Potrebbero farlo , ma non lo fanno. Alla fine anche Andrzej Sapkowksi ha scritto un ultimo libro nel 2013 a distanza di oltre vent’anni dalla creazione del suo personaggio più celebre, Geralt di Rivia, ma se c’è una cosa che ho compreso è che i polacchi, oltre a sparire dalla cartina geografica in secoli alternati, sono davvero cocciuti e non ci pensano due volte a ribadire una decisione da loro intrapresa.
CD Projekt Red ha in questi giorni ribadito il fatto che non continuerà a sviluppare nuovi giochi di The Witcher. In realtà questa saga meriterebbe un sacco di altri videogiochi poiché si potrebbero raccontare davvero tantissime storie, ma è anche vero che la trilogia è completa così com’è, con la sua capacità di essere incredibilmente omogenea e piena di informazioni:
La posizione di CD Project Red secondo me è giusta e condivisibile. Sono polacchi e il comunismo sembra aver attecchito nella cultura del paese tant’è che se The Witcher fosse stato in mani americane, al momento ci ritroveremmo sommersi da nuovi capitoli, spin-off e chissà quali altre diavolerie. La filosofia di Cd Projekt è quella di creare, iniziare e concludere esattamente come già annunciato nel 2007 e giocare i vari The Witcher vuol dire comprendere davvero uno sviluppo vecchia scuola applicato a idee innovative.
E’ vero: rimanere senza The Witcher sarà piuttosto difficile, ma a breve potremmo ancora divertirci con una nuova espansione dalla durata dichiarata di oltre 30 ore di gameplay, tanto quanto tutti i Callof Duty messi assieme. Ne avremo tante ancora da giocare, ma The Witcher mi mancherà.
Almeno fin quando non uscirà Cyberpunk 2077.


