Il terzo appuntamento con il fascino dirompente dei malvagi supercriminali di casa Marvel al cinema continua con una new entry rispetto quelli che ci hanno accompagnato nei primi appuntamenti ma non per questo, meno carismatici!
Diamo un caloroso benvenuto a sua altezza della rete, il distruttore, lo shakespeariano…ULTRON
Robotico e lucidamente freddo (non solo mentalmente), Ultron è un androide offensivo di notevole potenza e carisma in grado di auto-replicarsi e donare la stessa scintilla di vita che lo anima anche ad altri androidi che diventano (e sono diventati) parte integrante del ricco cast Marvel.
I grandi classici della letteratura ci spingono ad associare Ultron al burattino Pinocchio creato da Geppetto ed infuso della linfa vitale da una magica fata scesa sulla Terra per questo scopo specifico.
Ultron nella mitologia Marvel non ha però subito un processo magico ma interamente informatico: suo creatore è Henry Pym (Ant-Man) geniale inventore e scopritore delle particelle subatomiche Pym (prendono per l’appunto il nome da lui) che all’alba di una nuova scoperta per il genere umano crea il primo esemplare di androide da combattimento con un tracciato mentale umano, Ultron-1.
Tale creazione però svilupperà in pochissimo tempo un odio riconducibile al complesso di Edipo (un’identificazione con il genitore del proprio sesso ed un desiderio nei confronti di quello del sesso opposto) verso Henry Pym portandolo a valutare l’idea di distruggere l’androide che però fuggirà ipnotizzando Ant-Man e facendogli scordare del tutto la genesi di Ultron.
Sarà Ultron-5 il primo vero nemico dei supereroi Marvel, ulteriormente potenziato ed evoluto rispetto la sua controparte iniziale diventerà una spina nel fianco non solo per il suo padre creatore ma per tutto il gruppo dei Vendicatori.
Pragmatico e mosso da un ideale altezzoso e complesso da spiegare Ultron non è solo un supercriminale intergalattico (complice anche d’aver sterminato un intero popolo alieno rimpiazzandolo con cloni robotici) ma è anche un sentimento oscuro e strisciante dell’essere umano, ed il motivo è presto detto: per creare Ultron, il dottor Pym ha utilizzato non solo i tracciati di un supercriminale robotico di nome Dragon Man ma anche i suoi stessi elaborati mentali.
Questo porta ad una conclusione pratica e per certi versi demoralizzante: Ultron si comporta così perché è irrimediabilmente umano (in parte) ed un uomo con le sue mille e più problematiche e disordini psico-sociali.
Senza contare che Pym nella sua lunga carriera da supereroe si è reso protagonista di alcune discusse scene del panorama fumettistico prima fra tutte, la violenza fisica sulla moglie Janet Van Dyne che ha portato poi i due al divorzio.
Mosso da un amore inconsapevole ed infantile per la “madre” Janet Van Dyne la porterà fino all’estremo mutando il suo corpo in una perfetta replica della (allora) defunta Janet e creerà altri androidi dell’universo Marvel diventando lui stesso il Geppetto della situazione: creerà dapprima Visione (che sarà poi un elemento prezioso dei Vendicatori) e Jocasta (suo insostituibile ingranaggio qualora il corpo venisse distrutto dai suoi nemici).
Ultron è una creatura che al cinema ha assunto fattezze digitali ed è quindi priva di quella fisicità che hanno contraddistinto Magneto e Destino (i nostri due villain precedenti)…o no?
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Passa due minuti su internet. Decide che l’umanità va distrutta
Se dovessimo racchiudere Ultron ne Avengers – Age Of Ultron in una frase, sarebbe questa!
Un meme spiritoso che girava su internet ma che racchiude perfettamente l’essenza del malvagio androide creato non da Henry Pym (passato in secondo piano nel Marvel Cinematic Universe) ma da Tony Stark e Bruce Banner, i due maggiori scienziati dell’universo filmico creato.
Fin quando Ultron è un programma di difesa governativo non ha altre fattezze che quelle di stringhe di codici e sintetizzazioni vocali (così come Jarvis, intelligenza artificiale precedente a lui) ma quando sfrutta uno dei IronBot di Stark il suo corpo diventa un’arma e la sua connessione a banda larghissima in tutto il mondo lo rende un avversario sfuggente e letale.
Ultron-1 e sue successive modifiche hanno la voce (e non solo quella) dell’attore James Spader famoso per i ruoli nella recente serie tv The Blacklist ma che i giovani nostalgici della sana fantascienza ricordano come il professor Daniel Jackson nella pellicola Stargate – La porta delle stelle.
L’Ultron messo in scena dall’attore e dal regista Joss Whedon è un essere disturbato, immaturo ma profondo conoscitore della storia umana con un carattere estremista che è in grado di ipnotizzare e convincere le persone ma anche tramutarlo in un sadico folle.
Essendo completamente digitale l’attore è stato rivestito di sensori per il motion capture (soprattutto sul volto dove Ultron ha una grande mobilità) e ha recitato con gli altri attori servendosi di un sensore sopra la sua testa per permettere agli altri di identificare il volto dell’androide, ben più alto rispetto quello dell’attore.
Cosa che ha creato sul set alcune gag tra i colleghi quando, incantati dai dialoghi di Spader, si incantavano sul suo vero viso e non su quello di Ultron finendo con il girare una scena dove li attori fissavano…la patta di Ultron anziché il viso.
Scherzi a parte, l’Ultron cinematografico ha goduto purtroppo di una vita brevissima, il tempo di un kolossal (nonostante sia il seguito di Avenger, uno dei maggiori incassi della storia del cinema) creato e destituito nel giro di un solo film, il malvagio androide con il complesso di Dio avrebbe sicuramente meritato una seconda chance soprattutto vedendo il ben più sopravvalutato Loki al quale la Marvel Studios ha riservato il ruolo della nemesi in ben due film…ma di questo ne parleremo giusto…tra qualche appuntamento!
E a voi è piaciuto Ultron? Ditecelo!