Nintendo Switch sta vendendo come Wii e Playstation 4. Pensate che in meno di un anno Nintendo è riuscita a piazzare ben 14.86 milioni di Switch, una cifra ben superiore al totale di vendite registrato da Wii U in sei anni dal suo approdo sul mercato (poco più di 13 milioni di unità). Ma non è soltanto la console a vendere tantissimo. Secondo il report dell’operativo di Kyoto, Super Maro Odyssey è riuscito a piazzare una cosa come 9.07 milioni di copie, superando per giunta Zelda Breath of the Wild che comunque è riuscito a convincere 6.70 milioni di videogiocatori. Numeri impressionanti, enormi se consideriamo i più contenuti risultati registrati da Wii U. Dati che soli fanno ben capire quanto Nintendo, ancora una volta, sia riuscita a cavarsela al meglio per uscire dalle acque tempestose in cui era capitata e che confermano l’idea di un mercato florido e ancora appassionato ai prodotti nipponici (a discapito di coloro che vedevano il mercato giapponese come in declino).
Sono però in molti a chiedersi se il successo di Switch perdurerà nel tempo. Secondo l’analista Daniel Ahmad di Niko Partners (agenzia di consulenza finanziaria cinese), le vendite della console ibrida rimarranno stabili per tutto il 2018, confermando un trend che potrebbe ricalcare quello già battuto da PS4 e Wii nel loro completo ciclo di vita. Una sentenza che a noi giocatori ha poco di utile dato che non saremo noi a guadagnare tutto quel denaro. Ma si deve considerare l’idea che più una console vende e più sarà supportata con positività e dedizione da tutti i partner presenti sul mercato, che siano sviluppatori software o hardware. Al proposito, vendite di Switch più alte corrispondono a un supporto software maggiore e migliore e a una probabilità sempre più alta di giocare a videogiochi esclusivi di estrema qualità. Un positivo circolo vizioso che produrrebbe vantaggi anche per noi videogiocatori, vantaggi ovviamente qualitativi.
Ma se il 2018 di Nintendo deve ancora srotolarsi sotto la grande aspettativa di tutti noi gamers vecchia scuola, dall’altra arrivano delle nuove conferme sul servizio online a pagamaneto. Miyamoto e Co. erano stati chiari sin da subito: l’online di Switch si sarebbe pagato, ma compreso nel prezzo ci sarebbero stati servizi inclusi quali chat cross-platform, server stabili, lobby dedicate, sconti nell’e-Shop e una selezione di giochi fruibile gratuitamente ogni mese. Un servizio che si dall’inizio era stato promesso esser erogato a una cifra più onesta, che a quanto pare si è realizzata nel prezzo di 19.90 dollari l’anno (probabilmente 19.90 euro in Europa) da pagare a partire dal prossimo autunno. Un costo sicuramente più contenuto rispetto a Xbox Live e PS Plus e che darebbe a Nintendo la possibilità di finanziare infrastrutture di rete più forti e capienti.
Con i dati prima citati e con ben 52 milioni di software venduti a “marchio” Switch non c’è motivo di pensare che l’Online Pass di Nintendo possa ostacolare le vendite e l’apprezzamento della sua console. Secondo molti però, soltanto una piccola parte degli utenti sarà disposta a sborsare denaro per poter giocare online, con una grande fetta di pubblico che invece non si dedicherà nemmeno all’acquisto di nuovi videogiochi per Switch nei mesi futuri. Una opinione provocatoria e che dipinge uno scenario certo possibile se prendiamo in considerazione il fatto che Switch è apprezzata molto dai Casual Gamer. Ma conoscendo i dati di vendita di videogiochi non proprio casuale come Super Mario Odyssey, Zelda, Splatoon 2 e la previsione dello sviluppo di titoli con infrastrutture online quali il nuovo Pokèmon per Switch, è realmente difficile prevedere un fallimento dell’iniziativa a pagamento di Nintendo. A mio parere infatti, se Nintendo riuscirà a sviluppare videogiochi strategici con funzionalità online, è molto probabile che la base d’utenza pagante aumenterà a dismisura o questo è il mio pensiero.
Voi invece? Come la pensate?
#NintendoSwitch Online will launch in September 2018! pic.twitter.com/h3Rpeyymsx
— Nintendo of America (@NintendoAmerica) 1 febbraio 2018