Nintendo Labo: una bella, costosa, virale idea Nintendo vuole tentare la strada del gioco d'infanzia interattivo. Una idea particolare ed entusiasmante

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Nella serata del 17 Gennaio 2017, Nintendo ha voluto rivelare al mondo la sua ultima folle invenzione: Nintendo Labo. La particolarità di questo nuovo prodotto sta nella sua natura ludica e non videoludica. Il motivo? Molto semplice. Nintendo Labo non è un videogioco, bensì un “accessorio” che permetterà di giocare in modo diverso coi propri videogiochi preferiti. Eppure non è soltanto questo, è molto di più. Labo non si comporta come un semplice accessorio, perché il gioco parte sin dal suo assemblaggio. No: non parlo di montare plastiche e viti come gli svedesi ci hanno abituato da qualche decennio a questa parte, bensì di ritagliare, incollare e incastrare pezzi di cartone fra loro per creare accessori utili a fini videoludici.

Nintendo labo kit
Con Nintendo Labo il gioco inizia prima del videogioco

Ma aspetta un attimo..cartone? Incollare? Incastrare? No: non sei pazzo e non stai leggendo un articolo di bricolage. Nintendo Labo non è nient’altro che una toolbox fisica e materica che permetterà a tutti i suoi acquirenti di costruire con i materiali messi a disposizione (cartone, plastiche e poco altro), le più disparate periferiche di gioco. Nel video di presentazione, proposto poco sotto, si possono vedere felici bambini giocare a titoli di corse su motociclette con un manubrio fatto di cartone composto da un Kit Labo dedicato, o ancora un ragazzo suonare un pianoforte virtuale costruito con un altro kit. Kit pensati per sfruttare al massimo le potenzialità di Nintendo Switch, per una diabolica ricerca per la perfetta sincronicità tra gioco tradizionale e gioco di nuova generazione (videogioco). Il risultato, almeno secondo il video, è davvero straordinario: basta una Switch, un Kit Labo e tanta voglia di giocare a 360° per immergersi in un modo tutto nuovo di intendere il gioco e il videogioco. Di seguito il video di presentazione:

 

 

Ok: il video è fantastico. L’agenzia di Marketing di Nintendo lavora benissimo perché dal 2016 a oggi non ne ha sbagliata una sul comunicare perfettamente le caratteristiche dei prodotti Nintendo. Ebbene: Labo a mio dire sembra fantastico. L’idea di dover giocare per videogiocare è perfetta e si adatta a giocatori di tutte le età. Mettendo da parte quell’orgoglio da adulti che spesso portiamo avanti (ma dove!?), Nintendo Labo sembra la risposta perfetta a tutti coloro che hanno dimenticato il bambino che conservano dentro, ma che vogliono risvegliarlo. Perché alla fine è vero: Labo piace più agli adulti che ai bambini, soprattutto a coloro che sono nati prima della rivoluzione videoludica dei primi anni ’90. Certo però che Labo sarà adorato e maneggiato da milioni di fanciulli perché voglio dire: quello che ha creato Nintendo è ciò che tutti noi abbiamo sempre sognato.

Nintendo Labo kit bambino
Labo piace proprio a tutti

Dal video di presentazione si comprendono importanti idee di design proposte dai vari Kit. E’ innanzitutto doveroso dire che Nintendo non permetterà la riproduzione dei Kit successivamente all’acquisto di Labo. Questo mi fa pensare che Labo sia creato mediante l’utilizzo di tecnologie sensoristiche minimali, ma utili per svolgere un lavoro adeguato con il supporto di Switch e dei suoi controller. Una intuizione che viene però smentita nel momento in cui si pensa al fatto che i due Joy-Con diventano i sensori delle costruzioni stesse. Tuttavia Nintendo avrà le sue buone ragioni per non permettere la riproduzione a terzi, ragioni che secondo me vanno oltre all’idea del massimo profitto. Ad ogni modo, come si può vedere nel video, esistono Kit Labo dedicati ad ogni videogioco, o quasi.

Da questo però non si capisce se Nintendo Labo verrà venduto in una confezione contenente i Kit più importanti o se, cosa remota ma pur sempre probabile, saranno gli sviluppatori a creare il loro kit Labo dedicato, ma è certo che il loro design sia ben ponderato. Poter guidare una moto con un manubrio di cartone, pescare con una canna da pesca cartonata, guidare un’automobile con un volante costruito o allo stesso modo costruire una casa per far vivere i propri amici digitali richiede per forza di cose un design perfetto e minimale. Minimale perché alla fine Labo dev’essere pur sempre semplice da utilizzare, ecco che quindi vengono incontro comode istruzioni a schermo per permettere a chiunque di costruire il proprio Kit in totale autonomia.

