Su Netflix Finalmente è arrivata la quarta stagione di Black Mirror, la serie TV che ha stupito scioccato pubblico è critica.
Scritta la Charlie Brooker, Black Mirror parla dei possibili effetti della tecnologia in un futuro non così lontano.
Oltre alla recensione che state per leggere, ho realizzato un breve video per spiegarvi perché questo episodio merita di essere visto.Ma andiamo a scoprire il primo episodio: USS Callister.
Nel cast riconosciamo almeno un paio di volti nuovi tra cui quello di Cristin Miloti, la Tracy di How I Met Your Mother. Un’altra faccia conosciuta è quella di Jimmi Simpson, che abbiamo avuto modo di apprezzare nella quotatissima Westworld.
Quando il primo episodio inizia non possiamo chiarire non rimanere straniti. Ci domandiamo Infatti se per caso abbiamo selezionato un episodio di Star Trek inavvertitamente.
Vediamo Infatti i personaggi intraprendere un Viaggio Spaziale ma la cosa che ci lascia un po’ interdetti è la recitazione un po’ troppo marcata.
Il breve episodio in stile Star Trek finisce e torniamo nel mondo reale dove incontriamo Robert Daly l’ideatore del videogioco Infinity.
Daly sembra essere una persona schiva e poco presa in considerazione dai colleghi.
Ma scopriremo presto il lato oscuro dietro ad un uomo che sembra essere più che comune.
Quello che vediamo infatti non è un semplice videogioco ma una vera e propria prigione.
Infatti Daly decide di intrappolare, servendosi del DNA, i colleghi che non gli andavano a genio nel videogioco da lui creato. Mentre nella vita reale le persone continuano a vivere un clone della loro coscienza viene proiettato in questa prigione videoludica.
Daly è ovviamente il capitano della nave spaziale USS Callister e approfitta della sua posizione di comando per infliggere ai suoi compagni di ventura le più disparate umiliazioni e nefandezze. Il sadico creatore del videogioco “Infinity” nella vita reale è unea persona schiva che viene abbastanza ignorato e snobbato da chi gli sta intorno.
Questa particolare caratterizzazione ci vuole far ragionare su un particolare problema del quale si discute molto ultimamente sul Web a mio parere. Ovvero di quanto ci si possa sentire forti dietro ad uno schermo e ad una tastiera. Infatti il protagonista nella vita reale non è in grado di farsi valere e utilizza il gioco da lui creato per imporre la sua sua autorità e attuare la sua vendetta personale.
Infatti, come spesso accade, chi dietro ad un computer è cinico e aggressivo, nella vita reale è insicuro e frustrato. E in USS CALLISTER vediamo quanto la frustrazione e l’invidia possano essere pericolose e tossiche per chi ne è schiavo.
A differenza della maggior parte degli episodi di Black Mirror, questo episodio un finale positivo per le vittime. Per quanto questa scelta abbia fatto discutere. io non la trovo così fuori luogo per la serie, dato che il tema distopico viene ampiamente trattato e sviluppato.
A voi come è sembrato questo primo episodio?
Sebbene non sia il mio preferito, l’ho trovato estremamente interessante e geniale. Ma d’altronde, forse siamo fin troppo ben abituati allo stile di Brooker per godere a pieno un episodio meno cattivo ma ugualmente significativo.
Per concludere la mia recensione vi lascio con una piccola Curiosità. Alla fine dell’episodio sentiamo la voce di un giocatore che interagisce con i personaggi dell’episodio, e inizialmente potrebbe sembrare una voce qualsiasi. Ma se presterete un po d’attenzione riconoscerete Aaron Paul, attore che abbiamo amato in Breaking Bad
Buona visione a tutti.