Il bello del vecchio mondo
In un modo popolato da videogiochi sempre più performanti sia graficamente che tecnicamente e regressi nel loro livello di difficoltà, il buon vecchio Retro Gaming viene in soccorso a tutti coloro che vogliono provare le emozioni di un gioco datato, difficile, che lascia sicuramente soddisfatti alla sua conclusione. In questo articolo proverò a consigliare qualche titolo per i nostalgici dei tempi che furono, ma non mi soffermerò sulle trame dei vari giochi perché penso sia più bello scoprirle da se. Senza troppi fronzoli vado ad iniziare:
ALUNDRA
Nel 1997 la casa di sviluppo Matrix Software lo lanciò esclusivamente sul mercato Giapponese e solo successivamente nel 1998 fu pubblicato in Europa da Psignosis col nome di: Adventure of Alundra. Nel 2012 è stato aggiunto al catalogo Playstation Network ed è al momento ancora disponibile. In sostanza è un Action R.P.G Fantasy e narra le vicende di Alundra, un ragazzo con le orecchie a punta con il potere di entrare nei sogni delle persone. Reduce da un naufragio si ritrova nel paese di Inoa dove viene accolto da tutti con benevolenza e amicizia. Gli abitanti del villaggio sono però tormentati da incubi notturni e toccherà al nostro eroe salvare la situazione.
Alundra fu accolto positivamente dalla critica internazionale con una media di voti che vanno da otto e mezzo a dieci, con lodi alla colonna sonora e al livello di sfida molto accentuato.. Ricordo che per imparare a giocare senza morire in 5 minuti mi ci volle un bel po’ di tempo e quando riuscì a uccidere il primo boss nell’incubo di uno degli abitanti che ero stato chiamato ad aiutare, mi sentii davvero soddisfatto. Inutile dire che oggi giorno è difficile trovare un livello di sfida così elegato e così appagante: boss come quelli di Alundra non se ne trovano più.
Esiste comunque un sequel di questo gioco: Alundra 2: A New Begins che non è assolutamente collegato col primo, anche nelle recensione: i voti della stampa si attestano attorno alla media del sei, ben più bassa del titolo originale.
Klonoa: Door to Phantomville e Klonoa 2: Lunatea’s Veil:
Sono due titoli sviluppati da Namco Bandai Games per Sony Playstation, usciti rispettivamente il primo (Klonoa: Door to Phantomville) nel 1997 in Giappone e 1998 la versione Pal, mentre il secondo (Klonoa 2: Lunatea’s Veil) nel corso del 2001 per Giappone ed Europa. Il gioco è un Platform a scorrimento mentre la storia ha come fulcro un essere antropomorfo dalle lunghe orecchie accompagnato da uno spirito amico chiuso in un anello. I due saranno chiamati ad inseguire due loschi figuri nel corso della prima avventura, mentre nel secondo gioco dovranno attraversare i regni di Lunatea (Mondo di gioco) e impossessarsi degli elementi specifici per salvare il regno. Anche quì il gioco è accompagnato da un ottima colonna sonora, mentre il livello di diffoltà è stato spesso criticato per essere fin troppo rigido nelle punizioni, sebbene io abbia apprezzato il suo livello di sfida.
Il secondo è invece più facile e sebbene longevità non sia molto alta, la storia scorre bene ed è bella seppur nella sua semplicità. Anche quì provo nostalgia se ripenso alle ore passate sopra questo titolo: ci sono punti del gioco che per superarli bisognava impilare file di nemici per scalare una casata ad esempio, cosa che mi colpì molto.
Riuscire ad arrivare ai titoli di coda di Klonoa è davvero una soddisfazione.
