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RoFF17 – Django, recensione 1º e 2º episodio Cristina Comenicini ha diretto un cast internazionale nella serie Django, presentata alla 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma

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RoFF17 – Alla 17ª Festa del Cinema di Roma sono stati proiettati i primi due episodi di Django – La serie. Prodotta da Francia e Italia, Sky e Canal +. La serie è composta da 10 episodi, di cui i primi quattro episodi diretti da Francesca Comencini. Arriverà nel 2023 su Sky e NOW. Il cast è formato da Matthias Schoenaerts, Noomi Rapace, Nicholas Pinnock e Lisa Vicari. la storia è ambientata nel 1870, in Texas, con precisione a New Babylon. Si tratta della città in cui abitano tutti gli emarginati ed è gestita da John Ellis. Gli ospiti consegnano all’ingresso le loro armi e hanno la possibilità di avere una casa e rifarsi una vita migliore. In questa città arriva anche Django, un cowboy silenzioso, con grande forza fisica che sta cercando una persona.

All’inizio, John vuole che Django vada via. Quando quest’ultimo si trova nelle condizioni di difendere i cittadini di New Babylon, Ellis cambia idea. Django, però, ha un solo vero obiettivo: ritrovare sua figlia. I primi due episodi sono molto coinvolgenti e appassionanti. C’è un ottimo lavoro di scrittura, dell’intera storia, ma soprattutto, dei personaggi. Questi avranno a che fare con sfide, segreti e bugie. È sono proprio loro una delle caratteristiche migliori di questi primi due episodi. Sono tutti straordinari, perfettamente calati nel ruolo, espressivi ed empatici. Anche quelli che, a prima vista, sembrano lontani da noi. Queste prime puntate, quindi, servono a presentare allo spettatore i loro legami.

RoFF17 – La serie riprende il film di Sergio Corbucci e quello di Quentin Tarantino 

Questi legami vengono descritti molto bene dalla regia di Francesca Comencini. Perché si sofferma sugli attori, i quali riescono a esprimere con sincerità i loro pensieri e i loro sentimenti. Un altro pregio di Django – La serie è il forte impatto visivo. I campi lunghi, i primi piani e i dettagli danno ampio respiro a ciò che accade nella scena e nei personaggi. Matthias Schoenaerts regala un Django misterioso, di poche parole, ma umano, sensibile e pieno d’amore per la figlia che sta disperatamente cercando. Oltre a New Babylon, c’è anche Elmdal, la città della Signora (Rapace). Non mancano sequenze violente, ma è comunque sempre presente il sentimento, l’emotività.

RoFF17 – Nella serie Django gli attori hanno collaborato alla scrittura dei loro personaggi

Già da questi due primi episodi è chiaro il tema: l’odio, che ha sempre portato crudeltà, razzismo e fanatismo religioso. E l’arrivo di Django dovrebbe cambiare le cose, portando amore. Non bisogna dimenticare il ritmo di Django- La serie, incalzante, con cliffhanger che fa venire voglia di continuare a vedere la serie. Alla conferenza stampa di RoFF17 Francesca Comencini ha detto che da un pò voleva raccontare la storia di Django. Ha pensato di usare il genere western per raccontare la contemporaneità. Al centro, la donna, la mascolinità e un mondo in cui le differenze fanno da padrone. La violenza e l’aggressività nasconde paura del diverso.

Noomi Rapace, riferendosi al proprio personaggio, ha dichiarato che è stata una continua collaborazione con la regista e gli sceneggiatori. Per poter creare la Signora al meglio per la storia e il pubblico. Di certo, è un personaggio complesso. Una feroce guardiana estremista. Matthias Schoenaerts riguardo al suo Django ha detto che si è impegnato per mostrare come è un uomo quando perde tutto e la sua unica possibilità di felicità sta nel riabbracciare la propria figlia. I produttori hanno detto di essere molto soddisfatti del risultato della serie. È presente una forte visione del collettivo. E poi si uniscono il talento italiano con quello internazionale.

 

 

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Renata Candioto

Diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma, amo il cinema e il teatro. Mi piace definirmi scrittrice, forse perché adoro la letteratura e scrivo da quando sono ragazzina. Sono curiosa del mondo che mi circonda e mi lascio guidare dalle mie emozioni. La mia filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".