraversare il confine degli Stati Uniti per ottenere asilo in Messico

La vita non è semplice, perchè da una parte sa che è ingiusto il trattamento riservato a queste streghe, dall’altra vorrebbe vivere un’adolescenza normale e la sua strana situazione non le consente questo “lusso”. Le cose però sono destinate a cambiare quando incontrerà Fione e Shae, due ospiti della casa, che le permetteranno di cambiare la sua percezione della situazione. 

Come spesso accade nelle pellicole dove il tema è quello della magia e della stregoneria, a fare da padrone sulla scena è l’iconografia pagana, dalla presenza delle farfalle fino alle visioni della ragazza. Non mancano i classici test come la ricerca di marchi, la distanza tra i nei o il “test dell’affogamento ” fino ad arrivare al rogo, tutto il repertorio dei cacciatori di streghe insomma.

La regista e sceneggiatrice  Elle Callahan inserisce un poco velato messaggio politico di fondo, quasi a voler sottolineare quando per certi aspetti gli Stati Uniti non siano così diversi da quando cacciavano le streghe nella nostra di realtà, sono cambiati i metodi e gli obbiettivi, ma la caccia al diverso è ancora viva più che mai.

Dal punto di vista dell’orrore Witch Hunt ha i grossi limiti di CGI imposti dal budget, ma riesce lo stesso a mettere in scena qualche scena solida e convincente. La realtà è che se la Callahan avesse deciso di seguire più la via del thriller teen e sovrannaturale che quella del cinema Horror, probabilmente sarebbe stato un risultato migliore.

Nella sua “goffaggine” la pellicola funziona, ma la sensazione è che con qualche accortezza o forse solo maggiore esperienza in fase di scrittura avrebbe potuto puntare più in alto.

 

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD