Meticolosa e straordinariamente abile, Kate è l’archetipo dell’assassina perfetta all’apice della carriera. Dopo aver fallito clamorosamente un incarico per eliminare un membro della yakuza a Tokyo, scopre però di essere stata avvelenata, ritrovandosi con meno di 24 ore per vendicarsi di chi l’ha condannata a una morte crudelmente lenta. Mentre il suo corpo perde rapidamente colpi, Kate crea un legame inaspettato con una ragazzina, figlia di una delle sue precedenti vittime.
Gli action movie con protagoniste femminili forti e letali sembrano essere il nuovo filone di punta del mondo del cinema, soprattutto in formato streaming, negli ultimi mesi siamo stati sepolti da pellicole di questo genere tra cui ora disponibile su Netflix arriva Kate, titolo diretto da Cedric Nicolas-Troyan e che vede per protagonista Mary Elizabeth Winstead.
A contribuire a questa sorta di movimento new wave del cinema d’azione sicuramente troviamo David Leitch, l’uomo dietro al successo di John Wick prima e di Atomica Bionda poi, praticamente il papà e la mamma di questa nuova vena creativa per il genere, che in Kate figura come produttore

Dal punto di vista della trama il film di Cedric Nicolas-Troyan non ha esattamente molto di innovativo da offrire, moltissimi degli elementi che compongono gli sviluppi di questo titolo sono cose già viste negli anni in diverse forme. A fare la differenza è sicuramente una mossa furba, quella sfruttare il più possibile l’ambientazione nipponica nei riferimenti culturali e nella soundtrack per esempio.
Accanto alla ex Ramona Flowers di Scott Pilgrim troviamo un po’ di attori noti in Giappone e soprattutto Woody Harrelson, che magari quin non è molto in palla, ma la cui presenza basta e avanza.
Fondamentalmente Kate è una pellicola ben girata e che ha tutto ciò che dovrebbe avere un film di questo tipo per divertire senza pretese, semplice e divertente, con un pizzico di Pop del Sol Levante che porta freschezza e intrattenimento, ma non ha nulla che faccia fare il salto di qualità .