Nintendo Labo Kit Vr
Attualmente i Kit Labo sembrano pensati per essere venduti separatamente. Ma chissà se in futuro non saranno disponibili nativamente assieme ai più disparati videogiochi

Il tutto sinceramente mi fa sognare, anche perché vi è un dettaglio non da poco che nel video molti hanno dato per scontato. A un certo punto vi è un giovanotto che gioca con Switch e Labo a un videogioco di lotta indossando un visore Vr. A questo mi ricollego all’idea di Nintendo di trovare sempre nuovi modi di interpretare le tecnologie presenti sul mercato e di declinarle nel modo più semplice possibile. L’idea di utilizzare uno zaino contenente un elaboratore collegato a un visore Vr per permettere al giocatore di vivere una esperienza virtuale totale non è però nuova. MSI da tempo propone i suoi “Zaini da Gioco” proprio nell’ottica di offrire una esperienza Vr in mobilità. Peccato che nel caso di prodotti simili a quelli pensati da MSI bisogna fare i conti con zaini pesanti e una miriade di cavi. Tutti difetti che Nintendo sembra aver aggirato in un modo tremendamente facile, sfruttando una Switch che ormai può dirsi capace davvero di tutto.

nintendo labo kit vr
L’idea di utilizzare uno “Zaino Vr” non è nuova, ma averla resa cosi semplice e fruibile..si!

 

I lati oscuri di Labo? In realtà non esistono dei propri lati oscuri, se non uno (ci arriviamo tra poco). Labo è un’ottima pensata e oltretutto utilizza materiali riciclabili. Non solo permette di far giocare con prodotti materici adulti e bambini, ma una volta messi in “archivio” possono essere tranquillamente gettati negli appositi contenitori per dare nuova vita al cartone utilizzato. Tuttavia Labo non sarà gratuito: ha un prezzo di vendita e malgrado tutto, è pure alto. Il listino prezzi è stato recentemente pubblicato da fonti vicine a Nintendo e si parla di una spesa di 69 euro per il kit base, a oltre 120 per un kit Vr. Un prezzo che, a conti fatti, non rispecchia affatto il costo di produzione di un prodotto fatto di cartone. Se proprio vogliamo essere pignoli, vi può realmente esserci un ricavo del 99% delle vendite Labo del mondo da parte di Nintendo: un dato sicuramente positivo per la società di Kyoto, ma che certamente va a ricadere nelle tasche dei giocatori. Ma allora cosa si paga di Labo? Banalmente due cose: il marchio, quello di Nintendo, e l’idea.

Le idee geniali e positive, si sa: si pagano caro. E quando c’è di mezzo Nintendo, spesso chiamata la “Apple del videogiochi“, i prezzi possono essere altissimi. C’è però da dire che la percezione del prezzo sia a favore dell’operativo di Kyoto, tant’è che gli utenti, nonostante tutto, sembrano esserne entusiasti. E va bene: ha ragione anche chi afferma che non ha alcun significato pagare 120 euro dei pezzi di cartone, ma alla fine Labo è un prodotto irresistibile sorretto da una idea epocale Chi ne è interessato e soprattutto chi se lo potrà permettere non esiterà ad acquistare almeno un kit.

nintendo labo kit costosi
Il prezzo di Labo è alto se consideriamo che sono fatti di cartone: spendereste mai 120 euro per assemblare una casetta di carta riciclata?

Questo però non risolve un grande problema tipico di questi prodotti: il supporto degli sviluppatori. Certamente Labo non è un costosissimo volante Logitech o nemmeno una dispendiosa periferica in plastica e silicio, tuttavia sarebbe un peccato se gli sviluppatori non sfruttassero tali idee. Il mio presentimento? Un po’ come gli Amiibo, è molto probabile che sarà soltanto Nintendo stessa a sfruttare questa sua particolare idea, come sempre accaduto dopotutto. Rimane però il neo della durabilità dei vari Labo: si tratta pur sempre di cartone e basta poco per rompere un kit magari appena acquistato. Che Nintendo marcerà proprio su questo? E’ probabile. Dopotutto: business is business e il fatto che la loro riproduzione è vietata potrebbe rendere le cose più difficili.

Problemi “conseguenziali” ovvi e che a conti fatti fanno parte del gioco, ma che mi persuadono nell’osservare Labo come una macchina mangiasoldi. Parliamo pur sempre di una idea che stimola la fantasia e la creatività, totalmente personalizzabile e soprattutto fisica e concreta. Una idea capace di entusiasmare grandi e piccini e di unire intere famiglie al gioco condiviso. Una idea semplice e positiva che è vero: non è niente di nuovo, niente di davvero innovativo. Ma come spesso accade, Nintendo ha saputo sintetizzare e ottimizzare quello che prima sembrava soltanto appannaggio di artigiani e creativi. Una idea che potrebbe effettivamente lasciare il segno e che per una nuova volta ci farà riscoprire la bellezza di ritornare, o esse, bambini. Purtroppo a caro prezzo.

 

nintendo labo kit piano
Le possibilità con Labo sono davvero infinite, ma quanto durerà il suo effetto entusiasmante sul mercato?

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.