Il sensuale magnetismo che il mercato mobile esercita su Nintendo ormai è cosa nota a tutti. Il “business a piccoli pezzi” in verità ha fatto strage di cuori in praticamente qualsiasi campo, e non è nemmeno molto biasimabile, visti i piccoli investimenti necessari in relazione ai spaventosi guadagni che tardano raramente ad arrivare. Un gioco come Clash of Clans è soltanto l’ultima forma di un processo evolutivo maturato nel corso di quasi un decennio, le cui variabili sono visibili anche nei titoli tripla A moderni, sottoforma di DLC o microtransazioni.
Un modello che ormai i videogiocatori, soprattutto quelli meno navigati, hanno imparato a conoscere e gradualmente accettare. La Grande N dunque, da sempre molto sensibile ai cambiamenti dell’industria (pure quelli meno palesi, talvolta a capo degli stessi), non poteva rimanere indifferente a ciò che definirei un “motif sociale”, dapprima insediandosi sulle mensole dei propri utenti attraverso gli Amiibo, veri e propri DLC fisici, poi penetrando dentro App Store et Play Store con le prime, timide applicazioni mobile figlie delle grandi IP, come Miitomo e il recentissimo Pokèmon Go.
Fin dalle primissime indiscrezioni riguardo NX si parlava già di una possibile ibridazione tra il mondo console e quello dei telefoni cellulari. Ci aveva già provato OUYA, per quelli che se la ricordano, ma è stato un flop incredibile e, per quanto coraggioso, fallace dalla nascita. Immaginare i grandi personaggi Nintendo sul proprio smartphone avrebbe rappresentato un’imperdonabile eresia per tutti i core gamers soltanto fino a qualche anno fa, eppure non solo al momento è realtà, ma sembra destinato ad evolversi. Tanto che secondo recenti dichiarazioni di Shinya Takahashi, general manager all’azienda giapponese, esiste una possibilità concreta che essa si metta a produrre controller da gioco per smartphone, arricchendo del proprio prestigioso brand un piccolo mercato competitivo, ma soprattutto creando titoli seri su mobile:
“I controller fisici per le applicazioni per smart device sono disponibili sul mercato, ed è possibile che anche noi ne sviluppiamo uno nuovo. Credo che al momento Nintendo stia cercando di capire se è veramente possibile creare giochi action su smartphone senza un controller fisico dedicato e, nel caso, come sviluppare questo tipo di titoli.”
Chissà, e se un giorno Nintendo esisterà soltanto come sviluppatrice su mobile?