Dubai International Film Festival

Dubai International Film Festival: “il nostro evento è l’incontro tra Oriente e Occidente” Da anni il Dubai International Film Festival è uno degli eventi cinematografici di spicco per il panorama multiculturale, che qui si incontra pacificamente.

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Gli organizzatori del Dubai International Film Festival sono fieri di questo evento internazionale

Dal suo lancio nel 2004, il Dubai International Film Festival è diventato la data più importante del calendario cinematografico islamico, non solo portando cineasti internazionali negli Emirati Arabi Uniti, ma fornendo anche una piattaforma in crescita e di supporto per talenti arabofoni, aiutando a lanciare una serie di carriere.

Il regista palestinese candidato all’Oscar Hany Abu-Assad ha aperto il festival in due occasioni, mentre il regista saudita Haifaa Al-Mansour ha esordito proprio qui nel 2012, col suo Wadjda.

Anche grandi nomi di Hollywood sono stati attirati al DIFF nel corso degli anni, tra cui Tom Cruise, che nel 2011 ha portato Mission: Impossible – Ghost Protocol per la sua prima mondiale, eseguendo alcune peripezie dal Burj Khalifa, la struttura più alta del mondo.

Nel tempo, il DIFF ha passato alti e bassi, emergendo comunque a testa alta, complice il mercato cinematografico degli sceicchi lanciato nel 2007. Alla guida della manifestazione, ci sono il presidente Abdulhamid Juma e il direttore artistico Masoud Amralla Al Ali.

I due hanno parlato delle ragioni legate al successo del festival cinematografico internazionale dal cuore arabo, come lo definisce Juma.

Sapevamo che stavamo iniziando, 15 anni fa, qualcosa che avrebbe avuto un effetto su come gli arabi guardano il mondo e viceversa. Abbiamo iniziato con l’idea di collegare Occidente e Oriente, specialmente dopo i terribili eventi dell’11 settembre. Oltre a ciò, volevamo essere una calamita per i giovani che volevano raccontare le loro storie in questa parte del mondo. Quindi, perché non centro di import ed export di storie arabe?

Siamo orgogliosi di essere l’apertura di questo cancello, insieme ad altri festival che purtroppo non ci sono più, ma che hanno aiutato a creare la nostra industria filmica. Dall’essere partiti da soli, ci siamo ritrovati in molti ed ora, improvvisamente, siamo di nuovo soli! Ma le cose ricominciano, c’è un nuovo festival del cinema in Egitto, quest’anno c’è un festival del cinema in Giordania, quindi la speranza e il sogno di unire il mondo arabo ed emanciparlo vive e resta in tutti noi.

– Dichiarazione congiunta di Juma e Al Ali

I due emirati, in maniera coraggiosa hanno portato avanti il progetto, che sa molto di mecenatismo, a discapito delle difficoltà incontrate durante il percorso, anche quando hanno avuto il timore che il Dubai International Film Festival potesse cessare di esistere.

Siamo stati colpiti dalla crisi economica e l’abbiamo superata, ma non si tratta solo di sopravvivere, si tratta anche di stare in cima. Comunque pensiamo che, mentre parliamo oggi, siamo stati benedetti dal fatto che quelle sfide siano arrivate sulla nostra strada, perché è proprio questo che ci ha reso più forti.

Nel frattempo, tutto è cambiato, non solo l’industria araba. Avevamo iniziato la proiezione su pellicola, che richiede un budget infernale, ora riceviamo film da selezionare in concorso in formato digitale. Per scegliere 15 cortometraggi arabi assistiamo a quasi 900 invii. La qualità si sta alzando costantemente e c’è un costante ricambio di nomi in cima alla piramide del prestigio.

Ora la missione è aiutare a produrre più film e assicurarti che i film giusti vengano negli UAE. Allo stesso tempo, vogliamo esplorare nuove direzioni, perché quando i festival diventano monotoni, inconsapevolmente iniziano a svanire, e noi non vogliamo che ciò accada, il nostro compito, qui in questo angolo di mondo, è culturalmente troppo importante.

– Dichiarazione congiunta di Juma e Al Ali

Dubai International Film Festival, i due fondatori in abito bianco

Sentire parole di questo genere, fa molto piacere, il mondo ha bisogno di un ago della bilancia. Speriamo che la geopolitica chiuda un occhio e si fidi di personalità come Juma e Al Ali, la cultura è il vero punto di incontro e di emancipazione tra i popoli.

Fonte: The Hollywood Reporter

Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.