Arriva dal 21 Maggio 2021 su Netflix Army of the Dead, film che riporta il regista Zack Snyder nel mondo degli Z Movie dopo la sua prima incursione nel genere con Dawn of the Dead nel 2004.
Questa volta però il padre della famigerata Snyder Cut abbandona il classico setup da invasione dei non morti per costruire qualcosa di nuovo, un heist movie ambientato in un mondo post zombie.
Las Vegas è infatti caduta in mano alle creature da molto tempo e gli USA hanno trovato un modo di contenere la situazione e ora – con l’uso di una atomica – di risolverla definitivamente. Prima che la città venga fatta saltare Bly Tanaka il boss di un casinò affida una missione a Scott Ward, recuperare una squadra e introdursi nella città infestata dagli zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti in un caveau. Praticamente è ciò che nasce mescolando Ocean’s Eleven e l’alba dei morti viventi.
Il protagonista è interpretato da un Dave Bautista sempre più a suo agio in questo tipo di ruoli, attorno a lui un buon numero di personaggi interessanti, anche se poco sfruttati, che vanno dal Coyote che porta le persone dentro le mura allo youtuber che uccide gli zombie per views, tra loro spicca sicuramente Matthias Schweighöfer, con il suo stravagante Dieter, in generale comunque il cast è un buon mix multi caratteristiche.
Un punto critico di Army of the Dead è la sua durata, oltre le 2 ore. Il film scorre in maniera abbastanza fluida, ma con numerose pause che spezzano il ritmo della trama finendo per allungarsi forse un pochino troppo. Nelle parti in cui il ritmo è alto e il tono più leggero e scanzonato questo film mette in mostra un potenziale incredibile, l’apertura alla Snyder con il riassunto di ciò che è accaduto quando tutto è iniziato, sulle note di Viva Las Vegas, vale da sola l’intera visione
Questo filone Zombie anno dopo anno continua a produrre tantissime opere derivate, tra videogame, cinema, serie e fumetti, una vera royal rumble in cui è difficile prendersi spazio e mettersi in mostra, per riuscirci bisogna differenziarsi e costruirsi una propria mitologia. Questo è quello che Snyder costruisce nel suo film, da sempre ossessionato nel dare una certa epicità al suo lavoro, anche questa volta persegue il suo obbiettivo costruendo una gerarchia Z che sembra una cronistoria del filone cinematografico stesso. Incontriamo i classici non morti lenti e stupidi, per poi passare alle creature sviluppatesi negli anni 2000 – i cosiddetti “runner”- per poi evolversi ancora negli Alpha dotati di intelletto e organizzati con a capo un re e una regina .
Se Snyder avesse scelto di lavorare ancora più fuori dalla sua confort zone e lasciarsi andare con un po’ meno epicità e un po’ più leggerezza il risultato sarebbe stato ancora migliore, ma è evidente che il regista non sia a suo agio quando si parla di gestire i tempi comici, lo evidenzia anche qui con momenti di alleggerimento sporadici e non gestiti benissimo.
Army of the Dead non è un film perfetto, le pecche si notano, ma nell’insieme il risultato è un B Movie convincente che intrattiene con una buona dose di gore e di divertimento. Non è una pellicola che rivoluziona il genere, ma potrebbe essere una prima pietra da cui vedere partire un nuovo percorso per Zack Snyder.