Gex, Gex Enter the Gecko, Gex 3 Deep Cover Gecko
La serie è stata sviluppata da Crystal Dynamics e vanta ben tre capitoli: Gex uscito nel 1995 sia in Giappone che in europa, Gex: Enter the Gecko pubblicato nel 1998 e Gex 3: Deep Cover Gecko rilasciato nel 1999. Si controlla Gex, un Gecko con il potere di andare in giro attraverso i canali Tv (che bizzarro). Nel rimo capitolo affronterà Ninja, Samurai e lottatori di sumo. Nel secondo però Gex è un pensionato con la volontà di passare il resto della sua vita davanti alla sua amata televisione, ma i suoi piani vengono rovinati nel momento in cui il governo lo contatta per affidargli la missione di salvare la Tivù mondiale da un villian col potere di controllare tutta le Televisione del mondo. Un mondo senza Tv. Terrificante a quanto pare. Nel terzo episodio invece la nostra lucertola dovrà salvare l’affascinante agente Xtra dalle grinfie dei suoi rapitori.
La serie gode di forte ironia e ogni livello che il nostro eroe affronta è ispirato ad un diverso tema televisivo, come ad esempio l’horror americano, o il canale preistorico pieno di riferimenti ai Flistons. Nel’ultimo e terzo capitolo l’attore Jason Kreis presta la sua voce per l’edizione europea.
Crystal Dynamic già all’epoca era avanti con i tempo secondo me: la serie su Gex è ironica, innovativa e con una morale nascosta tra “i pixel del gioco”; non possiamo più fare a meno della televisione e Crystal Dynamics lo aveva già capito più di venti anni fa. Non è un caso che questa Software House sfornerà capolavori quali i due recenti Tomb Raider.
Breath of Fire IV
E’ un G.D.R Giapponese sviluppato e pubblicato da Capcom nei suoi tempi d’oro. Uscito nel 2000 nel paese del sol levante è arrivato in Europa un anno dopo. Qui si vestono i panni di Ryu, un ragazzo che ha il potere di trasformarsi in un potente drago. In questo quarto capitolo ci si scontra contro un imperatore che ha acquisito i poteri di un Dio, con ovvi scopi maligni. Ho preso in esame questo capitolo perché è uno dei migliori della saga secondo critica e recensioni e soprattutto secondo me, che lo giocai praticamente dal Day One. Tuttavia ai tempi non ero un grande fan della lingua della Regina e portare a termine il gioco con i testi in inglese fu un impresa titanic. Breath of Fire IV non è nemmeno facile ed è sempre pronto a randellare il giocatore a suon di botte, sopratutto nelle fasi finali: la soddisfazione è assicurata.
Suikoden II
È uscito in Giappone nel 1998 e in europa nel 2000. Sviluppato e distribuito da Konami questo R.P.G si distingue da tanti altri per storia, musiche e possibilità di controllare fino a 108 personaggi. Il nome del protagonista è scelto dal giocatore mentre lo scopo del gioco è trovare tutte le 108 stelle combattenti per opporsi all’impero. In Italia riscosse successo anche dal fatto che fu tradotto nella nostra lingua, anche se il lavoro di traduzione fu piuttosto grossolano.
Anche quì ho scelto il secondo gioco della saga perché fu quello che giocai di più all’epoca, ciò non toglie che il primo gioco sia altrettanto bello e se avete la possibilità giocateli cronologicamente perché è davvero una saga che merita. Ritrovare tutti e 108 i personaggi utilizzabili fu molto difficile anche perché alcune variabili ci imponevano strategie di gioco differenti. Alcuni personaggi potevano essere trovati dopo averne presi di altri, mentre certi apparivano in un determinato periodo in un’area di gioco ristretta, (creando non pochi problemi nel caso fossimo in missione).
In un’epoca dove internet e le guide online non esistevano, l’unico modo per progredire nel gioco era mettersi d’impegno e pazienza con quel pizzico di fortuna che non guasta mai, cercando in qualche modo la gloria di portare a termine al 100% un titoolo enorme e variegato come Suidoken II.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Suikoden_II
Bene, per il momento mi fermo quì. Sperò di essere stato utile a tutti coloro che vogliono approcciarsi al mondo del Retro Games per la prima volta o per i veterani che ancora non hanno giocato i titoli sopracitati.