Stranger Things

Stranger Things accusato di plagio, se ne richiede la cancellazione Stranger Things potrebbe davvero essere cancellata da Netflix. Una causa legale ne richiede la cancellazione e la rimozione delle prime due stagioni.

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Stranger Things really happen!

A sganciare la bomba è Digital Spy. La terza stagione di Stranger Things è stata ufficialmente annunciata da Netflix nel dicembre dello scorso anno, garantendo eventi molto più inquietanti in cui inserire Eleven, Mike, Dustin e il resto dei personaggi. Peccato che tutto questo rischia di non vedere la luce. La settimana scorsa è stata presentata una causa legale contro i Duffer Brothers, accusandoli di plagio. L’affermazione di Charlie Kessler è che Stranger Things trafuga evidenti ispirazioni dal suo cortometraggio del 2012 Montauk, sulla scomparsa di un ragazzo e su come sia collegato a un gruppo militare che conduce esperimenti sui bambini.

Il fatto che Stranger Things si ispiri spudoratamente a tutto, da Carrie a Stand by Me, è evidente e nessuno dei creatori vuole negarlo, ma Kessler sostiene che il plagio dei Duffers vada oltre la semplice conoscenza degli aneddoti cinematografici degli Anni ’80. Il regista indipendente ha affermato di aver proposto una serie basata sul suo film Montauk proprio ai Duffer durante una festa al Tribeca Film Festival del 2014, dopo di che è stato tagliato fuori dal progetto, con le sue idee rubate. In effetti, si sa per certo che il titolo provvisorio di Stranger Things era Montauk.

Tutto ciò è stato celermente negato con veemenza dai Duffer, parlando attraverso il proprio legale, dichiarando che “la causa è completamente privo di merito, Kessler non ha mai avuto alcuna connessione con la creazione o lo sviluppo di Stranger Things. Le azioni legali di Kessler però sono state formulate piuttosto bene e non basteranno le smentite dei Duffer a contrastare le richieste del regista. Questi pretende la restituzione della paternità del progetto, i profitti persi e danni punitivi che si tradurranno in una buona somma in arretrati, ma anche un’ingiunzione che ordina ai Duffer di smettere di usare i suoi concetti e distruggere tutti i materiali basati su di essi.

I Duffer Brothers, creatori di Stranger Things, dovranno rispondere delle accuse di plagio
I Duffer Brothers, creatori di Stranger Things, dovranno rispondere delle accuse di plagio

Per essere chiari, se queste accuse venissero verificate, significherebbe l’immediata cancellazione di Stranger Things, con i Duffer costretti ad abbandonare tutto il lavoro svolto sulla terza stagione, nonché la rimozione delle prime due stagioni dal palinsesto Netflix. Se Kessler ottiene quel che chiede, Stranger Things verrà definitivamente rimosso da questa dimensione e spedito in quella oscura, per citare un parallelismo. Ma quanto è fattibile che la sua causa abbia successo?

Secondo alcuni avvocati consultati proprio da Digital Spy, sembra che Kessler abbia poche speranze. Queste richieste sono piuttosto oltraggiose ed è molto improbabile che Stranger Things venga ritirato da Netflix. Quello che sta realmente accadendo, secondo i legali, è che Kessler, indipendentemente dalla veridicità delle sue accuse, è consapevole che non otterrà tutto ciò che sta chiedendo e che dovrà scendere a patti coi Duffer.

Questa branca della legge americana non è del tutto inesplorata, ma va sottolineato come affermazioni di questo tipo alla fine arrivino sempre in tribunale. È comunque prevedibile che Kessler giungerà ad un accordo finanziario per tirarsene fuori. Ci saranno alcuni passi più formali prima che ciò accada, ma dietro le quinte, gli avvocati di entrambe le parti si daranno da fare per vie confidenziali, quindi, è facile immaginare quanto poco in realtà sapremo sulla vicenda, nonostante la sentenza finale.

Se Kessler dovesse mancare di prove fisiche per sostenere la sua argomentazione, le sue affermazioni di plagio saranno assai difficili da dimostrare. Ad ogni modo, sia il passato che il futuro di Stranger Things dovrebbero essere al sicuro, il che è rincuorante: non vediamo l’ora di vedere Hopper versione papà!

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.