Deadpool #55 – La morte di Deadpool

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Diciamolo subito e togliamoci il dente: le morti nei fumetti Marvel sono false, illusorie, inutili e servono solo a rilanciare (dopo qualche tempo) il personaggio.
Confermato questo lasciatemi dire ciò che “quasi” tutti pensano della morte di Deadpool, mercenario Marvel che risponde in realtà al nome di Wade Wilson.
Un finale struggente.
Non divertente. Ne demenziale come ci ha abituato (e continuerà in futuro ad abituarci) Deadpool. Un finale triste e arrendevole, come solo una piccola grande scrittura di testo poteva rendere.


Andiamo con ordine però.
Deadpool ormai è personaggio noto, con un film in arrivo nei cinema (l’attore Ryan Reynolds gli presterà il viso) è diventato un fenomeno culturale tanto che la DC Comics è dovuta giustamente correre ai ripari portando agli altari della gloria una certa Harley Quinn (che da tutti i critici e detrattori è considerata il Deadpool della DC).
Dotato di un fattore rigenerante che lo rende pressoché immortale (come Wolverine) e dotato di una lingua tagliente ed un ricco bagaglio culturale contemporaneo, Deadpool è semplicemente uno dei più famosi personaggi della Marvel degli ultimi anni senza contare gli immancabili Spider-Man e Iron Man (e Wolverine, citato prima).
Il suo punto di forza nelle storie è un’azione senza freni, un insano e delirante gusto per la violenza ed una sfacciataggine che sfocia nella rottura della quarta parete (Deadpool infatti viene descritto come un personaggio che SA di essere un fumetto e conosce il mondo che c’è fuori dalle pagine dei suoi albi).

Forte di questo personaggio carismatico la Marvel Comics alcuni anni fa gli ha donato una propria testata che ha poi attraversato come tutti gli altri personaggi con una serie esclusiva, tutti i vari passaggi e le varie saghe crossover, da Fear Itself passando per AXISOriginal Sin.
Sono circa 250 i numeri di Deadpool usciti finora in America e 55 invece quelli dell’edizione italiana che raccoglie solitamente 2-3 storie oltre a quella principale.
A cura di Marco Ricompensa e con la traduzione di Luigi Mutti, l’albo edizione italiana di Deadpool (ovviamente Panini Comics) conclude con Gennaio la corsa del mercenario chiacchierone…ma non chiude (e poi vedremo perché).

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Il motivo viene detto fin dal titolo di questa recensione.
Deadpool ci lascia le penne del tutto, niente rigenerazione. Non quando due mondi collidono tra di loro annientando ogni forma di vita sfortunata che risiede in queste realtà.
I due mondi sono l’universo Marvel Classico e quello Ultimate che con Secret Wars chiudono il loro percorso definitivamente e si viene a creare un nuovo mondo, fusione di entrambi.
La saga che Deadpool come personaggio purtroppo non avrà modo di vedere perché assieme alla sua neo-famiglia si ritrova nel pieno del cataclisma atomico.

Dopo 250 episodi regolari e diverse battaglie una più assurda dell’altra, Deadpool conclude “momentaneamente” la sua corsa con uno spiccato epilogo commovente.
Si perché alla guida della serie da Marvel Now c’erano Gerry Duggan e Brian Posehn che hanno donato al mercenario chiacchierone una dimensione anche molto oscura e complessa, senza togliere la sua imbarazzante follia.
Nel corso dei 24 numeri della testata NOW! Deadpool ha dovuto affrontare l’orrore di un campo di concentramento in Corea del Nord, una rivelazione sul suo passato e la scoperta più unica che rara di avere una figlia.
Un’escalation di emozioni contornate da violenza spregiudicata ed umorismo grottesco che hanno portato Wade Wilson a circondarsi di amici ed alleati tra cui l’agente Preston e l’agente Adsit dello SHIELD, Michael un negromante colpevole d’aver risvegliato i temutissimi presidenti zombie degli Stati Uniti d’America accompagnato dallo spettro di Benjamin Franklin e addirittura una…moglie.
Una moglie infernale promessa sposa di Dracula che però alla fine porta all’altare proprio il mercenario, Shiklah, regina dei dannati.

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E su di lei apriamo il punto in sospeso di poco fa, la serie Deadpool in Italia non chiuderà perché da Febbraio 2016 verrà rimpiazzata da Deadpool Presenta, in cui compariranno le avventure nel regno di Battleworld (il mondo dove i destini dei due universi collisi sta venendo discusso) di Shiklah che domina il sottosuolo con un esercito di mostri da film hollywoodiani, la mummia vivente, Licantropus e molti altri che comporranno assieme…gli Howling Commandos.

Tiriamo le somme.
Deadpool nei suoi ultimi numeri ha saputo riprendersi quella maturità grafica e letteraria che aveva perso con la precedente amministrazione: storie decise e profonde che però non dimenticano il passato di fancazzismo e umorismo di bassa lega del mercenario che tanto ha conquistato i lettori nel mondo.
La personale crociata di Wade Wilson per ridefinire la sua vita, il suo passato ed il suo futuro ha toccato diversi punti, alcuni altissimi come la scoperta del destino della “madre” di sua figlia e il destino riservato all’agente Preston.

Assolutamente da dimenticare il resto del volume conclusivo di questa serie: una raccolta di 6 storie brevi scritte da geniali autori comici americani (autori di Saturday Night Live) che però risultano inutili, fiacche e stemperano senza motivo una conclusione forte e dolorosa.

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Rivedremo Deadpool come membro dei Vendicatori (così si suppone) nel nuovo mondo Marvel che andrà a crearsi.
Non ci resta che sperare un livello qualitativo così alto anche nei numeri che verranno.

Perché non conta se muori nell’universo Marvel, conta come ti ricorderanno i lettori.

The_Leunam

Infermiere di giorno (e di notte, e nelle feste, e nei weekend) e giustiziere blogger di notte. Si diletta nella scrittura di libri e fumetti con spruzzate di sceneggiatura.