Deadpool: la guerra di Wade Wilson – Recensione

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Siamo di fronte al più classico dei volumi 100% della Panini/Marvel Comics.
E siamo di fronte al più classico dei volumi dedicati al mercenario chiacchierone della Casa delle Idee.

Quel Deadpool tanto amato e odiato che ha riscosso così tanto apprezzamento negli anni da imporre alle case concorrenti delle modifiche agli standard dei loro personaggi.
Ad animare e rendere però unico il concetto del metafumetto è solo quel Wade Wilson di cui parliamo oggi in questa saga chiamata “La guerra di Wade Wilson“.

Partiamo dal presupposto che chi legge queste righe conosca Deadpool o sappia almeno qualcosa di lui e cioè che:

  • E’ un mercenario prezzolato
  • E’ un mutante con i fattori della rigenerazione (così come Wolverine per intenderci)
  • E’ violento, frenetico, psicotico e per diverso tempo è stato un villain del mondo Marvel

Assodato questo è chiaro come il personaggio in questione sia sopra le righe in ogni circostanza ed ogni storia a lui dedicata.
Aggiungete a questa serie di caratteristiche, che per diversi anni Deadpool si è reso portavoce del già citato “metafumetto” ossia del concetto che lui come personaggio è consapevole di trovarsi tra le pagine di un albo illustrato ed in quanto tale parla con il lettore e annuncia cose che gli altri personaggi fondamentalmente non capiscono (ma che invece i lettori sanno).

La Guerra di Wade Wilson si rifà nel titolo al libro “Charlie Wilson’s War” dell’autore George Crile III.
Da questo libro è stato poi estratto un film con Tom Hanks nel 2007 dal medesimo nome che italianizzato è diventato “La guerra di Charlie Wilson”.
Sostituito Charlie con Wade la trama dei quattro numeri rilegati nella collezione racconta le vicende giudiziarie in capo a Deadpool che, catturato dopo un massacro compiuto in Messico, deve difendersi dal congresso americano che lo vuole alla gogna.

Wade quindi inizia un lungo racconto sulla task force che ha condotto l’intera operazione passando dal Sud America all’Afghanistan finendo poi nell’impenetrabile e segreto luogo dove Wade Wilson smette i panni del semplice mercenario per diventare un super-mercenario con il dono della rigenerazione cellulare.

Ad accompagnare nella storia il mutante ci sono altri nomi illustri del campionario Marvel: Domino, una mercenaria con il dono di prevedere con successo le probabilità degli scontri, Silver Sable un’assassina letale e Bullseye un letale ed instabile cecchino dalla mira infallibile.
L’intero gruppo di mercenari viene mandato ad intervenire in zone calde del globo per risolvere i vari problemi con forze interne dissidenti e organizzazioni terroristiche tuttavia l’imprevedibilità del gruppo e la generale follia che aleggia su di loro in poco tempo fa smantellare la task force mettendo i mercenari gli uni contro gli altri.

In questo panorama psichedelico troviamo una storia di cospirazioni e azione e di un umorismo sempre sopra ogni regola morale e tecnica: imperdibile il momento in cui Wade si toglie la maschera la prima volta in pubblico, rivelando il suo “volto”.
Non mancano i momenti puramente metanarrativi tanto cari agli autori del mercenario chiacchierone che si ferma letteralmente nel centro dell’azione per spiegare ai lettori tutti i retroscena rimasti in sospeso fino a quel momento.
Ed il finale, è uno di quelli che mette in dubbio l’intera operazione commerciale di Deadpool, più di quanto farà la saga “Deadpool uccide…” che recensiremo prossimamente.

Menzione doverosa va fatta al nutrito cast “…Pool” che ha circondato il mutante mercenario originale, in questa storia fa infatti la sua comparsa, Dogpool.

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Gli autori di questa miniserie dedicata al mutante rosso-nero sono Duane Swierczynski e Jason Pearson rispettivamente un autore di numerose crime-stories fumettistiche e il direttore artistico di Body Bags, apprezzatissima serie della Dark Horse Comics.
Il duo si riunisce per affrescare le tinte rosso sangue di Deadpool e della sua cricca di psicopatici e creare una storia forte e violenta ma fatta di numerosi momenti esilaranti.
Valore aggiunto è che la storia apparsa da Aprile a Novembre 2010 è stata la prima che abbia voluto dare un retroscena e un background a Deadpool che fino a quel momento godeva di una sana e ambigua situazione di mistero circa la sua creazione e la genesi dei suoi poteri.

I disegni si attestano su una media qualità che abbraccia il più basso livello qualitativo quando ci si trova di fronte ai resoconti mentali (abbozzati) di Deadpool e più alta quando invece la storia mostra il lato più sadico e violento del quartetto protagonista della saga con numerosi sprazzi d’azione e tinte sporche.

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Una storia che difficilmente dovrebbe mancare nelle mani di un lettore Marvel Comics ma che ancor più difficilmente manca a chi apprezza la situation-comedy offerta da Deadpool e segue le sue avventure serializzate in edicola.
Il processo di Wade Wilson è qualcosa che può facilmente conquistare e soddisfare chi cerca un racconto leggero fatto di numerosi non-sense tipici del personaggio ma anche una sana dose di azione da rigorosa Marvel Comics.
Deadpool è il degno protagonista della commedia dell’assurdo e in questa ottica “La guerra di Wade Wilson” va letta e analizzata.

The_Leunam

Infermiere di giorno (e di notte, e nelle feste, e nei weekend) e giustiziere blogger di notte. Si diletta nella scrittura di libri e fumetti con spruzzate di sceneggiatura.